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Comune di Piacenza: lo studio di fattibilità sullo spostamento del nuovo ospedale e l’ombra del conflitto d’interessi

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Comune di Piacenza: è in corso il “ritiro” della Giunta capitanata dal sindaco Katia Tarasconi al rifugio Lago Nero di Selva di Ferriere, in Alta Val Nure. Nella giornata di ieri le porte si sono aperte a tutti i consiglieri della maggioranza di palazzo Mercanti, compresa la presidente del Consiglio comunale, Paola Gazzolo. La sua partecipazione ha fatto storcere il naso a qualcuno, visto il ruolo di garante super partes che oggi riveste e che supererebbe quello di esponente del Pd piacentino. Ma a tenere banco non è tanto questo frangente che si potrebbe definire di sensibilità istituzionale. Il focus è tutto sull’area del nuovo ospedale; e senza alcun processo alle intenzioni, sull’ombra di un potenziale conflitto d’interessi che si potrebbe profilare all’orizzonte per l’Amministrazione di centrosinistra.

Dall’Area 6 all’Area 5

Riavvolgiamo velocemente il nastro della vicenda. Sull’area del nuovo ospedale si sa fin dai tempi della campagna elettorale che Katia Tarasconi non è mai stata d’accordo con la decisione della precedente Amministrazione di centrodestra. La Giunta Barbieri ha ubicato il maxi progetto da circa 250 milioni di euro sulla cosiddetta Area 6, fuori dalla tangenziale cittadina e su terreni agricoli di fronte al carcere delle Novate. Una scelta su cui grava tra l’altro un ricorso al Tar da parte degli affittuari e dei proprietari interessati dall’esproprio che ipotizza la violazione della Legge regionale sul consumo di suolo.

Così, poche settimane dopo il suo arrivo alla guida del Comune di Piacenza, il sindaco Tarasconi è partita lancia in resta per trasferire il progetto del nuovo ospedale in un’altra zona. Al centro dei suoi desiderata l’Area 5: bocciata a suo tempo dall’Amministrazione Barbieri, si trova all’interno della tangenziale su terreni classificati da anni a edilizia residenziale.

Il sì di Regione e Ausl 

All’inizio del mese scorso, la prima cittadina, accompagnata dal suo assessore all’Urbanistica, l’architetto Adriana Fantini, si è recata a Bologna per incontrare i vertici della Regione Emilia-Romagna, che finanzia l’opera in via principale. E Tarasconi ha ottenuto un sostanziale via libera allo spostamento del nuovo ospedale dall’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini.

Sulla stessa linea anche l’Ausl di Piacenza. Qualche giorno dopo l’incontro tra Comune e Regione, il neo direttore generale dell’Azienda sanitaria Paola Bardasi ha garantito la massima collaborazione sul piano tecnico allo spostamento del nuovo ospedale sull’Area 5. Secondo Bardasi il riavvio dell’iter comporterà un ritardo di quattro-cinque mesi per la ridefinizione dello studio di fattibilità del progetto affidato dall’Ausl alla società Policreo.

Una scelta da chiarire

Veniamo alle indiscrezioni trapelate ieri dalle parti dell’Alta Val Nure e rilanciate dal quotidiano Libertà. Il sindaco Tarasconi, in pieno accordo con l’assessore Fantini, avrebbe deciso di fare un altro passaggio a garanzia della bontà dello spostamento del nuovo ospedale sull’Area 5. E cioè un ulteriore studio di fattibilità da affidare al Politecnico di Milano che ha una sede anche a Piacenza.

Al momento non si sa come il lavoro richiesto all’Università si potrà raccordare con quello di Policreo. E se questo incarico, di certo costoso per le casse comunali, potrà essere affidato direttamente al Politecnico, senza passare attraverso un apposito bando, aperto anche a studi professionali di architettura e ingegneria.

Il punto della questione però è un altro. L’assessore all’Urbanistica Adriana Fantini tra le sue attività professionali era, e a quanto risulta è ancora, un docente a contratto del dipartimento di Architettura proprio del Politecnico a Piacenza. Nessun processo alle intenzioni, dicevamo. Ma è comunque una situazione che potrebbe evidenziare un possibile conflitto d’interessi, se effettivamente l’incarico sullo studio di fattibilità venisse assegnato a questa Università e a maggior ragione nel caso di un affidamento diretto al Politecnico. Insomma, una decisione che di sicuro non passerebbe inosservata e non solo agli occhi delle minoranze presenti in Consiglio comunale.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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