Tav e polemiche: non volano gli stracci ma mozzarelle. Stavolta non parliamo delle tensioni nel governo per decidere se si farà o no la Torino-Lione. Sulle posizioni in campo sapete già tutto: la Lega e Salvini sono per il sì e i 5 Stelle e Di Maio per il no.
Come se non bastasse, mentre il tiro alla fune sul famoso studio degli esperti continua, e fa pensare che la corda si potrebbe anche spezzare mandando a casa il governo giallo-verde, adesso arriva una nuova querelle che alimenta le tensioni sull’alta velocità con il Paese reale. Quello del made in Italy che produce ed esporta.
La mozzarella di Di Stefano
Che cosa è successo? Tutto nasce da un esempio fatto dal senatore e sottosegretario agli Esteri dei 5 Stelle Manlio Di Stefano per bocciare la Tav davanti agli imprenditori di Assolombarda. “I cittadini italiani non hanno bisogno di spedire una mozzarella 20 minuti prima in Francia ma di poter andare da Roma a Pescara in meno di sei ore o avere l’alta velocità in Sicilia”, ha affermato il sottosegretario palermitano.
“Salvini fa il ministro dell’Interno – ha aggiunto Di Stefano a Milano – e noi abbiamo un ministero delle Infrastrutture e Trasporti che lavora su numeri e dati. Su questo Salvini deve fare un atto di responsabilità”.
Tav e mozzarelle? Sì grazie
Opinione chiara e limpida per dare un altro strattone alla famosa corda. Se non fosse che stavolta a prenderla male non sono stati i leghisti, ma i produttori lattiero-caseari. Niente insulti, per carità, ma per dirla alla Di Stefano, numeri e dati per far capire come quella del sottosegretario non sia stata una grande uscita.
“La Francia per la mozzarella è la prima destinazione. Ne esportiamo 32mila tonnellate all’anno”, ha risposto Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte, commentando con AdnKronos il ragionamento di Di Stefano. “Complessivamente ai francesi vendiamo 90mila tonnellate di formaggi all’anno su un totale di 400mila tonnellate esportate. Per noi quindi è un mercato importante”.
Mozzarella in carrozza
In più Ambrosi non si è lasciato sfuggire l’occasione per dire la sua anche su Tav e dintorni. “Se si parla di infrastrutture sicuramente tutte le imprese del settore sono a favore non solo della Tav, ma di qualsiasi altra opera che aiuti nel commercio il comparto. Non si dimentichi – ha concluso il presidente di Assolatte – che l’agroalimentare, come altri settori, riesce a stare in piedi proprio grazie all’export’’.
A questo punto c’è da chiedersi come l’avrà presa Di Maio, già alle prese con sondaggi non proprio esaltanti. Anche perché il vicepremier viene dalla Campania e probabilmente di mozzarelle in carrozza se ne intende più del siciliano Di Stefano.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.