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Partite Iva: prestiti in calo, ma Piacenza è la miglior provincia dell’Emilia-Romagna

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Partite Iva: prestiti in netto calo per le piccole e micro imprese. A Piacenza però il sistema del credito tiene, e fa meglio delle altre province della regione, in un quadro che si presenta preoccupante soprattutto in Romagna, anche proiettato su scala nazionale. Ma andiamo con ordine e vediamo il report elaborato dalla Cgia di Mestre in base ai dati della Banca d’Italia.

Calo di oltre 5 miliardi

«Tra il 2021 e il 2022 gli impieghi vivi (al netto di insolvenze e sofferenze) a favore delle aziende italiane con meno di 20 addetti (il 98% del totale) sono scesi di 5,3 miliardi di euro (-4,3%)». L’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia evidenzia così che «lo stock complessivo dei prestiti erogati a questo segmento di aziende è passato da 124 a 118,7 miliardi di euro». Stiamo parlando «dei prestiti concessi dagli istituti di credito alle imprese di piccolissima dimensione. Una platea di micro imprenditori costituita in massima parte da esercenti, piccoli commercianti, artigiani e lavoratori autonomi».

In generale, «è un problema non di poco conto. Queste micro realtà, tradizionalmente sottocapitalizzate e a corto di liquidità, da tempo non sono più appetibili commercialmente dal sistema bancario». Pertanto, continua la Cgia, «la stretta creditizia – associata all’esplosione del commercio online, alla storica concorrenza praticata dalla grande distribuzione, al peso delle tasse e dei costi fissi – ha contribuito a diminuire in misura significativamente preoccupante il numero delle botteghe e dei negozi di prossimità presenti nel Paese. Una scia di chiusure iniziata molto tempo fa che, purtroppo, si sta ritorcendo contro le famiglie, che vedono peggiorare la qualità della vita dei luoghi in cui vivono; ma anche contro gli istituti stessi, che hanno perso correntisti e quote di mercato non trascurabili».

Rischio usura

Tuttavia, per la Cgia «sarebbe sbagliato accusare le banche di essersi “disinteressate” del popolo delle partite Iva. Il mondo del credito, purtroppo, nell’ultimo decennio ha subito molte restrizioni imposte dalla Banca Centrale Europea in materia di erogazione del credito. Questi vincoli hanno aumentato enormemente la soglia del merito creditizio, “allontanando” tantissimi piccoli imprenditori dai canali ufficiali di approvvigionamento della liquidità. E tra questi ultimi, purtroppo, non sono nemmeno pochi quelli “caduti” nella rete tesa dagli usurai; un fenomeno, quello dello “strozzinaggio”, molto “carsico” e sempre più spesso “controllato” dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso che, nei momenti di difficoltà, sono gli unici soggetti che dispongono di ingenti quote di denaro pronte ad essere immesse nel mercato economico».

Il quadro regionale

E allora veniamo ai dati 2021-2022, dove chi sta peggio è ai vertici della classifica della Cgia. Su scala regionale, le partite Iva più colpite dal calo dei prestiti sono quelle della Liguria, che hanno subito una riduzione del 7,12% per un ammontare di 214,4 milioni di euro. Seguono quelle del Friuli-Venezia Giulia (-6,54%) che hanno perso quasi 178 milioni. L’Umbria è al terzo posto per contrazione dei prestiti (-6,49%, -137,1 milioni), seguita dal Veneto (-6,24%, -821,2 milioni) e dall’Emilia-Romagna (-5,42%) con una riduzione di 695,5 milioni. Unico segno positivo per la Sardegna (+0,69%) con un incremento dei prestiti di 18 milioni di euro.

Elaborazione Ufficio studi Cgia su dati Banca d’Italia

Emilia-Romagna, Piacenza e dintorni

Su 107 province, le più colpite in Italia sono Ravenna, al primo posto nazionale, con una diminuzione del flusso dei prestiti del 10,36% (-135,2 milioni), e Forlì-Cesena, al secondo posto, con un calo del 9,38% (-135,5 milioni). Poi, su scala regionale troviamo Rimini (-6,07%, -89,3 milioni), Bologna (-5,13%, -122,9 milioni), Ferrara (-3,93%, -35,6 milioni), Reggio Emilia (-3,69%, -48,3 milioni), Modena (-3,49%, -61,9 milioni) e Parma (-3,32%, -42,4 milioni).

Infine ecco Piacenza: grazie al suo sistema creditizio ha limitato i danni e tiene meglio di tutte le altre province dell’Emilia-Romagna; probabilmente anche per l’attività di un istituto di credito locale molto attento alle esigenze di famiglie e piccole imprese come la Banca di Piacenza. Per le partite Iva infatti il calo complessivo dei prestiti in provincia è più che dimezzato rispetto alla media regionale (-5,42%): fa segnare un -2,54% con una contrazione di 24,5 milioni di euro. Dati che vedono Piacenza ben piazzata anche nella classifica nazionale, dove si trova in 79ª posizione.

Estratto Ilmiogiornale da elaborazione Ufficio studi Cgia su dati Banca d’Italia

Guardando alle province limitrofe, Alessandria è quella che soffre di più, seguita da Cremona. La prima è al 35° posto nazionale e ha visto una riduzione dei crediti per le partite Iva del 5,43%, pari a 52,2 milioni di euro; Cremona è in 37ª posizione (-5,35%, -96,1 milioni). Pavia invece è 72ª (-3,07%, -41,5 milioni). Nei dintorni, meglio di Piacenza fa solo Lodi, all’85° posto della graduatoria italiana, con un calo del credito dell’1,91% pari a una contrazione di 15,7 milioni di euro.

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