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Il sindaco di Fiorenzuola Gandolfi con gli assessori Brauner e Minari: non solo logistica alla Barabasca

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Da sinistra, Marcello Minari, Romeo Gandolfi e Franco Brauner

Barabasca: non solo logistica su gomma ma in prospettiva anche su rotaia. E poi grande attenzione alle opportunità commerciali che quest’area potrebbe offrire, giocando sul “brand” generato dall’Autogrill Arda, da sempre tra i più famosi e frequentati d’Italia. Con un obiettivo: trasformare l’uscita autostradale di Fiorenzuola in un’occasione unica per vendere il meglio dei prodotti piacentini.

Il sindaco Romeo Gandolfi ha molte idee sul futuro dell’area della Barabasca, tra la via Emilia, la ferrovia e l’Autostrada del Sole. Le strategie della sua Giunta di centrodestra paiono così andare ben oltre l’iniziale insediamento di un centro logistico proposto dalla Engineering 2K Spa; un polo tecnologicamente all’avanguardia, ma comunque  dall’indubbio impatto ambientale.

Per parlare di questo nuovo insediamento (circa 150mila metri quadrati spalmati sul lato est della Provinciale 462) e delle prospettive dell’intera area, il primo cittadino del capoluogo della Val d’Arda si presenta con due dei suoi assessori: Franco Brauner (Ambiente e Urbanistica) e Marcello Minari (Sviluppo economico e Bilancio).

L’impressione che ne deriva è quella di un gioco di squadra dell’intero centrodestra,  compatto su questa iniziativa. Un’operazione che ha anche un certo sapore elettorale a 10 mesi dalle prossime amministrative. Il sindaco infatti è espressione della Lega, mentre Brauner e Minari appartengono rispettivamente a Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Partiamo dall’iter del progetto di questo centro logistico per l’industria alimentare: signor sindaco, a che punto siamo?

“Il progetto è stato pubblicato sul sito del Comune e sul Bollettino Regionale dell’Emilia-Romagna il 10 giugno. Siamo nella fase delle osservazioni. Da quella data ci sono 60 giorni per presentarle. E possono farlo tutti i cittadini. Intanto giovedì scorso abbiamo avuto la prima Conferenza dei servizi, con gli enti che dovranno esprimere un parere. A seguire, dopo una seconda Conferenza dei servizi, ci sarà la fase delle controdeduzioni, che potranno accogliere anche parzialmente le osservazioni o respingerle del tutto. Poi, ci sarà il Consiglio comunale per la definitiva approvazione del progetto che farà variante urbanistica”.

Avete già calcolato gli oneri che potrebbero entrare con questa operazione?

“Saranno di circa 2 milioni di euro”.

Nel caso vada tutto per il verso giusto, come pensate di utilizzarli?

“Le cose da fare sono tante. A Fiorenzuola abbiamo molti immobili anche di pregio che necessitano di manutenzione. A partire per esempio dal tetto della sede del Comune. Un costo che per l’ex Convento San Giovanni ammonta a oltre un milione di euro. Ma la nostra ambizione principale è un’altra”.

Di che cosa si tratta?

“Della costruzione delle nuove scuole elementari di cui si parla da anni. Abbiamo già chiesto un contributo alla Provincia. Aumentando la compartecipazione del Comune e con un progetto definitivo, chiaramente saliremmo in graduatoria, con l’auspicio di riuscire finalmente in questa operazione. Poi vorremmo lavorare sugli altri edifici pubblici che necessitano di manutenzione come gli asili”.

Torniamo al progetto della Barabasca: il problema di un aumento del traffico già notevole sulla Provinciale 462 sta creando una certa preoccupazione nella cittadinanza.

“Con un transito di 15.000 veicoli al giorno è innegabile che su questa arteria il traffico ci sia. E già da tempo ci siamo confrontati con Provincia e Società Autostrade per affrontare il problema sicurezza. Abbiamo chiesto l’autorizzazione alla Provincia per inserire gli autovelox, ma non è mai arrivata. Anche perché possono essere installati solo nei tratti con il limite dei 90 kmh. Con la rotatoria prevista nel progetto di questa area logistica, si ridurrà drasticamente la velocità dei veicoli in transito e aumenterà la sicurezza stradale”.

Ma comunque il traffico crescerà per i tir in entrata e uscita dal nuovo polo e per i mezzi dei 200 lavoratori previsti; con il rischio di lunghe code tra la via Emilia e il casello dell’A1; state valutando anche un aumento delle corsie di marcia con un allargamento della sede stradale?

