Attualità

Draghi: caro Di Maio, giù le mani da un Italiano che ci fa onore

draghi-dimaio-giu-mani-da-italiano-che-fa-onore

Mario Draghi oggi è forse l’Italiano più conosciuto al mondo. Della serie ce lo invidiano tutti. Questo signore dirige la Banca centrale europea e lo farà ancora per un anno. Dalla sua scrivania di Governatore della Bce ha gestito una crisi economica e finanziaria senza precedenti, lunga e molto difficile. Con calma, rigore e scelte azzeccate. Dai bassi tassi d’interesse all’invenzione del quantitative easing, il piano di acquisto dei titoli di stato da parte della Bce di cui ha beneficiato ampiamente anche l’Italia.

Draghi: forte tra i forti

La sua autonomia l’ha portato anche a scontrarsi con i “padroni della Ue”, a partire dalla cancelliera Angela Merkel e dai ministri tedeschi. Draghi così l’autorevolezza se l’è conquistata sul campo, mantenendo un’equidistanza che a volte è andata di traverso a qualcuno. Un potere forte che non si è piegato agli altri poteri forti. Soprattutto a chi gridava di più per ottenere quello che voleva a discapito delle regole che governano l’Euro e la Bce.

Attacco a 5 Stelle

Per molti italiani Draghi non è solo un motivo d’orgoglio, ma anche una coperta di Linus che dà sicurezza. Una sentinella attenta, pronta ad intervenire contro le intemperie dei mercati finanziari internazionali.
Quindi vederlo attaccato da Luigi Di Maio non ci è piaciuto. Parole fuori luogo. Sentire che il Governatore “avvelena il clima invece di tifare Italia” ricorda solo i tempi in cui il leader dei 5 Stelle frequentava lo stadio San Paolo di Napoli prima di iniziare la sua folgorante carriera politica che l’ha portato al governo.

E poi per cosa? Perché Draghi ha invitato tutti, da Roma a Bruxelles, ad abbassare i toni e a trovare un accordo sulla manovra italiana bocciata dalla Commissione Ue?
Perché ha ricordato che uno spread a questi livelli danneggia il sistema bancario italiano, i risparmiatori e l’economia tutta, e l’esecutivo deve trovare il modo di abbassarlo e mantenerlo sotto controllo?

Di Maio in Travaglio

Spesso non siamo d’accordo con le analisi di Marco Travaglio. Ma stavolta non possiamo che allinearci al giudizio del direttore del Fatto Quotidiano. “Questa replica di Luigi Di Maio alle dichiarazioni del presidente della Bce denota una buona dose di infantilismo e di inadeguatezza. E non è degna di un vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico. Ma neppure di un leader politico che dovrebbe essere sintonizzato con i cittadini o, quantomeno, con i suoi elettori”. Che di sicuro qualche risparmio l’avranno messo da parte. E magari saranno preoccupati anche loro da spread e debito pubblico.

Draghi non cambia

Parole dure quelle di Travaglio, soprattutto tenuto conto delle sue simpatie per il Movimento. E rivendicare un diritto d’opinione come ha fatto in seguito il leader dei 5 Stelle (ma ancora per quanto?) non cambia di una virgola il peso del suo errore da elefante in cristalleria.
Qualcuno una volta ha scritto “Non ti curar di loro ma guarda e passa”. Così ci piace pensare che il Governatore abbia accolto con un mezzo sorriso l’attacco di Di Maio. Ma di una cosa siamo certi: che Draghi abbia lavorato stia lavorando e lavorerà per aiutare tutti a trovare una soluzione sopportabile per il nostro Paese. E senza tifare per nessuno.

 

 | Website

Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.