Servizi socio-sanitari: a Piacenza è allarme rosso. La crisi non riguarda la qualità degli operatori accreditati per anziani e disabili. Il livello, che si parli di strutture gestite da Aziende di servizi alla persona (comunali) o da privati (cooperative o fondazioni), in media è alto. Ad essere basse sono invece le rette pagate dagli utenti, ferme dal 2016, nonostante gli aumenti dei costi e dell’inflazione. All’appello mancano almeno 11 euro al giorno. In sostanza il costo/paziente giornaliero nelle Cra è di 120 euro e gli operatori del settore ne ricevono a malapena 109. Chiaro che così i conti non quadrano, nemmeno nei centri diurni e per i servizi domiciliari, in un settore che a Piacenza e provincia coinvolge oltre 4.500 assistiti da circa 2.500 figure professionali.
Grido d’allarme
Così ieri è partito un nuovo, drammatico, grido di allarme rivolto alla Giunta dell’Emilia-Romagna dagli operatori piacentini (Asp Azalea; Asp Città di Piacenza; Assofa coop; Aurora Domus; Cra Castagnetti; Fondazione Aride Breviglieri; Fondazione Madonna della Bomba; Fondazione Verani-Lucca; Geocart, Istituto Emilio Biazzi; La Gemma; Cooperativa Pro Ges; Unicoop).
La richiesta al presidente Stefano Bonaccini e all’assessore al welfare Igor Taruffi è che aumentino la spesa regionale del fondo per non auto-sufficienti; o perché almeno consentano una correzione delle rette a carico delle famiglie (si parla di soli 5 euro…); un’ultima chance che però tutti vorrebbero evitare, senza almeno una parte di contributo pubblico a sostegno dell’aumento delle rette.
All’incontro, il portavoce degli operatori Leonardo Mazzoli, direttore del Verani-Lucca di Fiorenzuola, in primis ha ricordato come si stia parlando di servizi alle fasce di popolazione più fragili. Auspicando poi che ci sia l’appoggio degli enti locali per arrivare davvero a una pari dignità tra i settori socio-sanitario e quello della sanità in generale.
Poi sono seguiti anche passaggi più tecnici, quando Mazzoli ha ricordato per esempio come il fondo regionale per non auto-sufficienti negli anni sia diventato una gabbia che limita la sopravvivenza delle attività degli operatori. Così, senza novità e aperture di spessore finanziario da Bologna l’orizzonte è sempre più preoccupante.
Comune e Ausl
Hai voglia poi a dire della qualità dei servizi socio-sanitari emiliani al top in Italia; o che rispetto a quelli della sanità tout court non si devono sentire figli di un dio minore, come ha ricordato anche il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, intervenuta all’incontro con l’assessore Nicoletta Corvi. La prima cittadina, ha ricordato tra l’altro che non solo la Regione ha delle responsabilità in campo socio-sanitario, visto che è coinvolto anche il Governo; annunciando un aumento dei contributi comunali (circa 160mila euro) per alleggerire i costi energetici. Certo una goccia nel mare, ma comunque un segnale di attenzione, che però non è bastato a rasserenare il clima. Un clima teso anche quando a parlare è stata Eleonora Corsalini responsabile dell‘Ausl per i servizi socio-sanitari, nonostante si sia detta speranzosa su un colpo di coda economico da parte della Regione a fine anno.
Il tempo stringe
A chiudere il cerchio dai contorni drammatici è stato Stefano Borotti direttore generale di Unicoop. Per il top manager è una questione politica: se si vuole un modello di società che guarda ai fragili e alle loro famiglie bisogna farlo fino in fondo, senza se e senza ma. La soluzione sarebbe semplice? Secondo Borotti sì: basterebbe procedere a un aumento della copertura delle rette suddivisa tra strutture, Regione e famiglie. Ma nulla si muove. E la situazione diventa sempre più insostenibile per chi ogni giorno si occupa di anziani e disabili nel Piacentino e nel resto dell’Emilia-Romagna.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.