Manovra: il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria ha alzato bandiera bianca. Alla fine ha accettato un innalzamento del rapporto deficit/Pil al 2,4% per i prossimi tre anni. E ha mandato in soffitta le dimissioni pare su invito del Quirinale. Si sale così ben oltre quel 2% che per il titolare del Mef era diventato una sorta di linea del Piave.
Vittoria dunque per i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Nonostante le pressioni provenienti da più parti e tutte le polemiche di questi giorni di fuoco, vedi il caso Casalino, hanno tirato dritto. E hanno ottenuto le risorse che chiedevano al ministro Tria per abolizione della legge Fornero (8 miliardi di euro), reddito di cittadinanza (10 miliardi) e flat tax.
Manovra del cambiamento
“Siamo soddisfatti, è la manovra del cambiamento”, hanno dichiarato i leader di Lega e 5 Stelle alla fine del vertice con il premier Giuseppe Conte, Tria e il ministro degli Affari europei Paolo Savona, che ha preceduto il Consiglio dei Ministri. A queste misure, nella nota di aggiornamento del Def, il Documento di economia e finanza alla base della prossima Legge di Bilancio, si aggiungono altri provvedimenti. “I truffati delle banche saranno risarciti con un fondo ad hoc di 1,5 miliardi”, ha detto Di Maio. E il vicepremier 5 Stelle ha annunciato anche il “via libera alla pensione di cittadinanza che dà dignità ai pensionati”.
L’avvertimento di Bruxelles
Resta da vedere come reagiranno i mercati finanziari – spread in primis – alle scelte dell’esecutivo giallo-verde che nonostante l’imponente debito pubblico (oltre 2.340 miliardi) ha deciso di finanziare i provvedimenti previsti dal contratto di governo con un innalzamento del deficit. Ma come riporta anche La Stampa è soprattutto da Bruxelles che potrebbero arrivare segnali negativi. La Legge di Bilancio rischia di essere rinviata al mittente se il deficit nominale italiano dovesse superare il 2%. Le prime analisi della Commissione europea partiranno già dalla nota di aggiornamento del Def. Con un’eventuale bocciatura che verrà decisa solo nella seconda metà di ottobre, a seguito della presentazione ufficiale del progetto della Legge di Bilancio a Bruxelles.
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