Frizzi: diciamolo subito, anche se non era il nostro conduttore preferito, Fabrizio ci mancherà. D’altra parte non potrebbe essere che così. In 40 anni di carriera era diventato uno di casa. Uno dei volti più rassicuranti del piccolo schermo. Inutile fare il conto di tutti i programmi Rai che ha presentato. La memoria si perde tra gli inizi con la tv dei ragazzi e le finali di Miss Italia. Tra i game show dell’ora di cena, i varietà di prima serata e le maratone benefiche come Telethon.
Frizzi: la magia di un sorriso
“La sua forza era quel sorriso sincero”, ha detto Renzo Arbore. Verissimo, un sorriso mai stereotipato, ma sempre fedele a se stesso. E come ha sottolineato Amadeus “era impossibile non volergli bene”, anche se il programma che conduceva magari non era il massimo. Perché si capiva sempre, qualsiasi cosa dicesse o facesse, che Frizzi era una persona a modo, una persona per bene. E anche questa era la sua forza sul piccolo schermo. “In 40 anni mai un gesto di arroganza”, ha raccontato Alba Parietti.
Frizzi: un omaggio sincero
A dar prova di quanto il suo modo di essere fosse apprezzato e avesse creato un legame speciale con il pubblico, le oltre 10mila persone che sono passate a salutarlo in viale Mazzini. Testimoni silenziosi di un’Italia colpita profondamente dalla sua tragedia. Quella di un uomo che ha lottato con orgoglio contro la sua malattia fino alla fine, restando al suo posto. Facendo il suo lavoro senza strepiti e protagonismi, tanto cari alle stelle della tv di oggi.
Qualcuno ha detto che Frizzi rappresentava quell’aurea mediocrità con cui si identifica l’italiano medio. E per questo aveva un posto di successo sul piccolo schermo. Vero? Magari sì, ma senza ipocrisia preferiamo fare nostro quello che ha detto Raffaella Carrà: “La sua tv elegante sta scomparendo”. Un modo di fare intrattenimento che Frizzi ha sempre difeso tra gli alti e bassi di una lunga carriera. Una tv che con lui perde un pezzo da novanta nella battaglia contro programmi che per guadagnare un punto di share sono sempre più urlati e sempre più volgari. Sì, anche per questo Fabrizio ci mancherà.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.