Diga del Brugneto: gioca d’anticipo il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Luigi Bisi. E sul rinnovo della concessione idrica tra Liguria ed Emilia-Romagna, che scade nel luglio del 2024, ha già chiamato a raccolta tutti gli attori del territorio, convocati ieri in una riunione plenaria. Nel salone parrocchiale di San Giuseppe Operaio, erano presenti numerosi amministratori locali, tra cui il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi e la presidente della Provincia Monica Patelli; con loro, i vertici delle associazioni agricole, da Coldiretti a Confagricoltura, e imprenditoriali, come Confindustria, compresi i rappresentanti di quelle ambientaliste, vedi Legambiente.
Un’unica voce
Vuole tutti uniti e allineati, il presidente Bisi. “Serve coesione, evitando conflitti e protagonismi”, ha detto il presidente del Consorzio al termine dell’incontro. “Dobbiamo parlare con un’unica voce in una trattativa che sarà molto delicata. E mi pare tutti i presenti abbiano compreso e condiviso questa scelta”. Una posizione unitaria che verrà sancita “in un documento da presentare prima di tutto alla Regione Emilia-Romagna”.
Obiettivo ambizioso
Nella nuova trattativa si parte dai 2,5 milioni di metri cubi che oggi spettano al Piacentino, sui 25 milioni totali dell’invaso che si trova a Torriglia, in provincia di Genova, e serve in particolare il capoluogo ligure. Da quella cifra, a seconda dell’andamento della stagione agricola, Piacenza in caso di necessità ha sempre ottenuto qualcosa in più, arrivando anche a 5 milioni come nel 2020. Il desiderata però, in vista di nuove stagioni siccitose, sarebbe di triplicare la quota, con almeno 7 milioni di standard annuo. Un obiettivo ambizioso (“anche se a Piacenza di milioni ne servirebbero 15”) e non ancora ufficiale; che se fosse confermato, probabilmente vedrà Genova vendere cara la pelle nella trattativa tra le due Regioni.
Gestione più attenta
Tuttavia ci sono motivi oggettivi, che possono aprire dei varchi a sostegno delle richieste di Piacenza, coordinate dal Consorzio di Bonifica. La popolazione del capoluogo ligure negli anni è diminuita parecchio; e soprattutto le sue attività industriali dal forte consumo idrico, come il settore siderurgico, sono ormai un lontano ricordo. Quindi a Genova serve meno acqua, che spesso dalla diga del Brugneto viene infatti rilasciata semplicemente per produrre energia elettrica. “Nessuno vuol demonizzare l’uso della diga del Brugneto, le esigenze di Genova sono sacrosante”. Però anche Piacenza ha le sue. Per questo, ha aggiunto Bisi, “chiediamo una gestione più attenta delle scorte dell’invaso, che può giovare all’agricoltura, all’ambiente e alle attività turistiche della Val Trebbia”.
Acqua per rifiuti?
Da giocare per Piacenza ci sarebbe anche la carta rifiuti: quest’anno 7mila tonnellate di scarti urbani che arrivano proprio dalla Liguria (Genova, Savona, Imperia) vengono bruciati nell’impianto di Borgoforte, gestito da Iren, che oltretutto si occupa anche dell’acqua del capoluogo ligure. “Non cavalcheremo più di tanto il tema, non è pertinente; tuttavia, è chiaro che questi territori hanno reciproci interessi”, ha concluso Bisi.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.