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Il sindaco Tarasconi “licenzia” i rappresentanti del Comune di Piacenza nelle partecipate: Ricci Oddi, Seta e…

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(foto Del Papa)

Katia Tarasconi: tutti a casa. Il sindaco di Piacenza dà il via a un giro di poltrone negli enti e nelle società partecipate dal Comune. Da palazzo Mercanti sarebbero già partite alcune “lettere di licenziamento” indirizzate ai componenti dei vari Consigli di amministrazione, dichiarando la decadenza dei rappresentanti nominati dalla precedente Amministrazione di centrodestra guidata da Patrizia Barbieri. 

Valzer elettorale?

Lo spoils system del sindaco Tarasconi nei fatti appare abbastanza naturale. Punta a inserire persone di sua fiducia a rappresentare l’Amministrazione di centrosinistra nelle partecipate del Comune. Guarda caso però il valzer delle poltrone è partito proprio a pochi giorni dal voto delle Politiche; e soprattutto dal voto per la nomina del presidente della Provincia; due appuntamenti previsti rispettivamente il 25 e 24 settembre.

Una mossa che quindi per qualcuno avrebbe anche un sapore elettorale; puntando a muovere gli equilibri politici locali, per favorire l’approdo alla presidenza dell’Ente di via Garibaldi della candidata del centrosinistra Monica Patelli, sindaco di Borgonovo, a discapito di Paola Galvani, prima cittadina di Rottofreno, scelta dal centrodestra; con le due sfidanti che saranno votate dagli amministratori dei Comuni piacentini fra dieci giorni.

Cultura & Economia

La missiva di “licenziamento” del sindaco in alcuni casi richiamerebbe una clausola presente nella pratica di nomina, che prevede la fine dell’incarico al cambio dell’Amministrazione comunale. A riceverla in primis sarebbero stati i due membri del Cda della Galleria Ricci Oddi. Stiamo parlando del presidente, il professor Fernando Mazzocca, e del consigliere Giovanni Giuffrida, giurista che presiede l’ordine degli avvocati di Piacenza. Sempre in ambito culturale, la missiva potrebbe essere stata indirizzata anche al giornalista Roberto Arditti, vicepresidente della Fondazione Teatri.

Passando agli enti economici, da palazzo Mercanti sarebbe partita la lettera firmata dal sindaco Tarasconi per dare il ben servito a Fabio Callori, il consigliere che rappresenta Piacenza nel Cda di Seta; così come, pare, non ci sia quella indirizzata all’amministratore unico di Tempi Agenzia, Paolo Garetti.

Sul tavolo del sindaco Tarasconi sarebbero poi all’ordine del giorno la conferma dell’amministratore unico di Piacenza Expo, Giuseppe Cavalli, e di Asp, Eugenio Caperchione. Senza dimenticare la presidenza di Acer, che dal rappresentante uscente del centrodestra Patrizio Losi dovrebbe passare all’ex deputato del Pd Marco Bergonzi. Infine, si parla pure dell’ultimo discusso rinnovo voluto da Patrizia Barbieri poco prima della sconfitta alle Comunali del giugno scorso, quello di Gianluca Micconi nel Cda di Iren.

L’ira dell’ex sindaco

A seguito delle indiscrezioni intanto partono le polemiche. E la prima a prendere la parola in serata per un commento al veleno, pubblicato su Facebook, è proprio l’ex sindaco di centrodestra Patrizia Barbieri, oggi capogruppo in Consiglio comunale della lista civica d’opposizione che porta il suo nome.

«Sono stata raggiunta, oggi, da insistenti voci, provenienti dalle più disparate fonti, anche giornalistiche, di un’azione di spoils system che sarebbe stata iniziata dalla nuova Sindaca nei confronti degli amministratori degli enti partecipati dal Comune, messi alla porta con una fredda e, mi dicono spocchiosa, lettera a sua firma, “colpevoli” evidentemente solo di una diversa sensibilità politica rispetto alla prima cittadina e al suo partito di appartenenza», scrive Barbieri.

Epurazione legittima?
«Mi auguro – aggiunge – e lo auguro ai piacentini, che non sia questa la volontà di “arare il terreno” annunciata dalla Sindaca nel corso di una delle tante iniziative elettorali del suo partito, il PD, alle quali è solita partecipare e che, nel caso, sia stata quanto meno valutata la legittimità di tali “licenziamenti”. Nel malaugurato caso che l’epurazione sia effettivamente in atto, auspico che quanto meno – ma mi risulta difficile crederlo – sia stata anticipata da un franco e reale confronto tra le parti non sull’affinità politica degli stessi, ma sul lavoro svolto, sugli obiettivi raggiunti e sulla condivisione dei progetti futuri».
Dal Klimt ai bus
«Non mi spiegherei – prosegue Barbieri – ad esempio, quali possano essere i rilievi, se non di natura politica, che possano essere sollevati a chi, all’interno del consiglio d’amministrazione della Galleria Ricci Oddi, ha contribuito al successo anche internazionale della Mostra del Klimt. O, ancora, cosa non funzioni, se non la diversa appartenenza partitica, in chi ha lavorato in Seta per portare a Piacenza milioni di investimenti per il rinnovo della flotta degli autobus a basso impatto ambientale».
Spoils e merit system
«Personalmente e forse a volte sbagliando agli occhi di qualcuno – ho sempre teso a privilegiare il merit system rispetto allo spoils system, affidandomi ad una valutazione oggettiva delle capacità delle persone e della convergenza con i miei obiettivi e i progetti per il bene della città. Mi auguro davvero che non si torni a una logica di tessere di partito e di mera appartenenza politica nella gestione della cosa pubblica e del futuro della città», conclude l’ex sindaco di centrodestra di Piacenza.
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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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