Economia

Amazon nel mirino: principe azzurro o cavaliere nero?

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Nel riquadro, Jeff Bezos, proprietario di Amazon

Amazon: tempi duri per il colosso dell’e-commerce. L’azienda americana è entrata nel mirino dei controlli, dagli ispettori del lavoro all’Agcom. E da realtà positiva, della serie quelli che investono in Italia, danno lavoro e producono ricchezza, Amazon rischia di diventare un esempio negativo, additato alla voce sfruttamento. Insomma, Jeff Bezos, l’uomo più ricco del mondo, è un principe azzurro o un cavaliere nero nel campo del lavoro?

Amazon: ispettori ed effetto sorpresa

Partiamo dai fatti. Nel centro distributivo piacentino di Castel San Giovanni sono arrivati gli ispettori del lavoro. Di solito si presentano all’improvviso, senza farsi annunciare, per “scoprire” se c’è qualcosa che non va. E di solito la notizia arriva dopo. Stavolta no, nessun effetto sorpresa. Gli ispettori sono arrivati in concomitanza a una nota sbandierata ai quattro venti. “L’intervento è stato pianificato nell’ambito delle attività ispettive programmate, con un’attenzione prioritaria al settore della logistica e della movimentazione merci. I funzionari dell’ispettorato stanno acquisendo le dichiarazioni dai lavoratori utili a ‘fotografare’ le loro condizioni lavorative”. Quindi niente emergenza, ma solo routine. Però con una task force di ben 11 funzionari.

Amazon e sindacati

Intanto, all’insegna del bon ton, l’azienda ha dichiarato che “la sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti sono la nostra priorità. E siamo felici di collaborare con le autorità locali, fornendo le informazioni necessarie relativamente alle condizioni di lavoro e agli standard di sicurezza nel nostro centro di distribuzione di Castel San Giovanni“. E i sindacati? Appena insigniti dell’Ambrogino d’oro, consegnato anche ai delegati dei lavoratori del colosso americano, hanno dato la “piena disponibilità a collaborare nel supremo interesse delle lavoratrici e dei lavoratori di Amazon”. Che, ricordiamolo, non sono quattro gatti, ma 2.000 persone che diventano 4.000 nei periodi di picco solo a Castel San Giovanni. E che secondo l’azienda sono retribuiti al meglio nel settore della logistica.

Amazon e Agcom

L’altra tegola è arrivata dall’Agcom sempre in questi giorni. Di cosa si tratta? Per l’Autorità delle comunicazioni il big di Seattle ha due società (Amazon Italia Logistica srl e Amazon City Logistica srl) che svolgono servizio postale senza averne titolo. E l’Agcom ha dato 15 giorni di tempo all’azienda di Bezos per mettersi in regola con normativa nazionale ed europea. A tutela dei dipendenti, che dovranno essere inquadrati nel contratto collettivo del settore postale. E degli utenti, da garantire con una carta dei servizi.

Amazon e i tempi italiani

Si dirà, naturale correre ai ripari dopo lo sciopero del Black Friday del 24 novembre scorso. Ha portato la situazione agli onori delle cronache, compreso il reintegro di una mamma licenziata, deciso dal tribunale di Milano. Ma va detto che da parecchio tempo “uscivano” notizie non proprio positive sulle condizioni dei lavoratori Amazon. E senza risultati eclatanti, come ispezioni o controlli. Con in parallelo una difficile vertenza sindacale aperta con l’azienda da un anno e mezzo.

Quindi: manovra per portare il colosso dell’e-commerce a più miti consigli verso i lavoratori o manovra del governo a scopo elettorale? A rispondere anche a questa domanda saranno i risultati dell’ispezione, dell’adeguamento all’Agcom e della vertenza sindacale. Ma pensando che Amazon ha aperto in Italia nel “lontano” 2011, resta la sensazione che metterla nel mirino a fine 2017 sappia prima d’immagine e poi di sostanza. 

 

 
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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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