Bussetti: caro ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, sappiamo che è molto impegnato. Ma con questa lettera vogliamo rubarle pochi minuti per parlare dell’educazione civica.
Siamo d’accordo con l’iniziativa dell’Anci, che ha depositato in Cassazione il 14 giugno scorso una proposta di legge di iniziativa popolare per il suo reinserimento tra le materie scolastiche. E le ricordiamo che il prossimo 20 luglio partirà da Firenze la raccolta di firme che ha l’obiettivo di raggiungere le 50mila necessarie, nei sei mesi successivi, per portare questa proposta all’attenzione del Parlamento.
Come Lei già saprà, e come ha ben spiegato il sindaco di Bari e presidente dell’Anci Antonio Decaro, l’obiettivo della proposta di legge è di “far crescere nelle nuove generazioni il senso di appartenenza alla comunità che è la base del vivere civile e solidale. L’ora di educazione alla cittadinanza, oltre a far conoscere i principi costituzionali, investirà su un aumento di consapevolezza rispetto ai beni di tutti e rispetto alle norme comportamentali. Farà capire, cioè, che il comportamento di ciascuno di noi, si tratti di rispettare una panchina o un concittadino, non è indifferente”.
Educazione civica: un’ora non basta
Ma noi, ministro Bussetti, ci auguriamo che lei voglia e possa fare di più. Un’ora non basta. L’educazione civica dovrebbe essere inserita a pieno titolo e con più peso tra le materie fondamentali in tutte le scuole di ordine e grado. Con un percorso multidisciplinare che superi lo studio astratto dei nostri principi costituzionali. Per portare i ragazzi “dentro” l’educazione civica in modo divertente e formativo. Coinvolgendoli, dal diritto all’economia, dall’ambiente alla cultura, in un cammino che ne valorizzi i contenuti quotidiani.
Bussetti e i cittadini di domani
La scuola ha il compito di mettere tutti sullo stesso piano anche nell’educazione civica. C’è chi è più fortunato e ha genitori coscienti dei propri doveri e dei propri diritti nei confronti della collettività. E chi invece lo è meno e rischia di crescere con una visione distorta del proprio futuro nella comunità.
Insomma, caro ministro Bussetti, gli studenti di oggi saranno i cittadini di domani. E buoni cittadini non si nasce, si diventa.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.