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Dal Klimt alla polemica con Sforza, parla l’assessore Papamarenghi

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Jonathan Papamarenghi crede in quello che sta facendo. E la passione traspare mentre parla della sua attività di assessore alla Cultura del Comune di Piacenza. Giovane (ha 35 anni) ma già rodato in politica (la fa da quando ne aveva 19), e con una solida esperienza amministrativa (è stato sindaco di Lugagnano per 10 anni), Papamarenghi ci fa il punto sull’esposizione del Klimt e sulla situazione della Galleria Ricci Oddi; oltre a parlare del suo futuro politico e dell’ultima polemica con l’avvocato Sforza Fogliani.

Assessore Papamarenghi, andiamo subito alla vicenda dell’esposizione del Klimt: c’è davvero in corso una trattativa con la Regione per un coinvolgimento in Parma 2021 a fronte di maggiori risorse?

“Partiamo dagli atti ufficiali che risalgono a prima del ritrovamento del Klimt; parlo dei 250mila euro di finanziamento regionale inizialmente a copertura dell’80% di un investimento per una mostra di nature morte con lo scopo di valorizzare il territorio piacentino. Il ritrovamento del dipinto ci ha portato ovviamente a rivalutare le cose. Così abbiamo chiamato la Regione che ha subito assentito allo spostamento delle risorse sul Klimt. Tutti d’accordo per organizzare un grande evento in città, dalla Galleria Ricci Oddi alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, disponibile a partecipare ai finanziamenti per questa manifestazione”.

Quindi lei smentisce le trattative, mentre Bologna si è limitata a un no comment

“Guardi, formalmente non c’è traccia di questa trattativa su Parma 2021”.

E informalmente?

“A me non risulta. Se ci fosse una trattativa del genere tra Patrizia Barbieri e il governatore Bonaccini, credo che il sindaco me ne avrebbe parlato”.

A che punto siamo per l’esposizione del Klimt?

“Ho scritto al presidente Ferrari e al Consiglio di amministrazione della Ricci Oddi sollecitandoli a presentarci un progetto per questo evento entro il 15 settembre. Come sappiamo è la Galleria ad essere in prima linea, ma noi dobbiamo inserire le risorse previste nell’assestamento di bilancio da chiudere entro fine mese. Comunque, se dovesse servire, abbiamo comunicato al Cda che il Comune è disponibile ad intervenire direttamente, ovviamente sempre nell’ottica di rilanciare la Galleria ed onorare la memoria di Ricci Oddi”.

Lei che cosa ha in mente?

“Covid permettendo, per me l’ideale sarebbe organizzare una grande mostra sul Klimt nel periodo natalizio; prima si potrebbe realizzare un’uscita del dipinto di un paio di giorni per dare un segnale e presentarlo alla città, in Galleria o al Gotico. Una sorta di anteprima che richiamerebbe di certo anche un grandissimo interesse dei media”.

Passando alla Galleria, cosa ci dice della delibera votata all’unanimità dal Cda perché la Ricci Oddi diventi una fondazione, e che è ancora al vaglio dell’Avvocatura dello Stato? 

“Formalmente i due componenti che il Comune esprime nel Cda, il presidente Ferrari e l’avvocato Giuffrida, non sono tenuti a relazionarmi sulle attività della Galleria. Questa delibera non l’ho mai vista, ma tenga conto che il Cda sarebbe tenuto a mandare in Comune una relazione annuale, cosa che storicamente non è mai avvenuta. Sono informazioni che invece ho iniziato a pretendere con un dialogo costruttivo nell’interesse della Ricci Oddi anche sul tema della delibera in questione, che speriamo venga sbloccata velocemente. Il principale nodo da sciogliere mi pare sia quello sul componente del Cda di nomina prefettizia, perché la Prefettura in sostanza non può essere controllato e controllore”.

