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Bruxelles, mercati e manovra: Savona si mette l’elmetto e Tria tace

Il ministro degli Affari europei, Paolo Savona, e il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria

Bruxelles e mercati: sulla manovra con il deficit al 2,4% Paolo Savona si mette l’elmetto. “Senza una forte volontà politica non si sarebbe potuto fare nulla. Abbiamo lanciato il guanto di sfida alla vecchia Europa, ora dobbiamo vincere la guerra, perché guerra sarà”. La valutazione del ministro agli Affari europei, secondo Dagospia e il Giornale.it è stata inviata a Daniele Lazzeri, direttore del think thank Il Nodo di Gordio, che l’ha pubblicata sulla sua pagina Facebook.

Spread & mercati

Era già tutto previsto, si potrebbe canticchiare con Riccardo Cocciante. Spread sulle montagne russe, che sale oltre i 280 punti per poi chiudere a 267. Borsa di Milano che brucia circa 22 miliardi di euro di capitalizzazione (-3,7%). Tutto previsto, appunto. E forse, visti i presupposti, non è andata neanche male. Per fortuna che c’è di mezzo il weekend, dirà qualcuno. Ma il mese di ottobre, se ha ragione Savona, potrebbe aprirsi in modo altrettanto doloroso.

Bruxelles: parla Moscovici

Intanto Pierre Moscovici ha inviato a Roma un messaggio severo, ma che naturalmente lascia aperte le porte al dialogo. Il commissario agli Affari economici di Bruxelles in un’intervista alla tv francese Bfm, ripresa anche dall’AdnKronos, ha spiegato che se gli italiani continuano a indebitarsi, i tassi di interesse non possono che aumentare. “Il servizio del debito diventa più oneroso. E ogni euro destinato al servizio del debito è un euro in meno per le autostrade, scuole, giustizia sociale”.

Niente contro gli italiani, ha proseguito Moscovici. Ma ci sono delle regole da rispettare. “Non abbiamo interesse ad una crisi tra la Commissione e l’Italia. Nessuno ha interesse a una cosa del genere, perché l’Italia è un Paese importante della zona euro. Ma non abbiamo nemmeno interesse a che l’Italia non rispetti le regole e che non riduca il suo debito pubblico, che resta esplosivo”.

I due poliziotti giallo-verdi

Oltre alla presa di posizione di Savona, a stretto giro è arrivata la risposta di Salvini e Di Maio al commissario Ue. Il vicepremier 5 Stelle ha fatto la parte del poliziotto buono. “Considero l’intervento di Moscovici interlocutorio” ha detto Di Maio. “Le preoccupazioni sono legittime. Ma il governo si è impegnato a mantenere il 2,4% per tre anni. E vi posso assicurare che ripagheremo il debito, e il debito scenderà”.
Salvini invece ha vestito i panni del poliziotto cattivo. “Prima l’Onu che vuole mandarci gli ‘ispettori antirazzisti’. Poi l’Europa che minaccia di commissariare il governo e gli italiani. Adesso basta! Investire su lavoro, giovani, pensioni, lotta alla povertà e riduzione delle tasse non è un nostro diritto ma un nostro dovere”.

Manovra: il silenzio di Tria

Sulla scacchiera della prossima Finanziaria le pedine dunque cominciano ad essere schierate. E in questo quadro lascia un po’ perplessi il silenzio del ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria. D’altra parte, però, se è vero che aveva pronte le dimissioni, rientrate solo su richiesta del Presidente della Repubblica, è anche comprensibile che per ora non proferisca parola. Ma prima o poi il titolare del Mef dovrà dire la sua sull’innalzamento del rapporto deficit/Pil al 2,4%. E su come si dovrà dipanare una manovra da circa 40 miliardi, che agli occhi di molti analisti ed esperti, Bruxelles a parte, appare problematica per la stabilità dei conti pubblici italiani.

Insomma, guerra o no, per dirla con Savona (secondo alcuni la vera eminenza grigia della manovra), la sensazione è che da qui al 15 ottobre, quando il progetto della Legge di Bilancio arriverà a Bruxelles, ne vedremo comunque delle belle. E non solo a base di spread e andamenti di Borsa.

 

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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