Economia

Terrepadane, la carica dei 500 soci: sì al bilancio record, no al commissario

terrepadane-carica-dei-500-soci-si-al-bilancio-record-no-al-commissario

Terrepadane: un’assemblea dei soci mai così partecipata. Per approvare un bilancio record. E per dare un segnale chiaro: il Consorzio agrario di Piacenza, in odore di commissariamento da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy, non si tocca. Ma andiamo con ordine e vediamo che cosa è successo ieri al Palazzo dell’Agricoltura di via Colombo.

Boom del fatturato

Partiamo dai numeri, mai raggiunti prima nella storia di Terrepadane. Presieduto da Marco Crotti e diretto da Dante Pattini, il Consorzio agrario di Piacenza, su cui gravitano quelli di Milano Lodi e Pavia, nel 2022 ha fatto segnare un fatturato di oltre 250 milioni di euro. Una cifra in aumento del 24% rispetto ai ricavi del 2021. Con un patrimonio che è triplicato in quasi quindici anni; e con un’altra crescita dei ristorni ai soci, pari allo 0,3% del fatturato, proseguendo in un trend che negli ultimi dieci anni ha visto la distribuzione di circa 2 milioni di euro. Senza dimenticare un premio di produzione ai dipendenti del Consorzio di 1.300 euro pro capite. Con questi numeri, il bilancio 2022 naturalmente è stato approvato all’unanimità dal centinaio di presenti in rappresentanza di 500 soci.

Cambia lo Statuto

Altro punto all’ordine del giorno: il cambio dello Statuto di Terrepadane, come richiesto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Dalla prossima assemblea, che dovrà eleggere il nuovo Consiglio di amministrazione, potranno votare solo i soci che hanno comprato beni e servizi dal Consorzio agrario per un corrispettivo almeno del 25% sui loro acquisti aziendali. La novità è stata approvata a Palazzo dell’Agricoltura con un solo voto contrario.

Lo scontro con Roma

All’assemblea poi è stato fatto il punto sulla vicenda che vede ancora Terrepadane nel mirino di un’ispezione ministeriale. L’ultimo atto della querelle elettorale iniziata nel 2021 con la sconfitta della lista di Coldiretti che voleva l’entrata di Terrepadane in Consorzi Agrari d’Italia. Dopo una prima ispezione e un lodo arbitrale che hanno sancito la bontà del voto di due anni fa, da Roma è stata decisa una seconda ispezione. In corso da diversi mesi, ha portato a un primo verbale, dove si paventava il commissariamento di Terrepadane, a cui da via Colombo si sono opposti con un ricorso al Tar di Parma. 

Ieri i vertici del Consorzio piacentino, accompagnati dai loro legali, hanno rivelato che nei giorni scorsi, proprio a ridosso dell’assemblea, si è completata questa seconda ispezione del ministero. Con i funzionari arrivati da Roma che hanno richiesto ufficialmente il commissariamento di Terrepadane, perché non sono state indette nuove elezioni. Di fatto una smentita alla prima valutazione degli ispettori ministeriali; che non tiene in nessun conto nemmeno il lodo arbitrale; e contro cui si annuncia un nuovo ricorso nelle sedi opportune.

Raccolta di firme

Il tutto si sta verificando a circa dieci mesi dalla nuova tornata elettorale. Una situazione che sa di ripicca anche agli occhi di molti soci che due anni fa erano favorevoli alla lista di Coldiretti. E che durante l’assemblea sono intervenuti dicendosi contrari al commissariamento. Tanto da far partire una raccolta di firme da inviare al ministero perché ritorni sui suoi passi. Secondo molti è infatti una decisione paradossale ed irritante, che distoglie dai veri problemi che i soci di Terrepadane stanno affrontando in una stagione agricola che si preannuncia molto difficile: dalla siccità incombente all’aumento dei costi di produzione.

Il messaggio politico

Insomma, al di là delle carte bollate, il messaggio che arriva dai 500 agricoltori e allevatori appare molto chiaro. Basta a guerre di potere su Terrepadane. Il Consorzio agrario, quinta azienda della provincia per fatturato, va salvaguardato senza indugio. E forse è ora che anche il mondo politico piacentino, che a Roma vanta importanti esponenti nella maggioranza di governo, come l’onorevole Tommaso Foti, si faccia sentire per tutelare gli interessi primari del territorio. In attesa che la prossima primavera i soci del Consorzio, e solo loro, decidano il destino di Terrepadane.

Website | + posts

Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.