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Terrepadane al voto, ma a Piacenza non c’è in gioco solo il futuro del Consorzio…

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Terrepadane, la saga continua. Martedì 4 luglio alle 17 si vota a palazzo dell’Agricoltura di Piacenza per eleggere il nuovo Consiglio di amministrazione del Consorzio agrario che comprende anche quelli di Milano, Lodi e Pavia. Il Cda dimissionario, presieduto da Marco Crotti, ha annunciato che si ricandida in blocco per ottenere dai soci un nuovo mandato triennale al governo della cooperativa. Perché allora il Cda, in carica ancora fino ad aprile 2024, si è dimesso una decina di giorni fa? Per evitare l’arrivo di un commissario annunciato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Commissario che giunto a Piacenza potrebbe fare il bello e il cattivo tempo, decidendo il destino di Terrepadane sulla testa dei suoi soci.

Così, visti i presupposti procedurali quantomeno discutibili con cui a Roma si sarebbe arrivati a questa decisione, meglio le dimissioni. Un colpo di spugna sulle elezioni 2021 che cancella l’oggetto del contendere. Insomma, elezioni regolari (un lodo arbitrale lo attesta) o no (il ministero dopo averle approvate ora le ritiene illegittime), conviene ripartire da zero, provando disinnescare le mine legali, vien da dire da azzecca garbugli, che mettono a rischio il futuro di Terrepadane.

Presa di coscienza

Alzando lo sguardo dalle carte bollate, va sottolineato però che la battaglia legale in corso da due anni, un risultato l’ha dato. Innescata dagli sconfitti della lista Coldiretti, che puntava a portare Terrepadane in Consorzi Agrari d’Italia, e poi passata nelle stanze del ministero, la vicenda ha aperto gli occhi a tanti piacentini. In primis agli agricoltori, soci del Consorzio, che ne hanno approvato in massa i risultati di bilancio negli ultimi due anni. Risultati che parlano di un’azienda in salute e in crescita; tra le prime cinque per fatturato della provincia (oltre 250 milioni di euro) e con un imponente patrimonio immobiliare a ridosso del centro cittadino, valutato oltre cento milioni.

Poi la vicenda ha aperto gli occhi agli stessi dipendenti di Terrepadane. L’altro giorno addirittura hanno scritto una lettera aperta a sostegno degli amministratori uscenti, rivolta all’intera comunità piacentina per difendere il valore dell’azienda e dei loro posti di lavoro. Oltre 200 persone, dai dirigenti ai collaboratori, che insieme hanno chiesto di intervenire con chiarezza anche ai principali esponenti del mondo politico, citati per nome e cognome. Dal sindaco del capoluogo, Katia Tarasconi, alla presidente della Provincia Monica Patelli, al governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini; e soprattutto guardando ai tre parlamentari piacentini, che a Roma vanno tutte le settimane: i deputati Tommaso Foti (Fratelli d’Italia), Paola De Micheli (Partito democratico) e la senatrice Elena Murelli (Lega).

Domani a rischio

“Il nostro futuro, il futuro delle nostre famiglie è a rischio per giochi di potere e manovre opache che si svolgono lontano da qui. In questi lunghi mesi abbiamo assistito in silenzio alle ingiustizie che venivano perpetrate ai danni del Consorzio, alle pressioni esterne, ai tentativi di condizionamento di cui anche noi siamo stati vittime”, scrivono i dipendenti di Terrepadane nella lettera aperta. Che si conclude con un invito: “Chiediamo a tutti di prendersi le proprie responsabilità, di non rimanere in silenzio, prima che sia troppo tardi”.

Parole gravi ed inquietanti, che fanno riflettere. Come ha commentato De Micheli, tolgono il velo a una “vicenda sconcertante”, che per lei ha solo una soluzione: “Garantire un futuro indipendente al Consorzio”. Come non essere d’accordo, anche guardando ad altre realtà del nostro territorio che domani potrebbero essere insidiate da appetiti del genere? Adesso però dai soci di Terrepadane deve arrivare un segnale forte, con una folta partecipazione al voto. Ambasciatori di un messaggio chiaro ed emblematico. Per dimostrare che Piacenza c’è. E decide del suo destino, nell’interesse della sua comunità, senza farsi mettere i piedi in testa da nessuno.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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