Economia

Risparmiometro: tutto sul nuovo incubo dei contribuenti

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Risparmiometro: siete pronti ai nuovi controlli del Fisco? L’inedito strumento sperimentato dall’Agenzia delle Entrate scalda i motori e promette una nuova stretta sui contribuenti. Ma andiamo con ordine e vediamo di che cosa si tratta.

Il risparmiometro per prima cosa potrà essere utilizzato anche nei confronti di privati e persone fisiche, e non solo per accertamenti su società, professionisti e così via. Attraverso controlli incrociati sui conti correnti, con questo strumento verrà valutata la coerenza tra risparmi e redditi dichiarati. Sì, avete capito bene: su quello che non è stato speso.

Facciamo un esempio. Chi riceve stipendio o pensione sul conto corrente, ma non preleva per le spese il corrispondente al suo ipotetico tenore di vita, potrà essere chiamato dal Fisco per spiegare che soldi utilizza per pagare le bollette, l’affitto o per fare acquisti.

Tutti nel mirino

Nei controlli del risparmiometro quindi finiranno tutti i contribuenti, perfino i disoccupati. L’obiettivo è chiaro: stanare gli evasori che usano il nero pagare i conti e non toccano i soldi in banca. Se le giacenze sono troppe rispetto a quanto previsto dai calcoli del Fisco – la forchetta che dovrebbe far scattare i controlli è del 20% da un anno all’altro, ma la soglia di partenza non è ancora nota – il contribuente potrebbe essere chiamato per chiarire la sua posizione.

In sostanza si dovrà spiegare da dove arrivano le risorse che consentono di avere tanti risparmi in più. Chi fosse chiamato a quello che tecnicamente si chiama “contradditorio preventivo”, l’anticamera dell’accertamento vero e proprio, naturalmente potrà difendersi giustificando la sua situazione reddituale. Ma per uscire indenne dai controlli generati dal risparmiometro dovrà portare le necessarie pezze d’appoggio, rigorosamente documentali e non basate su testimonianze di terzi.

Carta canta

Cosa significa? Che dovrà dimostrare la provenienza dei soldi utilizzati con prove scritte. In sostanza, che per esempio le risorse in più arrivano da un’eredità, una donazione, un regalo, un prestito o da una vincita al gioco. E che il tutto sia avvenuto in una data certa, che non contraddica i flussi finanziari ritenuti anomali. Quindi bonifici, assegni e scritture private registrate. In mancanza, arriverà l’accertamento per presunta evasione fiscale e nel caso la sanzione.

Risparmiometro e controllori

Chi sarà deputato all’uso di questa super anagrafe dei conti correnti? Dopo il via libera del Garante della privacy al risparmiometro, oltre all’Agenzia delle Entrate scenderà in campo anche la Guardia di Finanza. Con la garanzia che in caso di discrepanze rilevate dal software, prima di una chiamata per chiarimenti ci sarà sempre la verifica preventiva di un funzionario.

Le banche dovranno fornire i dati che permetteranno i controlli di movimenti, carte di credito, titoli in portafoglio, libretti e altre forme di risparmio del contribuente. Ma i dati, incrociati attraverso il codice fiscale, arriveranno per esempio anche dall’Inps, dalle Poste e da altre amministrazioni.

Un Grande Fratello fiscale

“Non si farà pesca a strascico ma un’analisi preventiva di rischio mirata”, ha garantito il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore. Sarà, ma d’ora in poi – l’entrata in vigore del risparmiometro è prevista nel giro di qualche settimana – tutti saremo davvero sotto l’occhio di un Grande Fratello fiscale. E il rischio di incappare in controlli del genere non farà dormire sonni tranquilli anche a tanti contribuenti onesti.

 

 

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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