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Comunali 2022: nel centrosinistra con Stefano Cugini “La vegna bella”…

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Comunali 2022: il Pd ieri ha deciso. Un’ultima picconata e addio ad Alternativa per Piacenza. Addio al movimentismo e ritorno alle strette alleanze di partito. Quelle dove senza tanti fronzoli, con il suo 20%, il Pd conta di più, molto di più. Ritorno dunque a una coalizione elettorale con realtà strutturate e riconosciute, come quelle che hanno portato alla riconferma di Bonaccini alla guida della Regione nel 2020. E non con le magmatiche derive assembleari, dove gli inutili “bla bla bla”, a sentire il candidato sindaco del Pd Massimo Castelli, l’hanno fatta da padrone per oltre un anno.

Viene il bello

Adesso però nel centrosinistra “La vegna bella”. E qui rubiamo il famoso slogan della campagna elettorale per le Provinciali del 2004. Uno slogan creato allora dal guru piacentino Mauro Ferrari (oggi ingaggiato da Patriza Barbieri), per lanciare la candidatura tutta in salita ma poi vincente di Gianluigi Boiardi per il centrosinistra.

Perché “La vegna bella”? Perché anche se tutto pare già scritto, c’è attesa per le prossime mosse di Stefano Cugini, capogruppo in Consiglio comunale del Pd, rifiutato come candidato sindaco dal suo partito. Lascerà i dem e si candiderà alla guida di una lista civica costruita sui resti di Alternativa per Piacenza? E cioè con il sostegno di forze di sinistra, 5 Stelle, ambientalisti, associazioni del mondo del volontariato e della cooperazione?

Il gioco delle firme

È un problema non da poco per il Pd e i suoi partner. A dimostrarlo per esempio le oltre 300 firme a sostegno della candidatura di Cugini, quando ancora in ApP si discuteva animatamente di primarie sì o primarie no. Firme si dice raccolte in 24 ore come risposta alle 200 sottoscritte in favore della candidatura di Castelli. E che qualcuno nel Pd aveva pensato fossero sufficienti per intonare una marcia trionfale in onore del sindaco di Cerignale, da impalmare dunque come candidato unico di Alternativa per Piacenza senza bisogno votazioni interne.

Insomma, a parti invertite, perché prima il Pd aveva invocato le primarie per far fuori Cugini, nel centrosinistra si stava prospettando un pericoloso muro contro muro, tra l’altro molto sgradito a Massimo Castelli. Un braccio di ferro che alla fine avrebbe spinto il Pd ad accontentare il suo alfiere dell’Alta val Trebbia, chiudendo definitivamente il capitolo ApP.

Pesi e misure

Il nuovo scenario nel centrosinistra piacentino però non cambia granché pesi e misure nella valutazione dei potenziali consensi elettorali alle Comunali. Nel senso che negli ultimi anni Stefano Cugini avrebbe svolto un apprezzato lavoro politico-amministrativo e nel Pd avrebbe acquisito un certo seguito. Quindi, dopo aver consolidato la sua leadership dentro ApP in quest’ultimo periodo, a detta di molti se la può giocare fino in fondo.

Una lista di centrosinistra che porti il suo nome, con al fianco figure ben conosciute, come quelle dei consiglieri comunali Sergio Dagnino (5 Stelle) e Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune), potrebbe dare filo da torcere a quella Pd capitanata da Castelli. E c’è chi sostiene che Cugini avrebbe le carte in regola per andare ben al di là di quel 14% di voti raccolti nel 2017 da Massimo Trespidi con Liberi, una lista che all’epoca aveva diviso il centrodestra.

Congresso alle porte, ma…

L’appuntamento adesso è fissato al prossimo congresso provinciale del Partito democratico, convocato il 17 febbraio. In corsa per la successione al segretario uscente Silvio Bisotti ci sono Paola Gazzolo e Carlo Berra.

Tra dieci giorni però Cugini si sarà già dimesso da capogruppo del partito, entrando nel gruppo misto in Consiglio comunale? Avrà già lanciato la sua lista in competizione con Castelli? A questo punto la tempistica è relativa. Chiunque salirà sul palcoscenico del centrosinistra piacentino come segretario del Pd dovrà sempre fare i conti con lui. Perché che piaccia o no, Cugini sulla scena delle prossime Comunali s’è già ritagliato un ruolo da protagonista. E i voti della sua lista, in caso di ballottaggio, domani potrebbero contare eccome…

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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1 commento

  1. Facile prevedere come andrà. Ci saranno 4 liste, due principali (Barbieri e Castelli) e due secondarie di centrodx (liberali, buona destra) e centrosx (Cugini). Affluenza ed entusiasmo dei piacentini: bassissimi. Primo turno senza un sindaco. Secondo turno, apparentamenti delle due liste secondarie con le principali. Affluenza ed entusiasmo dei piacentini: ancora più bassi. Vince Barbieri, fine della partita e inizio di (un’altra) difficile convivenza con il centro, per un altro mandato anonimo con la città che scivola sempre più in basso per ricchezza, qualità della vita, ambiente, sicurezza.
    Sipario.

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