Auguri e buon 2018, care lettrici e cari lettori. Da poche ore siamo proiettati nell’anno nuovo. Che cosa ci aspetta? A ben guardare niente di diverso dal solito, anche senza mettere mano agli oroscopi di guru come Branko, Paolo Fox o Antonio Capitani.
Auguri e buone bollette
Perché? Beh, non per mettervi di cattivo umore, ma intanto si parte con una bella serie di aumenti delle bollette del gas e della luce. Per non parlare di tariffe e pedaggi per i trasporti, dai mezzi pubblici alle autostrade.
Quindi, niente di nuovo, quello che entra con gli aumenti di qualche centinaio di euro con adeguamenti o rinnovi dei contratti, come quelli ad esempio per i dipendenti pubblici, finisce per uscire nei mille balzelli che ci aspettano fuori dalla porta di casa.
E vogliamo parlare della farsa delle bollette a 28 giorni? Strombazzato ritorno per legge a quelle mensili. Ma l’aumento generato con la 13ª bolletta probabilmente verrà spalmato dalle compagnie telefoniche sulle 12 rimanenti, con buona pace dei clienti che continueranno a sborsare la stessa cifra.
Auguri e buone elezioni
La novità di questo 2018 è che nei prossimi due mesi saremo tartassati, psicologicamente parlando, da una campagna elettorale che si preannuncia molto dura, ma anche molto divertente, piena di salti della quaglia e marce indietro. Qualche esempio? Niente paura, ce n’è per tutti i gusti.
Vogliamo parlare dell’indispensabile quarta gamba del centrodestra, con il ritorno all’ovile dei tanti che avevano lasciato il pastore di Arcore per il centrosinistra e che adesso suonano i violini?
Vogliamo parlare di chi cinque anni fa aveva affascinato milioni di italiani al grido, semplicissimo, ma sempre suggestivo, di “Onestà! Onesta!” e oggi pare si appresti ad accettare nelle sue liste a Cinque stelle anche gli indagati?
Naturalmente ce n’è anche per chi, tra ius soli e taglio dei vitalizi per mesi all’ordine del giorno, alla fine nel centrosinistra ha lasciato le cose come stavano, dopo averci fatto una testa così su scelte moralmente imprescindibili.
E non osiamo pensare al dopo 4 marzo, meglio lasciar perdere.
Auguri ad Arquata e Amatrice
Come è meglio lasciar perdere i tanti problemi che anche nel 2017 sono rimasti in mezzo al guado. Basta solo ricordarne uno, uno per tutti. Quello di chi vive nelle aree terremotate da Arquata ad Amatrice, ancora prostrato tra mille difficoltà, ancora in attesa di una sistemazione o che si ritrova nelle ambite casette che, come vi abbiamo raccontato, si sono rivelate un disastro.
Auguri e buona burocrazia
C’è un’Italia sfinita da questi problemi, come da quelli di una burocrazia che continua a dare spettacolo, vedi la balena spiaggiata in Sardegna da 40 giorni e non ancora rimossa perché non si è ancora capito, tra un ente e l’altro, chi e come se ne dovrà occupare. Solo in Italia…, si dice. E probabilmente continueremo a pensarla così non solo nel 2018.
Auguri alla nostra pazienza
Insomma, tutto come sempre. E l’elenco potrebbe essere ancora molto lungo, come ben sapete. Dai problemi della sicurezza, del lavoro e della giustizia. Ma lasciateci chiudere con un rammarico più prosaico guardando a quest’anno. Non avremo neppure la soddisfazione di goderci l’appuntamento dei Mondiali di calcio. Niente Italia e notti magiche. Un vero peccato. E allora, una volta di più, tanti auguri alla pazienza degli italiani.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.