Da un anno e mezzo manca anche il direttore della Galleria; un impasse causato dal fatto che deve essere scelto dal Cda ma a pagare è il Comune…

“È una figura indispensabile e non vogliamo giocare al risparmio su questo incarico. Sempre in una logica collaborativa, mi aspetto che il Cda della Ricci Oddi faccia un paio di proposte e compatibilmente con il nostro bilancio penso si possa trovare presto una soluzione. Decidendo anche che tipo di direttore vogliamo…”.

Lei si è fatto un’idea?

“Nel rispetto delle prerogative del Cda, propenderei per un direttore con  caratteristiche manageriali, operativo, in grado di far fare numeri importanti alla Galleria, affiancato di volta in volta da una serie di collaborazioni artistiche sulle varie iniziative che si vogliono intraprendere”.

Che tempi prevede per la nomina del nuovo direttore?

“Credo che possano essere quelli del rinnovo del Cda che scade a fine anno. Sarebbe opportuno aver deciso il tipo di direttore che si vuole e partire con le procedure necessarie. L’obiettivo è averlo in campo per supportare il nuovo Cda all’inizio del 2021”.

Confermerete il professor Ferrari alla presidenza?

“Questa scelta compete al sindaco e non mi permetto di entrare nel merito della questione. Se mi chiederà un’opinione, le dirò come la penso”.

E sull’idea di una presidenza Sgarbi emersa negli ultimi giorni?

“Sgarbi è un amico, lo stimo, ma vale lo stesso discorso fatto per Ferrari”.

Passiamo alla sua vita politica: da commissario provinciale di Forza Italia adesso sembra essere finito sull’Aventino: è ancora nel partito?

“Guardi, non tradirò mai i miei ideali. E i miei ideali oggi non mi possono portare altrove rispetto all’area che fa riferimento a Forza Italia, che orgogliosamente considero sempre casa mia”.

Quindi non passa con l’onorevole Foti in Fratelli d’Italia, come sostiene qualcuno?

“Le do una risposta secca: no”.

Allora come vede il suo futuro politico?

“Mi sento un artigiano della politica e credo che la mia dimensione ideale sia quella dell’amministratore al servizio della comunità. Adesso ho questo incarico fiduciario da assessore e il mio orizzonte è quello di essere al fianco del sindaco Barbieri, per aiutarla a realizzare il suo progetto amministrativo. Per il resto non ho fatto disegni, se arriveranno altre opportunità le valuterò”.

Di recente lei è stato protagonista di uno scontro via social con l’avvocato Sforza Fogliani; si dice che tra voi ci sia sempre stata stima reciproca e a colpire è stata soprattutto la sua risposta a un tweet caustico sì, ma nel solco di quelli a cui ci ha abituato il leader dei liberali piacentini. Perché ha reagito così su Facebook?

“Quando si parla di amministratori si parla di rappresentanti dei cittadini; possono essere contestati nel loro operato, ci mancherebbe altro. Ma meritano rispetto a prescindere dalla parte politica da cui arrivano e al di là del mio caso. Senza entrare nel merito personale, ho risposto con un ragionamento un po’ pesante o se vogliamo altrettanto caustico, perché in questo caso ho visto toccata la figura e il ruolo istituzionale di cui da sempre ho grande rispetto. Accogliendo l’assessore regionale Felicori a Palazzo Farnese, cosa per cui sono stato attaccato, ho fatto solo il mio dovere di rappresentante della comunità piacentina”.

Dopo la sua risposta, vi siete sentiti con Sforza?

“No, non ci siamo ancora sentiti”.

Lo chiamerà?

“Ci vedremo sicuramente”.

Un’ultima domanda: i critici dicono che la vostra giunta di centrodestra è appiattita sulla Regione per ottenere i suoi finanziamenti; lei cosa risponde?

“Non direi, ognuno segue la propria strada; ci sono stati confronti abbastanza franchi sia pubblici che privati. Detto questo, il nostro compito non è quello di chiudere le porte, ma di tenere aperto un dialogo e non solo con la Regione. Fare questioni di bandiera politica oggi sarebbe un errore imperdonabile con tutti i problemi che dovremo affrontare soprattutto in autunno, quando avremo tante famiglie ed imprese ancora in difficoltà”.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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