Piacenza

Romeo Gandolfi: noi sì che stiamo cambiando davvero Fiorenzuola

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Romeo Gandolfi è molto indaffarato, ma sorride sereno parlando della campagna elettorale che si chiuderà con il voto del 3 e 4 ottobre. Se gli chiedi come sta andando non fa una piega. Ti risponde solo che lui sta continuando a lavorare senza sosta. “Come ho sempre fatto in questi cinque anni da primo cittadino”.

Insomma, al sindaco uscente, che guida la lista di centrodestra SiAmo Fiorenzuola (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) non sembra di essere in campagna elettorale contro la lista civica di centrosinistra Cambiamo Fiorenzuola del candidato Dario Marini Ricci. “O meglio, forse lo sono da cinque anni, visto l’amore e l’attenzione che rivolgiamo alla nostra città”.

Sindaco Gandolfi, perché ha deciso di ricandidarsi?
“Perché abbiamo aperto tanti cantieri, dalla sanità al rilancio dell’economia, ai servizi sociali e scolastici, al miglioramento della macchina amministrativa, solo per citarne alcuni. Negli ultimi cinque anni abbiamo già raggiunto dei risultati importanti che sono sotto gli occhi di tutti. Ma d’altro canto siamo anche nella fase dei lavori in corso. E siccome credo fermamente in tutto quello che abbiamo fatto finora, mi auguro di avere ancora la fiducia dei fiorenzuolani per poter finire tutto quello che abbiamo in programma. Perché noi sì che vogliamo cambiare Fiorenzuola, anzi la stiamo cambiando davvero in meglio”.

E allora iniziamo dalla sanità. Al netto del Covid, che di certo ha rallentato le cose, più di un cantiere la sanità per Fiorenzuola e la Val d’Arda è una ferita aperta: ospedale senza quello che era stato pianificato, pronto soccorso chiuso e casa della salute che sembra un miraggio…
“Partirei da quello che ci siamo trovati davanti cinque anni fa. Ricordo a tutti che al posto dell’attuale Blocco B c’era una voragine nel vero senso della parola con una bonifica dell’area che doveva ancora partire e con la parola d’ordine rivogliamo l’ospedale. Certo, l’epidemia è stata un problema tragico e non solo sul piano sanitario. Ma oggi l’ospedale c’è. E la nostra parte l’abbiamo fatta per mettere a disposizione della città e della vallata questa struttura”.

Però mancano i contenuti.
“Appunto. E qui bisogna essere chiari: non può essere un sindaco con la sua Amministrazione a decidere quali siano questi contenuti. La palla è in mano all’Azienda sanitaria. Noi in questi cinque anni abbiano sempre dato la massima disponibilità e sollecitato l’Ausl: abbiamo fatto proposte, abbiamo chiesto risposte; tutte cose che abbiamo ribadito anche nei giorni scorsi, con durezza e fermezza. E non si può dire che non siamo stati collaborativi. Pensi solo al centro prelievi spostato nell’ex macello: un’operazione che ha consentito di partire con la ristrutturazione del pronto soccorso. Un reparto ancora chiuso non perché l’Amministrazione di Fiorenzuola non ha fatto la sua parte, quindi. Ma perché, come colpevolmente ha ammesso lo stesso direttore generale, l’ingegner Luca Baldino, adesso l’Ausl ha scoperto di non avere il personale per poterlo aprire”.

Pronto soccorso a parte, anche quello che è aperto dell’ospedale unico della Val d’Arda, che dovrebbe servire 70mila cittadini, è ben al di sotto delle aspettative.

“Non parlerei di aspettative, ma di promesse fatte da chi poteva farle. Ricordo a tutti, e basti questo se no la lista degli annunci sarebbe troppo lunga, che nel febbraio 2016 il presidente della Regione Stefano Bonaccini era venuto a Fiorenzuola e aveva promesso la riapertura delle sale operatorie nel blocco A. Oggi, nel 2021, sono ancora chiuse. D’altro canto, noi abbiamo scelto con convinzione l’idea di lavorare per portare nel Blocco B il polo riabilitativo, perché le sue diverse specializzazioni interne, dall’urologia alla neurologia, potevano essere riversate anche all’esterno, al servizio dei cittadini”.

