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Salvini: per Berlusconi sarà un Bongiorno?

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Giulia Bongiorno e Matteo Salvini

Salvini gongola per l’ultimo acquisto della Lega: l’avvocato Giulia Bongiorno. “È il segno di una Lega che cresce, coinvolge, punta su professionalità della realtà civile. Soprattutto nel campo della difesa della sicurezza, dei diritti delle donne, della riforma della Giustizia”.
Insomma, con la Bongiorno capolista in diverse aree del Paese, addio definitivo ai candidati in canottiera di bossiana memoria, qui non si scherza più. Adesso anche Salvini si è fatto l’avvocato, dicono i maligni, una bella mossa per arginare i legali di vaglia che attorniano Berlusconi, Niccolò Ghedini in testa.

Da Fini a Monti

E sia chiaro, la Bongiorno per Salvini non è una riciclata. “Ha un suo mestiere, una sua vita e per questo le sono doppiamente grato”, ha sottolineato il segretario della Lega. Ma va anche ricordato che la Bongiorno, siciliana cinquantenne, aveva già fatto la deputata con Alleanza nazionale, nel Pdl, e la presidente della Commissione Giustizia della Camera. Poi l’avventura con Fini in Futuro e libertà. Infine, nel 2013 si era presentata nelle liste montiane di Scelta civica senza riuscire a tornare in Parlamento.

Curriculum di primo piano

In sostanza, qualche giravolta sì, ma la Bongiorno non è di certo un politico di professione o una professionista in cerca di poltrone. Ed è vero, un lavoro ce l’ha eccome, essendo un’avvocato di primo piano della scena giuridica nazionale dal diritto penale a quello societario.
Chi non la ricorda, giovane difensore di Andreotti al fianco di un principe del foro come l’avvocato Coppi? O nel ruolo di legale di vip come Totti o la Nannini, e protagonista dell’assoluzione di Raffaele Sollecito nel processo sull’omicidio di Meredith Kercher?In più, la Bongiorno è anche impegnata nella tutela delle donne con Michelle Hunziker nell’associazione Doppia Difesa. Dunque, sulla carta, non ha certo bisogno del palcoscenico parlamentare per ampliare la sua notorietà.

Io e Matteo

E lei? Giulia Bongiorno spiega così la sua nuova avventura al fianco del leader leghista. “Nascendo al Sud, Salvini mi sembrava la persona più lontana da me. Il suo partito si chiamava Lega Nord, era l’uomo forte, maschilista, che schiaccia le donne. Pensavo di aver difficoltà anche a parlarci. Poi io mi esprimevo e mi dicevano ‘stai attenta, questo lo dice anche Salvini’. Ed eccomi qui”.
Altro punto che l’avvocato sottolinea: “Abbiamo parlato tanto. Questa candidatura non è maturata 5 minuti fa, perché scadevano le liste. Quello che mi ha colpito di Matteo Salvini è stata la nitidezza di idee in materia di sanzioni e di regole. A volte si dà ai magistrati la colpa di aver interpretato una legge, ma la colpa è di chi la legge la scrive”.
Poi, Bongiorno ci tiene a ricordare che “non sono una che ha ansia di libertà e uguaglianze, ne abbiamo troppe. Io sono per le regole e i divieti. Suona antico? No, suona buono. Con le regole evitiamo anche di importare l’immigrazione. Le regole non sono burocrazia, ci garantiscono la libertà”.

Vaccini e case chiuse

E sui vaccini? “Mio figlio l’ho vaccinato” afferma Bongiorno. “Ma quando Salvini dice di riflettere sull’obbligatorietà dei vaccini, rende manifeste alcune perplessità espresse anche dalla comunità scientifica. Ho sempre sempre condiviso la posizione di Salvini”.
Altro tema caro al leader leghista, la riapertura delle case chiuse. “Non sarei favorevole ad abolire la normativa che sanziona penalmente lo sfruttamento delle donne”, dice Bongiorno. “Ma se una donna liberamente fa una scelta per svolgere quella attività, una disciplina a mio avviso è doverosa. Le regole non sono burocrazia”.

Salvini e il messaggio a Berlusconi

Insomma, la sintonia tra Salvini e Bongiorno sembra ci sia tutta. Una mossa che dà peso alla Lega in questa fase di trattativa con l’ex cavaliere sui nomi e sul programma appena firmato. Ma non solo. La scelta del leader leghista “ricorda” a Berlusconi i tempi della Bongiorno presidente della Commissione Giustizia, quando certe leggi definite un po’ troppo “ad personam” sono state bloccate tra i mugugni di Forza Italia.
Quindi, non c’è che dire, dopo il caso Maroni, il braccio di ferro nel centrodestra continua. Berlusconi ha designato Salvini ministro dell’Interno in un suo ipotetico governo, definendolo “un centravanti di sfondamento”. Ma restando alla metafora calcistica, con questa giocata Salvini ha dimostrato di avere piedi buoni e qualità da regista. Quelle che servono per salire a Palazzo Chigi.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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