“L’impianto viario è già stato ampliato a suo tempo. Sarà la Provincia, che ha la competenza sulla 462, a dirci se sarà necessario un ulteriore ampliamento; la Conferenza dei servizi serve proprio per risolvere problemi del genere”.

Di fatto però si investe ancora sull’inquinante trasporto su gomma, che a partire dalla Regione tutti dicono va ridotto per favorire l’intermodalità con quello su rotaia; e alla Barabasca c’è anche la ferrovia a due passi…

“Da questo punto di vista – interviene l’assessore Minari – prima va impostato il polo logistico. Se il suo sviluppo sarà positivo, nulla impedisce che in un secondo tempo si possa pensare di trasferire l’attuale terminal ferroviario di Fiorenzuola in questa zona o comunque di crearne uno ex novo per implementare intermodalità a servizio degli operatori della Barabasca e a favore dell’ambiente”.

Passiamo alle dimensioni di questa piattaforma logistica: il blocco A è alto 41 metri e lungo 160; il B è alto 14 metri e lungo 200; soprattutto il primo, a causa dei suoi impianti refrigeranti, si dice che potrebbe portare ad un aumento della temperatura nel raggio di qualche chilometro; state valutando questo aspetto del problema?

“Quello dell’aumento della temperatura – rivela Gandolfi – è stato un tema sollevato in Conferenza dei servizi dall’Arpae; aspettiamo di sentire quali saranno le risposte che fornirà la Engineering 2K Spa”.

E sull’impatto ambientale in generale? 

“Per queste dimensioni d’intervento – precisa Minari – grandi per Fiorenzuola ma non in senso assoluto, era parere della Provincia che non fosse necessaria una valutazione d’impatto ambientale. Vedremo se la chiederà Arpae. Se la riterrà necessaria, naturalmente la Via si farà”.

Un altezza di 41 metri è quella di un palazzo di 13 piani con un fronte di 160 metri… 

“Quest’altezza – interviene Brauner – è funzionale alla riduzione del consumo di suolo. Lo sviluppo in verticale ne diminuisce l’utilizzo, per seguire anche le ultime indicazioni della Regione Emilia-Romagna. Una scelta che rappresenta tra l’altro le ultime tendenze proprio nella logistica alimentare”.

Sarà anche così, ma si parla già di un ecomostro alle porte di Fiorenzuola.

“Anche qui – prosegue Minari – bisogna fare chiarezza. Non si tratterà di un capannone di cemento armato alto 41 metri. Ma di una struttura autoportante rivestita da pannelli isolanti. Se domani dovesse essere dismessa per la fine delle attività, speriamo il più tardi possibile, potrà essere smontata; pannelli e ferro verranno riciclati, e il territorio tornerà alle origini”.

Sui 200 posti di lavoro prospettati alla Barabasca, che garanzie ci sono?

“Quelle date dalle dimensioni dell’impianto che sarà costruito – spiega Gandolfi – e dalla sua tipologia strutturale che è votata all’alimentare refrigerato. Anche se sui prospetti del progetto pubblicato è presente il logo della NewCold – aggiunge Minari – non sappiamo se effettivamente sarà questa società a gestire l’attività; se avrà più o meno propensioni commerciali, cosa che determinerà anche la percentuale più o meno specializzata delle tipologie di occupati. D’altro lato non è pensabile che chi arriva parta subito a pieno regime. È prevedibile un aumento graduale dell’occupazione, che in seguito potrebbe anche superare i 200 posti previsti”.

E per il lato ovest della Provinciale 462, quello di fronte al nuovo centro logistico, a che cosa state pensando?

“Stiamo valutando diverse ipotesi – interviene Brauner – anche a livello commerciale e ricettivo, favorite innanzitutto dalla presenza di questa nuova realtà occupazionale. Una classificazione di quest’area ovest è allo studio nella procedura di variante urbanistica attualmente in corso. Tra l’altro, oggi la nuova normativa regionale consente le cosiddette classificazioni a termine. Se non arrivano offerte in un determinato lasso temporale, i terreni ritornano agricoli”.

Ancora delle classificazioni commerciali? E per fare cosa? 

“È innegabile – conclude il sindaco Gandolfi – che alla Barabasca ci sia uno degli Autogrill più conosciuti e trafficati d’italia. Un fenomeno che non va assolutamente sottovalutato  ma sfruttato al meglio, anche per esempio attraverso una serie di varchi pedonali. E che potrebbe generare un circolo virtuoso, puntando su un’offerta commerciale che valorizzi tutti i prodotti tipici piacentini per trasformare Fiorenzuola in una tappa davvero da non perdere”.

