Fazio adesso sta diventando un problema vero per la Rai. La supponenza di chi si trincera dietro al “noi facciamo servizio pubblico” comincia a traballare. Ieri “Che tempo che fa” è letteralmente crollato sotto i 3.500.000 telespettatori con un corrispondente calo di share che si è avvicinato pericolosamente a quota 13%. Ma prima di approfondire la crisi di Rai1, vediamo com’è andata la serata in tv di domenica 19 novembre.
Rosy Abate al top
In generale, c’è stato un calo di ascolti rispetto alla settimana precedente. Il motivo è semplice: il ritorno in campo della serie A dopo la disastrosa parentesi della Nazionale. Oltretutto in prime time c’era una partita di cartello come Inter-Atalanta. Ma passiamo alla classifica di prima serata delle principali reti in chiaro:
- Rosy Abate (Canale 5, seconda puntata) ha registrato 4.448.000 telespettatori (share al 19.18%);
- Che Tempo Che Fa (Rai1): 3.474.000 telespettatori (13.28%). “Il Tavolo“, seconda parte del programma di Fazio, ne ha registrati 2.089.000 (12.55%).
- Le Iene Show (Italia1): 1.952.000 (9.89%);
- NCIS (Rai2): 1.805.000 (6.71%). A seguire, Bull: 1.368.000 (5.49%);
- Scelta d’amore (Rai3): 1.330.000 (5.52%);
- Non è l’Arena (La7): 1.324.000, (6.31%);
- Celebrity Master Chef Italia (Tv8): 943.000 (4%);
- Forrest Gump (Rete 4): 837.000 (3.83%);
- The Punisher (Nove): 316.000 (1.3%).
Fazio: crollo da paura
“Che tempo che fa“, nonostante la seconda piazza, per l’ennesima volta è il protagonista negativo della domenica sera. I numeri non hanno scusanti: in un colpo ha perso circa 300.000 telespettatori e quasi un punto di share rispetto alla scorsa settimana. E questo nonostante avesse ospiti come Tiziano Ferro, Giovanni Malagò, Vincent Cassel, Sandra Gesualdi, Antonio Albanese. Un andamento devastante, se si pensa che all’esordio Fazio aveva di fronte quasi 5.200.000 persone col 20% di share. Insomma, servizio pubblico o no, la formula di “Che tempo che fa” non piace ai telespettatori di Rai1. Ed è chiaro che tutto si complica per il direttore della rete Angelo Teodoli, visti i costi del programma (Fazio ha strappato un contratto da 8,8 milioni per 4 anni) e il rischio di fuga degli sponsor, che per i vertici di viale Mazzini avrebbero dovuto sostenerne la spesa.
Non solo Fazio
Una situazione aggravata anche dalla crisi profonda di “Domenica in“, cavallo di battaglia festivo della rete ammiraglia Rai. Tra l’altro il programma la prossima settimana si prenderà una pausa per dare spazio al Gran premio di Formula 1 degli Emirati Arabi Uniti. Una scelta (già fatta due volte per Fazio, sostituito dai Gp) che a Mondiale già chiuso col trionfo di Hamilton la dice tutta. Insomma, da purosangue degli ascolti, la “Domenica in” delle sorelle Parodi si sta rivelando un vero brocco. Ieri lo storico programma di Rai1 ha totalizzato l’11,02% con 1.781.000 telespettatori. Così ha preso ancora la polvere dalla Domenica Live di Barbara D’Urso (da 2.405.000 a 3.523.000 telespettatori, con picchi del 20% di share). E questo nonostante le Parodi stavolta abbiano chiuso mezz’ora prima, alle 17, per dare spazio a “Domenica Love”, un ciclo di film romantici. “Domenica in” tornerà in pista il 3 dicembre. Tuttavia, senza sostanziali novità, le speranze di ripresa sono davvero al lumicino.
Giletti: calo fisiologico?
Ma torniamo alla prima serata. Anche Massimo Giletti con “Non è l’Arena” ha subito una netta riduzione degli ascolti, rispetto alla puntata d’esordio da quasi 2.000.000 di telespettatori e il 9% di share. Pensare di replicare il successo della prima puntata era da libro dei sogni e un calo fisiologico era atteso. Ma di certo perdere un terzo di ascolti e pubblico non ha fatto piacere al conduttore. Lo share rispetto alla media domenicale di La7 (1,6%) è sempre da leccarsi i baffi. Ma Giletti non può certo dormire sugli allori. E forse anche per lui qualche aggiustamento nella scaletta e nei contenuti del programma è già all’ordine del giorno.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.