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Energia in comune, Piacenza fa squadra: aiuti a famiglie e imprese per il caro bollette

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Energia in comune per contrastare il caro energia. Non è solo un gioco di parole. Ma molto di più. E se Piacenza viene spesso criticata perché non fa squadra, stavolta è la protagonista di una scelta da primato che la proietta ai vertici nazionali. Con un paragone sportivo, quasi a imitare la recente conquista di Gas Sales Bluenergy della Coppa Italia di pallavolo. E Piacenza lo fa con un ambizioso progetto sociale, che va non solo in soccorso a famiglie e piccole imprese in difficoltà. L’iniziativa presentata ieri alla Fondazione di Piacenza e Vigevano guarda infatti sia all’emergenza causata dai rincari delle bollette, sia a una prospettiva di più ampio respiro, per educare a consumi energetici più corretti e consapevoli.

Si parte da 500mila euro

Quanto vale il progetto Energia in comune? Per ora 500mila euro. E coinvolge il Banco dell’energia, nato nel 2016 grazie ad A2A, e tutti i big player della città. I primi 300mila euro, con sei quote da 50mila euro a testa, arrivano da: Banco dell’energia; Fondazione; Diocesi di Piacenza-Bobbio; Comune di Piacenza; Banca di Piacenza; Crédit Agricole Italia. Altri 200mila euro verranno stanziati invece con un bando della Camera di Commercio di Piacenza, dedicato alle piccole imprese in difficoltà. A confermare ancora una volta quanto il peso di questa realtà, oggi al centro di un contestato percorso di fusione con le Camere di Parma e Reggio Emilia, sia strategico per il territorio piacentino.

Dalla Caritas alla Cattolica

Nell’iniziativa Energia in comune sono coinvolte anche Caritas, Provincia di Piacenza, Federconsumatori e Università Cattolica. La Caritas avrà l’incarico di saldare direttamente le bollette, senza trasferimenti di denaro ai destinatari selezionati dal regolamento del progetto, all’incirca mille famiglie. Il compito della Provincia sarà di ampliare il fondo, coinvolgendo altri Comuni del territorio. Federconsumatori, insieme con il Banco dell’energia, individuerà invece il tutor incaricato del progetto educativo. Mentre la Cattolica misurerà impatto ed efficacia di Energia in comune, con l’obiettivo di farlo diventare una best practice utile a livello nazionale per altri territori.

Nomi e cognomi

A dare lo spessore nazionale di questo progetto, la presenza a palazzo Rota Pisaroni di Marco Patuano, uno dei principali top manager italiani, attualmente presidente di A2A e del Banco dell’energia. Patuano è stato accolto dagli altri finanziatori dell’iniziativa: il presidente della Fondazione Roberto Reggi; il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi; il vescovo, monsignor Adriano Cevolotto; il commissario della Camera di Commercio Filippo Cella; i rappresentanti della Banca di Piacenza, Pietro Boselli (vicedirettore generale), e di Crédit Agricole, Giacomo Ferrini (responsabile della Direzione regionale Piacenza e Lombardia sud). Senza dimenticare la presenza al tavolo della presidente della Provincia Monica Patelli; di Mario Idda (direttore della Caritas), Angela Cordani, (presidente di Federconsumatori Piacenza) e di Simone Rossi (docente della Cattolica).

Patuano: benefici ed educazione

“L’attuale contesto energetico ci sta dimostrando come sia necessario intervenire tempestivamente per garantire alle famiglie più vulnerabili un accesso all’energia inclusivo e alla portata di tutti”, ha affermato Patuano. Perché oggi, “di fronte al crescente ricorso a soluzioni come la didattica a distanza e il telelavoro, non poter usufruire di servizi energetici significa non solo non poter riscaldare la casa; ma anche non poter garantire un’istruzione ai propri figli o non essere in grado di svolgere il proprio lavoro da remoto, con ripercussioni sociali ed economiche”.

Così, “come Banco dell’energia continua il nostro impegno su tutto il territorio nazionale, anche grazie al contributo al progetto Energia in comune. Ampliando la platea delle famiglie coinvolte dall’iniziativa intendiamo, infatti, portare un beneficio concreto sia sostenendole economicamente, sia attraverso percorsi educativi volti a promuovere una maggiore consapevolezza sui consumi energetici”. Allo stesso tempo, ha aggiunto Patuano, “intendiamo favorire la creazione di un network di istituzioni, imprese, enti non profit e associazioni per una collaborazione attiva sul territorio”. 

Reggi: progetto al top

Il presidente Reggi, che tra l’altro di A2A è un alto dirigente, ha messo a fuoco il percorso piacentino che ha portato alla nascita del progetto Energia in comune. “Dopo l’esperienza positiva di questi anni con il fondo Insieme Piacenza, abbiamo pensato a un’iniziativa specifica contro la povertà energetica”. Un accordo che “mette attorno al tavolo, oltre al Banco dell’energia, tutte le principali istituzioni e realtà locali, a partire dalle due banche maggiori del territorio”. E se non va dimenticato che “si tratta di un’iniziativa già promossa in altre parti d’Italia, il nostro progetto è ai vertici nazionali. Infatti è di gran lunga quello più consistente realizzato fino ad ora; e ci permetterà di aiutare fino a mille famiglie del territorio”, ha concluso Reggi.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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