Boeri: l’annuncio dell’innalzamento del deficit al 2,4% è ancora caldo. E il presidente dell’Inps non perde tempo. Attacca frontalmente il governo giallo-verde, che in questo modo finanzierà anche l’abolizione della Legge Fornero con quota 100.
In una giornata convulsa, con lo spread che supera i 280 punti e la Borsa di Milano in caduta libera con i titoli bancari in grande difficoltà, Tito Boeri è lapidario. “Di fronte all’attuale situazione ci si dovrebbe preoccupare di rendere sostenibile il sistema pensionistico. Come giudicare allora un governo che si pone come obiettivo esplicito di aumentare di mezzo milione i pensionati? Non vorrei che un giorno dovessimo riscrivere la storia parlando di esecutivo non previdente. C’è una grossa irresponsabilità e iniquità in quel che sta avvenendo”.
Boeri: bocciatura senza appello
L’occasione per le sue valutazioni molto negative, come segnala anche La Stampa, è un convegno dell’Università di Torino. Per Boeri si va verso un sistema in cui ogni lavoratore dovrà sostenere un pensionato. “Ma oggi per coprire il reddito medio di un pensionato ci vogliono due giovani lavoratori”, ha spiegato il presidente dell’Inps. Che boccia senza appello anche l’idea che, facilitando i pensionamenti, le aziende assumano più giovani. “Non c’è nessuna garanzia che questo avvenga. Non è mai avvenuto”. Per Boeri le imprese finiranno per ridurre gli organici: “Del resto l’esplosione della disoccupazione giovanile è cominciata negli anni 80, all’epoca delle baby pensioni”.
Gli “alleati” che non ti aspetti
Per Boeri che spara a zero sulla riforma delle pensioni (per quanto resterà al suo posto?) a sostegno della manovra del governo Conte e contro le reazioni dei mercati finanziari arrivano alcune prese di posizione dell’opposizione e del mondo produttivo. “L’obiettivo di deficit al 2,4% del Pil per il triennio 2019-2021 è necessario e coraggioso. Quindi pericoloso come evidenzia la prevedibile e prevista agitazione dei mercati. I grandi interessi interni e esterni colpiti reagiscono”, spiega Stefano Fassina di Liberi e Uguali in un blog sull’Huffington Post.
Sulla reazione dei mercati dice la sua all’Ansa il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. “Mi sembra un nervosismo eccessivo. Sarebbe opportuno che il governo facesse comprendere l’analisi di impatto di questa manovra, cioè gli effetti sull’economia reale”. E sulla scelta del ministro Giovanni Tria di rimanere alla guida del dicastero dell’Economia e delle Finanze, Boccia approva. “Ci mancava solo che Tria si dimettesse e oggi lo spread sarebbe aumentato ancora di più. Il senso di responsabilità del ministro mi sembra elevato. C’è una dimensione di senso di responsabilità che dobbiamo avere verso il Paese, speriamo che riguardi tutti e non solo una parte”.
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