Cultura

Fontana di Trevi, un esempio per le città d’arte italiane

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Fontana di Trevi per chi ama Roma è un posto speciale. E di certo a molti avrà fatto piacere la notizia che finalmente questo straordinario gioiello sarà più protetto. È partita infatti la sperimentazione di quello che è stato definito il “percorso di transito controllato“. In sostanza, il Campidoglio e cioè la sindaca Virginia Raggi ha deciso con la Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali di regolare il traffico di turisti che accedono a Fontana di Trevi. “Per evitare assembramenti” e anche “eventuali comportamenti incompatibili con la fruizione del monumento”. Il tutto sarà garantito per 80 giorni, dalle 9 alle 24, grazie all’ausilio di 2 associazioni di volontariato, coordinate dalla Polizia municipale. Di sicuro all’inizio ci sarà qualche problema organizzativo e gestionale. E qualcuno si lamenterà dell’attesa, delle code e del poco tempo a disposizione per godersi questo capolavoro del Settecento. Ma se la sperimentazione funzionerà, in seguito verrà fatto un bando per creare un presidio permanente.

Una, cento, mille Fontana di Trevi

E adesso? Non vi viene in mente niente? A me sì. Penso a tutte le Fontana di Trevi che ci sono in giro per il nostro Paese. A tutti gli straordinari monumenti che punteggiano quel museo a cielo aperto chiamato Italia. Capolavori che quotidianamente vengono offesi se non addirittura maltrattati da un turismo di massa invasivo e invadente, spesso incontenibile nelle sue manifestazioni negative. Sfogliate un po’ di cronaca e ve ne renderete conto. Insomma, quanti sindaci delle città d’arte italiane potrebbero seguire l’esempio della Raggi, tutelando al meglio le meraviglie delle loro città, almeno nei periodi più critici?
Nessuno vuole il numero chiuso di cui si è parlato per Venezia qualche tempo fa. Nessuno vuole limitare il turismo, men che meno culturale, e i benefici economici che porta con sé. Ma di certo qualcosa ci vuole per far capire a tutti che dal Ponte Rialto alla Valle dei Templi l’Italia si ammira e non si maltratta. Bisogna far crescere un turismo più sano, educato e capace di godere appieno delle meraviglie del nostro passato. Che non dimentichiamolo mai, sono tanto belle quanto fragili. E meritano più rispetto.

 

 

 

 

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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