Patrizia Barbieri e la quota rosa del 40%: nasce il caso Zanardi. Partiamo dall’inizio della vicenda. C’è una norma che stabilisce una ripartizione di genere per le Amministrazioni comunali; e nel caso di una Giunta come quella di Piacenza prevede appunto che il 40% degli assessori debba essere di sesso femminile.
Dopo il terremoto giudiziario e le dimissioni dell’assessore all’Urbanistica di Fratelli d’Italia, l’avvocato Erika Opizzi, qualcuno pensava di poter proseguire con l’interim del sindaco Patrizia Barbieri per quest’incarico di Giunta. Ma poi, un’analisi più approfondita sul piano giuridico avrebbe fatto emergere l’esigenza di una nuova entrata femminile nel governo di Palazzo Mercanti. Dove le donne, dopo l’addio di Opizzi, oltre alla prima cittadina restano rappresentate dal vicesindaco Elena Baio e dall’assessore Federica Sgorbati, entrambe avvocato come il sindaco.
Naturalmente il posto spetta a Fratelli d’Italia. E il partito guidato a Piacenza dall’onorevole Tommaso Foti, coinvolto con Opizzi nelle indagini della Procura cittadina, dopo le dimissioni di quest’ultima, sul piano politico avrebbe giustamente rivendicato la necessità dell’inserimento di un suo nuovo assessore, anche se per i pochi mesi che mancano alla fine della consiliatura.
Il tema però adesso si fa spinoso. Come mai? Perché in pole position per entrare in Giunta ci sarebbe l’avvocato Gloria Zanardi, giovane e volitiva consigliera comunale. Eletta con Liberi a palazzo Mercanti nel 2017, passata nel gruppo misto, è entrata infine nel partito di Giorgia Meloni a metà maggio del 2019.
Zanardi, come avevamo già scritto in tempi non sospetti, avrebbe tutte le carte in regola per entrare in Giunta. Se non fosse per un particolare di natura famigliare che fa riflettere molti osservatori. La consigliera comunale è infatti la nipote dell’ingegner Lino Girometta, figura ben nota in città. Anche lui è coinvolto nelle indagini della magistratura piacentina; tra l’altro nel delicatissimo filone del palazzo di via Genova, per cui Foti e Opizzi sono sotto la lente della Procura guidata da Grazia Pradella.
Fermi restando i principi cardine del nostro ordinamento giuridico, come quelli della responsabilità penale, che è sempre personale, e della presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, qui si entra nel campo dell’opportunità politica. A maggior ragione guardando alle prossime Comunali che vedono la ricandidatura di Patrizia Barbieri.
Se la scelta di Zanardi, anche per un assessorato diverso dall’Urbanistica, venisse confermata, il rimpasto potrebbe sembrare quantomeno una fuga in avanti di tutta la coalizione di maggioranza. Sia nei confronti delle indagini della Procura ancora in corso; sia nei confronti dell’elettorato di centrodestra, che magari potrebbe non capire e non gradire questa nomina in un momento così delicato per Piacenza.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.