 

 

 

 

 

 

 

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

3 Commenti

  1. Finalmente dopo tanti anni si vede uno spiraglio concreto .grazie alla volontà di fare qualcosa la nostra Fiorenzuola. grazie sindaco

  2. FORSE A FIORENZUOLA SI PUO EVITARE UNO SCEMPIO DI TERRITORIO LA GIUNTA A MIO AVVISO ESPRIME SOLO DEI GRANDI “DUBBI” DEI FUORVIANTI “SE” DEGLI ESPLICITI “FAI E DISFA” DELLE INQUIETANTI ILLUSIONI NULLA DI PIU’
    FORSE 1: È innegabile – conclude il sindaco Gandolfi – che alla Barabasca ci sia uno degli Autogrill più conosciuti e trafficati d’italia. Un fenomeno che non va assolutamente sottovalutato ma sfruttato al meglio, anche per esempio attraverso una serie di varchi pedonali. E che “POTREBBE” generare un circolo virtuoso, puntando su un’offerta commerciale che valorizzi tutti i prodotti tipici piacentini per trasformare Fiorenzuola in una tappa davvero da non perdere”.
    FORSE 2: “Stiamo valutando diverse ipotesi – interviene Brauner – anche a livello commerciale e ricettivo, favorite innanzitutto dalla presenza di questa nuova realtà occupazionale. Una classificazione di quest’area ovest è allo studio nella procedura di variante urbanistica attualmente in corso. Tra l’altro, oggi la nuova normativa regionale consente le cosiddette classificazioni a termine. “SE” non arrivano offerte in un determinato lasso temporale, i terreni ritornano agricoli”. E I COSTI VENGONO PERSI IN UN NULLA DI FATTO TANTO I SOLDI CE LI REGALANO!
    FORSE 3: Quelle date dalle dimensioni dell’impianto che sarà costruito – spiega Gandolfi – e dalla sua tipologia strutturale che è votata all’alimentare refrigerato. Anche se sui prospetti del progetto pubblicato è presente il logo della NewCold – aggiunge Minari – “NON SAPPIAMO SE” e effettivamente sarà questa società a gestire l’attività; “SE” avrà più o meno propensioni commerciali, cosa che determinerà anche la percentuale più o meno specializzata delle tipologie di occupati. D’altro lato non è pensabile, “FORSE”, che chi arriva parta subito a pieno regime. È “FORSE” prevedibile un aumento graduale dell’occupazione, che in seguito potrebbe anche superare i 200 posti previsti”.
    FORSE 4: Da questo punto di vista – interviene l’assessore Minari – prima va impostato il polo logistico. “SE” il suo sviluppo sarà positivo, nulla impedisce che in un secondo tempo si possa pensare di trasferire l’attuale terminal ferroviario di Fiorenzuola in questa zona o comunque di crearne uno ex novo per implementare intermodalità a servizio degli operatori della Barabasca e a favore dell’ambiente”.
    FORSE 5: Con un transito di 15.000 veicoli al giorno è innegabile che su questa arteria il traffico ci sia. E già da tempo ci siamo confrontati con Provincia e Società Autostrade per affrontare il problema sicurezza. Abbiamo chiesto l’autorizzazione alla Provincia per inserire gli autovelox, ma non è mai arrivata. Anche perché possono essere installati solo nei tratti con il limite dei 90 kmh. Con la rotatoria prevista nel progetto di questa area logistica, si ridurrà “FORSE” drasticamente la velocità dei veicoli in transito e aumenterà la sicurezza stradale
    FORSE E’ MEGLIO CHE I SIGNORI FACCIANO DELL’ALTRO

  3. Mah, ancora inquinamento (quindi malattie), traffico, disagi (code), isole di calore. Questi gli effetti sicuri; quelli sull’economia, tranne l’introito una tantum per le casse comunali col sindaco che già si frega le mani, molto meno sicuri. Non si poteva pensare a solo al polo commerciale dedicato al territorio e all’enogastronomia come quello di Fidenza?

    Mi sembra che invece di andare avanti (green, rotaia, territorio da promuovere) si vada indietro, verso soluzioni scadenti sia per qualità del lavoro che dell’ambiente. Fossimo stati che so, in Francia o Germania, un progetto così neanche veniva preso in considerazione. Ma a quanto pare agli abitanti di Fiorenzuola va bene così. Contenti loro…

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