Economia

Banca di Piacenza: boom di utili nel 2018

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Banca di Piacenza: per l’istituto di via Mazzini il 2018 è stato un anno d’oro. I primi dati del bilancio, che sarà sottoposto al voto dell’assemblea in primavera, parlano già chiaro. La popolare emiliana, presieduta da Corrado Sforza Fogliani, a capo del Comitato esecutivo, e guidata dal direttore generale Mario Crosta, ha messo a segno una crescita dell’utile netto a due cifre. Se quello del 2017 aveva già superato gli 11 milioni di euro, l’utile netto del 2018 ha sfondato il tetto dei 13 milioni, con un balzo superiore al 18%.

Il risultato della Banca di Piacenza, che fa intravedere anche un ricco dividendo per i suoi soci, è in assoluta controtendenza in un settore come quello del credito che vive un periodo difficile. Basti pensare all’indice delle banche quotate italiane, che nel 2018 ha perso oltre il 30%, o al recente salvataggio di Carige.
Ma andiamo con ordine e vediamo anche gli altri punti chiave di quello che si profila come un bilancio record per l’istituto emiliano.

Banca di Piacenza: volumi e solidità

Lo scorso anno la popolare piacentina ha visto un aumento degli impieghi netti alla clientela dell’1,7% rispetto al 2017. Un trend positivo, sostenuto in particolare dalla dinamica eccellente della concessione di mutui (+12%) a favore di famiglie e imprese di città, provincia e dintorni. Di rilievo anche la crescita della raccolta diretta (+2,5%). Così come dei conti correnti (+2,7%) e dei soci, in aumento del 4,2%.

Il tutto in un quadro di forte solidità. L’indice Cet 1 della Banca di Piacenza è infatti al 15% rispetto al requisito di vigilanza del 6,5%. Senza dimenticare che l’istituto di via Mazzini partecipa alla maxi-operazione da 1,7 miliardi di cartolarizzazione degli npl, cioè dei crediti incagliati e in sofferenza, delle popolari italiane – gestita dalla Luigi Luzzatti Spa (nata sotto l’ombrello di Assopopolari) – con soli 18 milioni di euro.

Ai vertici italiani

Sono performance che confermano la Banca di Piacenza ai vertici delle popolari italiane (con attivi inferiori agli 8 miliardi di euro). Già nel 2017 era infatti al secondo posto su scala nazionale. Sia per mezzi amministrati (oltre 5,4 miliardi), dietro alla Banca popolare di Puglia e Basilicata (6,5 miliardi). Sia per utile netto (11,061 milioni), dopo la Banca agricola popolare di Ragusa (11,154 milioni).

Innovazione con Satispay

Oltre a macinare utili, nel 2018 la Banca di Piacenza ha investito in innovazione tecnologica. A settembre dello scorso anno, per esempio, ha partecipato all’aumento di capitale di Satispay. Si tratta di una società di pagamenti elettronici digitali via smartphone, con una valutazione di mercato di 115 milioni e con 340mila utenti attivi in continua crescita (circa 800 nuove sottoscrizioni al giorno). I servizi offerti da Satispay, disponibili per i clienti della banca, sono in costante aggiornamento: ricariche telefoniche, pagoPA, bollettini, bollo auto, risparmi, buste regalo e donazioni.

Da Vontobel a Blackrock

In via Mazzini poi hanno stretto un accordo con Vontobel, società di asset management nata in Svizzera nel 1924 che opera su scala globale e ha filiali in 22 Paesi del mondo. Il servizio di advisory sulle gestioni patrimoniali per i clienti della Banca di Piacenza prevede tre linee di consulenza che si differenziano per stile e grado di rischio.
Infine, va ricordato l’accordo di luglio 2018 sul collocamento dei fondi comuni di Blackrock: è la prima società al mondo del settore, con 6,3 trilioni di dollari di gestione a fine 2017 (il Pil dell’Italia è di 1,9 trilioni).

Crescere col territorio

Insomma, quella della Banca di Piacenza, che partecipa anche al capitale di Bankitalia, è una strategia che guarda lontano, ma per consolidare il suo ruolo di leader finanziario al servizio del territorio. Un legame strettissimo, alla base della storia e del successo della popolare, che è la prima azienda privata piacentina per numero di dipendenti. E che senza contare i finanziamenti, riversa sul suo territorio oltre 60 milioni di euro l’anno.

 

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

1 commento

  1. Buongiorno,
    vista la consolidata eccellenza nei risultati, i dati di bilancio così eclatanti e la solidità più unica che rara nel sistema….a quando la quotazione in borsa? Così almeno le azioni si potranno vendere in un attimo e la quotazione corrisponderà in toto a tale eccellente gestione.

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