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Coldiretti: dopo Terrepadane perderà anche il Consorzio di Bonifica?

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Coldiretti: dopo il dominio su Terrepadane, perderà anche la leadership nel Consorzio di Bonifica? Sarebbe un uno-due dagli effetti pesantissimi, che a Piacenza segnerebbe in modo ancor più chiaro la parabola discendente della più rappresentativa organizzazione agricola del territorio.

“Oggi per Coldiretti il rischio c’è. Si pagano inevitabilmente gli strascichi della débâcle in Terrepadane per il dentro o fuori da Consorzi Agrari d’Italia. Divisioni che per esempio hanno portato anche in Ainpo, l’importante associazione dei produttori ortofrutticoli, ad un’altra sconfitta dei candidati ufficiali di Coldiretti. Il tutto in un clima che ha acuito scontri e rimpalli di responsabilità, con diverse dimissioni tra giunta ed altri incarichi”, ci racconta una voce che conosce bene quanto sta succedendo in via Colombo.

Nuovo direttore o commissario?

Adesso l’appuntamento che tutti aspettano è quello fissato a livello regionale il 12 luglio. Dalla riunione dei vertici di Coldiretti a Bologna potrebbero arrivare importanti novità. “C’è chi dice con la possibile sostituzione a Piacenza dell’attuale direttore Claudio Bressanutti“. Formalmente un cambio di questo livello ci potrebbe anche stare. “Rientrerebbe in quello che viene considerato un tradizionale turnover estivo, con l’assegnazione di nuovi incarichi, trasferimenti e promozioni di dirigenti”. Ma in via Colombo potrebbe anche arrivare una soluzione più dura, che paleserebbe la profondità della crisi in atto. “Non si esclude addirittura un possibile commissariamento degli uffici di Palazzo dell’Agricoltura”. E in bilico, pare ormai vicino alle dimissioni, ci sarebbe anche Ugo Agnelli, il presidente della Coldiretti piacentina.

La partita del Consorzio di Bonifica

In questo clima tempestoso intanto è in corso la partita per il rinnovo dei vertici del Consorzio di Bonifica. Stiamo parlando delle trattative per formare le nuove liste che concorreranno alle elezioni fissate a fine settembre. In precedenza, prima dei rinvii delle elezioni di dicembre 2020 e aprile 2021, decisi dal Tribunale di Piacenza e poi dalla Regione, le scelte erano state chiare. Con Coldiretti sostanzialmente alla guida di due liste collegate. “Acqua amica” e “Terra Amica” erano infatti partecipate da altre 11 associazioni agricole e imprenditoriali (da Confagricoltura a Confindustria), in alternativa alla lista “Equità e Trasparenza”, presentata da Confedilizia, Proprietà Fondiaria, Legambiente e Italia Nostra.

“Ma dopo la battaglia su Terrepadane, vinta dalla fazione interna a Coldiretti guidata dal presidente uscente Marco Crotti, non sembra facile ritrovare la leadership sulle liste per le elezioni del Consorzio di Bonifica; anche nel solco di una tradizione che faceva capo al nome del compianto presidente Fausto Zermani“, ci spiega un altro attento osservatore del mondo agricolo piacentino.

I rischi della divisione

E se Coldiretti si presentasse ancora divisa, magari anche stavolta in due liste contrapposte, qualcuno ne potrebbe approfittare? Rispondere è complicato. Perché se la partita del Consorzio di Bonifica economicamente vale meno (30 milioni di euro di entrate contro i 185 milioni del fatturato di Terrepadane), ha però una grande valenza strategica, che va oltre il mondo agricolo e le sue esigenze irrigue, che restano comunque primarie. Il Consorzio di Bonifica, dall’Appennino al Po, si occupa infatti della tutela e della gestione delle risorse idriche di tutto il territorio. E questo guardando naturalmente alle altre esigenze produttive e residenziali. Con risorse provenienti per almeno un terzo dalla contribuzione dei consorziati e per due terzi da fondi pubblici (Regione, Governo, Unione europea).

“Nel Consorzio siamo di fronte ad una complessità di sistema pubblico-privato che rischia di implodere senza una guida condivisa, dal presidente al Consiglio di amministrazione”, conclude l’ultimo dei nostri interlocutori. “Per ciò, tutti gli attori protagonisti dell’alleanza precedente oggi sono alla spasmodica ricerca di una soluzione sulle liste elettorali che garantisca di nuovo la comunità d’intenti raggiunta nel 2020”. E quindi non possono che guardare con grande preoccupazione a quanto sta accadendo nella Coldiretti di Piacenza.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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