In che modo?
“Attraverso una serie di ambulatori da mettere a disposizione della medicina territoriale. Sono tutte operazioni che ricordiamo ai vertici della regione e dell’Ausl ad ogni piè sospinto. E che se avremo la fiducia dei cittadini, sosterremo a spada tratta in ogni sede e con tutti i mezzi a disposizione. Ma ripeto: non compete al sindaco trovare il personale per aprire un pronto soccorso o una casa della salute”.

Anche questa di là da venire per il secondo Comune della provincia di Piacenza…
“Del progetto casa della salute di Fiorenzuola si discute dal 2017 e dalle parole l’Ausl deve passare ai fatti. Gli spazi anche in questo caso ci sono, pure per aprire una sede provvisoria in attesa che partano i lavori nell’ex sede comunale. Basta che Ausl e Regione mantengano le promesse che hanno fatto e continuano a fare”.

Siamo in questa situazione – e mi riferisco in particolare alla mancata riapertura del pronto soccorso annunciata per settembre e quindi in campagna elettorale – anche perché lei guida una maggioranza politica diversa da quella che c’è in Regione e che corrisponde a quella dei suoi avversari di centrosinistra a queste amministrative?
“Veda lei… Il nostro presidente della Regione dice sempre che lui guarda alla bontà delle iniziative e non al colore politico. Questa poteva essere l’occasione per dimostrarlo. Ma speriamo ce ne siano altre”.

Lei ha parlato della nuova casa della salute, che in prospettiva viene vista anche come un volano per far ripartire le attività in centro storico. A detta dei critici però su questa parte della città la sua amministrazione si è preoccupata di rifare piazze e manti stradali, ma senza spingere sui contenuti per rilanciarlo.
“Non sono d’accordo. E faccio i complementi ai miei assessori al commercio, sviluppo economico e lavori pubblici. In questi anni ci siamo spesi per rendere il centro storico più attraente con tante iniziative. Quindi abbiamo migliorato non solo la vivibilità di strade e piazze, e la dotazione di parcheggi. Pensi a iniziative enogastronomiche come il festival dell’anolino o ad altre iniziative culturali, come le serate del grande festival musicale dal Mississippi al Po, che è arrivato da Piacenza. E anche qui siamo pronti a spingere ancora sull’acceleratore. Come abbiamo fatto anche nei servizi sociali, visto che per esempio, sempre in centro storico, verranno trasferiti i servizi residenziali dedicati ai disabili, che finalmente saranno i protagonisti di un progetto inclusivo nei fatti e non solo a parole”.

Parlando di accelerazioni come non affrontare il tema dello sviluppo economico e in particolare della Barabasca, dove sta crescendo a vista d’occhio il discusso insediamento logistico della NewCold?
“Guardi, se si riferisce all’altezza della struttura (41 metri, ndr), era il modo migliore per ridurre al massimo il consumo di suolo come previsto dalla nuova regolamentazione regionale. E anticipo la risposta alla sua prossima domanda. L’aumento del traffico con la vicina autostrada avrà un impatto relativo rispetto ai volumi attuali”.

Ma oltre alla logistica c’è di più nelle vostre idee di sviluppo economico?
“Certo. Prima però voglio sgombrare il campo da un paio di cose su cui qualcuno sta marciando. A Fiorenzuola non abbiamo tante aree dismesse di dimensioni rilevanti da poter riconvertire, questo è il primo dato di fatto. Poi, la logistica che si insedierà a Fiorenzuola è di alta qualità e ad alto valore aggiunto. Se vuole le faccio un esempio concreto”.

Prego, ci dica…
“Il polo del freddo di Fidenza vede gli addetti lavorare anche -28 gradi. Da noi sarà tutto automatizzato, garantendo migliori condizioni di lavoro e in un’ottica di crescita tecnologica degli addetti. In più, voglio ricordare a tutti che anche un insediamento manifatturiero si porta dietro la sua logistica, entrano le materie prime ed esce il prodotto finito. E a questo noi puntiamo”.

Quindi, per finire?
“Senza no a prescindere e facendo le necessarie e approfondite valutazioni, noi di SiAmo Fiorenzuola vogliamo attirare alla Barabasca aziende produttive in un’area che avrà tutte le carte in regola per sviluppare investimenti, indotto e far crescere occupazione di qualità e residenti in città. Quindi puntiamo ad arricchire il nostro territorio a 360 gradi. Il tutto nella massima tutela sul piano ambientale. Questa è una nuova pagina tutta da scrivere per rilanciare il nostro Comune. E noi siamo pronti”.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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