Piacenza

Comunali di Cortemaggiore: Lega contro Lega… e a Piacenza?

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Cortemaggiore: Lega contro Lega. Il detonatore dello scontro che sta emergendo nel Carroccio piacentino è rappresentato proprio dalle elezioni del prossimo 3 e 4 ottobre nel Comune della Val d’Arda. Un test ancor più interessante, quasi un vero laboratorio politico, se si considera che nel giro di qualche mese sarà la volta delle amministrative di Piacenza, in calendario a primavera 2022. Ma andiamo con ordine e vediamo quello che sta succedendo.

Leghisti contro

Il centrodestra a Cortemaggiore si presenta con due liste avversarie. La prima è sostenuta dalla Lega e da Fratelli d’Italia con tanto di simboli di partito. Una lista diciamo a trazione sovranista e salviniana. Dopo la rottura con Forza Italia, conta sull’appoggio esterno dell’ex sindaca Valda Monici, e candida a primo cittadino Luigi Merli, segretario provinciale leghista e assessore uscente.

A questa lista ufficiale si contrappone una lista civica. Sarà quindi senza simboli di partito, ma sotto l’egida del sindaco uscente di Cortemaggiore e segretario provinciale di Forza Italia, Gabriele Girometta, e corroborata da altre forze moderate. Questa lista candiderà a primo cittadino Mario Fantini, altro leghista e assessore uscente. Un nome che pare raccolga consensi all’interno del Carroccio, a dispetto degli ordini di scuderia, e non solo a Cortemaggiore. Anche per l’accordo mal digerito con l’ex nemica Monici.

Rancan e gli altri

Chi guida le danze? Da una parte di sicuro c’è Matteo Rancan, il giovane e votatissimo capogruppo in Consiglio regionale della Lega, che è proprio di Cortemaggiore. Salviniano di ferro, nella Lega piacentina Rancan è il leader indiscusso dell’ala a lui più vicina sul piano generazionale. Quella che vede tra i suoi collaboratori di punta il Garilli presidente del Consiglio comunale di Piacenza, e lo Zandonella segretario cittadino del Carroccio e assessore a Sicurezza e Politiche giovanili di palazzo Mercanti.

Più complicati, se non difficili, paiono invece i rapporti con altri esponenti storici del  Carroccio piacentino, che si dice mal sopporterebbero da tempo la verve dei giovani leghisti. Sono consiglieri e assessori senza un vero e proprio leader, ma sembra in movimento verso posizioni più vicine all’ala del partito che fa riferimento al ministro Giorgetti. La cosiddetta area governista emersa con più forza in via Bellerio da quando Draghi è a Palazzo Chigi.

Proprio tra loro, tra i vecchi leghisti piacentini, ci sarebbero alcuni fautori della candidatura di Fantini a Cortemaggiore. Un nome che già avrebbero voluto come candidato sindaco unitario del centrodestra in contrapposizione a Merli, un fedelissimo del concittadino Rancan, e pare anche per questo preferito a Fantini. Così, per marcare il dissenso da questa linea, se non addirittura per mettere in difficoltà il capogruppo regionale nella sua roccaforte, adesso alcuni senior sarebbero disposti a sostenere Fantini in modo più o meno sotterraneo al fianco degli esponenti di Forza Italia e della frangia più moderata del centrodestra.

Primavera piacentina

Se questo quadro venisse confermato, le elezioni di Cortemaggiore potrebbero diventare un braccio di ferro da valutare su scala più ampia. E una vittoria di Merli o di Fantini – sempre che tra i due litiganti non goda il terzo candidato del centrosinistra – potrebbe spostare in modo determinante l’ago della bilancia a favore dell’una o dell’altra anima leghista sul piano provinciale. Con conseguenze tutte verificare nel centrodestra soprattutto per la sfida principale che a primavera vedrà in palio la poltrona di sindaco di Piacenza.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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