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Ponte Lenzino: tutti contro il progetto dell’Anas, e adesso?

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Ponte Lenzino: Anas sempre più sotto accusa, dopo che l’Ente ha aggiornato tempi e costi sulla realizzazione della ricostruzione. L’annuncio è avvenuto in un incontro con gli amministratori locali tenuto in streaming nei giorni scorsi. Il ponte provvisorio sarà pronto solo a maggio, con un costo che quadruplica a oltre 4 milioni di euro. Mentre per il ponte definitivo – che sarà costruito su quello crollato e senza alcuna modifica alla viabilità – i tempi si allungano al marzo 2023, con un costo che è lievitato a oltre 21 milioni. Il tutto per un attraversamento sul Trebbia di una cinquantina di metri.

Sindaci in trincea

I primi a protestare sono stati gli amministratori locali; a partire dal sindaco di Cerignale Massimo Castelli che ha parlato senza remore di uno spreco di soldi pubblici. Parole dure che pesano come macigni sull’operato dell’Anas.  Per Castelli è “una vergogna, un insulto alla valle. Da ponte Lenzino si buttano in Trebbia milioni di euro, necessari all’ammodernamento della Statale 45”.

Poi, il primo cittadino di Cerignale ha lanciato un appello: “Da sindaco mi opporrò in ogni modo affinché i soldi pubblici non siano sperperati. Troviamoci ed iniziamo a protestare perché, se vogliamo vivere sui monti, dobbiamo lottare. Sicuramente senza violenza, ma con determinazione. Propongo la costituzione di un comitato di valle che su questo tema si faccia portavoce della nostra voglia di sviluppo e futuro”. Alle parole di Castelli si sono aggiunte le valutazioni sulla stessa linea di altri amministratori dell’alta Val Trebbia, come per esempio quelle del vice sindaco di Ottone Maria Lucia Girometta, riprese da PiacenzaDiario.

La Provincia contro l’Anas

Adesso però a scendere in campo contro l’Anas è anche un ente locale superiore. E cioè la Provincia di Piacenza che con la sua presidente, Patrizia Barbieri, condivide in pieno le proteste dei sindaci sulla vicenda. E anche Barbieri non è andata tanto per il sottile rispetto alle decisioni dell’Anas.

“Rimango sorpresa dal fatto che tutti i suggerimenti e le indicazioni dei sindaci della vallata non siano stati tenuti in considerazione”, ha dichiarato a Il Piacenza. “Ci ritroviamo con un ponte provvisorio che doveva costare inizialmente poco più di un milione e ora vede i costi quadruplicati. S’intende fare un ponte definitivo da 21 milioni di euro; cifra enorme, che sarebbe stata molto più che utile per ammodernare importanti tratti della Statale 45”. Senza dimenticare che per Barbieri “è stata disattesa anche la richiesta di portare avanti i lavori del provvisorio e del definitivo insieme; visto che il secondo cantiere partirà nella primavera del 2022 con la previsione di essere completato nel 2023”.

Dopo aver confermato di essere al fianco degli amministratori dell’alta Val Trebbia, a partire dalla bocciatura dell’idea “di rifare il ponte sopra quello crollato”, Barbieri ha contestato all’Anas anche la scelta di nominare un commissario ad hoc. “Un’altra situazione che non condividiamo è la nomina del commissario Anas. È stato proposto Aldo Castellari, ma non ancora ufficializzato. E il tempo è passato”. Insomma, per la presidente della Provincia tutte le condizioni discusse in questo percorso in sostanza sono state disattese.

Da Foti a Zanichelli

Sulla ricostruzione dell’Anas ha già proposto diverse interrogazioni l’onorevole Tommaso Foti di Fratelli d’Italia. Il deputato piacentino ha criticato aspramente le scelte dell’Anas sul ponte Lenzino anche non più tardi di un mese fa. E sulla vicenda ha preso posizione il consigliere regionale della Lega Matteo Rancan, definendo il progetto completamente sbagliato; e sottolineando come Anas ancora una volta si stia dimostrando lontana dalle esigenze di territori e cittadini.

Una critica sempre più trasversale, vista la presa di posizione odierna di Davide Zanichelli. Il deputato del Movimento 5 Stelle ha approvato l’idea della nascita del comitato proposto dal sindaco Castelli. Evidenziando come “è bene che Anas, Ministero dei Trasporti e Sovrintendenza ascoltino le richieste della comunità con molta attenzione, prima di procedere alla costruzione di un nuovo ponte definitivo che, posizionato sul vecchio tracciato, potrebbe ripresentare gli stessi problemi della struttura già crollata”, su cui tra l’altro insiste una frana.

Gli amministratori locali, ricorda Zanichelli, “fin dall’inizio avevano proposto un nuovo tracciato per il nuovo ponte (non più perpendicolare al fiume, ma ‘obliquo’ per tagliare curve pericolose e rendere la Statale 45 più agile), cui però si è opposta la Soprintendenza, che anche oggi ha ribadito di volere preservare il valore storico e paesaggistico del vecchio ponte. C’è però da chiedersi se il gioco vale la candela; ossia se la giusta tutela storica, architettonica e paesaggistica è in questo caso specifico così preponderante rispetto alle ragioni della sicurezza e della funzionalità che una struttura completamente diversa offrirebbe”.

Le prossime mosse

Di certo cambiare le cose sulla ricostruzione del ponte Lenzino non sarà facile. Ma a questo punto, dopo la dura presa di posizione al fianco dei sindaci anche della presidente della Provincia, è lecito aspettarsi che la politica non solo locale dalle parole passi ai fatti. Con un’azione coordinata e risoluta per convincere soprattutto il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Enrico Giovannini, che ha sostituito l’onorevole piacentina Paola De Micheli, a rivalutare un progetto dell’Anas che adesso è davvero contestato da tutti.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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