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Tav: bufera sull’analisi costi-benefici che boccia l’alta velocità Torino-Lione

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Tav: appena pubblicata l’analisi costi-benefici sul sito del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, che boccia l’alta velocità Torino-Lione, si è scatenata la prima bufera. In sintesi, per la Commissione guidata dal professor Marco Ponti “i costi superano i benefici di una cifra compresa tra i 7 e gli 8 miliardi”. Ma Pierluigi Coppola, uno dei 6 esperti del gruppo di lavoro, non ha sottoscritto il documento, facendo mancare l’unanimità.

Foietta di fuoco

Durissimo il commento a caldo del Commissario di governo per la Tav Paolo Foietta non ancora sostituito, nonostante il suo mandato sia scaduto. “È un’analisi truffa realizzata per far quadrare i conti in base a quello che vuole il padrone. I numeri veri sono quelli dei Quaderni dell’Osservatorio, 12 in tutto, già pubblicati e messi a disposizione del governo”, spiega Foietta a Repubblica.

L’analisi, continua il commissario, “mi pare che si fondi su tre pilastri errati: la sottovalutazione dei traffici attuali e futuri. L’esclusione dal conteggio delle merci in transito sulle Alpi di quelle che passano da Ventimiglia. E la sovravalutazione delle accise, secondo una vecchia idea che se si tolgono i tir dalle strade, si consuma meno carburante e quindi si danneggia l’Italia”, conclude Foietta.

Tav: la risposta di Ponti

A stretto giro è arrivata la risposta di Ponti alle affermazioni di Foietta. “Quello è pagato io no. Gli farò causa, ma forse non merita nemmeno questo quel signore”. E sottolinea: “Credo di aver fatto un buon lavoro. Fare i conti è il mio mestiere ed è tutta la vita che predico che per impegno civile bisogna farli. Me li hanno fatti fare e sono contento”.

Al di là della vicenda Tav, l’esperto afferma: “Spero che la cultura del fare i conti permanga come nei Paesi sviluppati. E l’Italia si trasformi in un Paese sviluppato. Perché l’obiettivo principale non è la Torino-Lione”, ma questo metodo di lavoro.
Ponti conclude tornando sull’analisi costi-benefici della Tav: “La prevalenza della decisione rimane politica. Il mio obiettivo è stato ragionevolmente raggiunto. Poi ogni parte politica strilla, ma quelli pagati dovrebbero stare un po’ più zitti”.

Chiamparino e Dracula

Ironico il commento del governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino. “I numeri negativi dell’analisi costi-benefici non stupiscono. Per fare una battuta, considerata la nota predilezione del professor Ponti per il trasporto su gomma rispetto a quello su rotaia, affidargli lo studio è stato un po’ come affidare a Dracula la guardiania della banca del sangue”.

Battute a parte, secondo Chiamparino “a detta anche di illustri studiosi, la Tav è un’opera strategica che, in quanto tale, cambierà le dinamiche di mercato. Con grandi benefici che ricadranno non solo sul Piemonte, ma sul Nord Italia, a cominciare dai porti liguri, e sull’intero Paese. Sono i corridoi attrezzati con la logistica che richiamano le merci, non viceversa”.

Infine, il governatore piemontese del Pd, dopo aver sottolineato che il governo sulla Tav farà ancora melina in attesa delle europee, attacca sul fronte ambientale: “L’analisi non è in grado di definire i benefici, ma solo i costi, per giunta aumentati dalle mancate accise sul carburante e dal calo dei pedaggi autostradali che si avrebbero con lo spostamento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia. Alla faccia dell’ambiente! Si delinea uno scenario che rischia di penalizzare pesantemente l’economia, lo sviluppo e la condizione ambientale delle nostre regioni”.

Il muro No Tav

Sul fronte opposto naturalmente tutt’altra musica. “Finalmente è a disposizione di tutti l’analisi costi-benefici sulla Torino Lione. 80 pagine argomentate che leggeremo con cura, ma che possiamo già valutare da subito come contenenti tanti costi e ben pochi benefici”, sostiene il Movimento No Tav.

“Mentre leggiamo con attenzione l’analisi, vogliamo comunque portarci avanti con l’intenso lavoro che si apre da oggi e chiediamo da subito: la smilitarizzazione del cantiere e delle vie ed aree d’accesso alla Val Clarea; la rimozione dei vertici di Telt e dell’Osservatorio”. Nella nota infine si afferma: “Noi l’analisi e il risultato lo abbiamo chiaro da quasi 30 anni, da quando iniziammo a opporci ad un’opera inutile, dannosa, imposta con la forza. Ogni euro usato per la Tav è un euro rubato alle necessità del Paese”.

Giorgio Bertola, il candidato dei 5 Stelle alla presidenza della Regione Piemonte (si voterà il 26 maggio), sostiene che “i numeri dello studio lasciano poco spazio all’ideologia, alle opinioni, ad interpretazioni fantasiose”. Per Bertola la Tav “non è utile al Piemonte ed ai Piemontesi. Non serve al Paese ed è uno spreco di risorse. Chiamparino ora si metta l’anima in pace. Al posto di usare la Tav come arma di distrazione di massa provi a spiegare ai Piemontesi quanto fatto in questi 5 anni dalla sua Giunta: poco più di niente”.

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