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Terrepadane stravince il ricorso al Tar di Parma contro il ministero delle Imprese

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Il presidente di Terrepadane Marco Crotti

Terrepadane stravince il ricorso al Tar di Parma contro il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). La sentenza a favore del Consorzio agrario, guidato dal presidente Marco Crotti, annulla tutti i provvedimenti decisi a Roma: verbali delle ispezioni, diffide e la decisione del Mimit di commissariare Terrepadane, che oltre a Piacenza comprende i consorzi di Milano, Lodi e Pavia. Ma c’è di più. Il Tribunale evidenzia più volte l’eccesso e lo sviamento di potere esercitati nell’intera vicenda dal dicastero di via Veneto presieduto dal ministro Adolfo Urso di Fratelli d’Italia.

La sconfitta è cocente per direzione generale del Mimit che si occupa di vigilanza su cooperative e società, guidata da Giulio Mario Donato, che ai primi d’agosto aveva nominato commissario a Piacenza il commercialista Francesco Cappello. Ma anche per la Coldiretti, che ha sempre sostenuto a gran voce la necessità di commissariare Terrepadane dopo la querelle sulle elezioni del 2021, perché i vertici della cooperativa avevano escluso il voto dei soci per delega cumulativa a procuratori speciali.

Parole chiare

La sentenza del Tar, di oltre 50 pagine, è arrivata ieri, sottoscritta dai magistrati Italo Caso (Presidente), Caterina Luperto (Referendario, Estensore), Paola Pozzani (Referendario). E parla subito chiaro in merito alla vigilanza esercitata dal Mimit sulla legittimità del voto di due anni fa.

Per prima cosa, i giudici evidenziano che “le ragioni sottese all’esercizio del potere di vigilanza risultano incontrovertibilmente non aderenti alla mutualità cooperativa”. E dopo aver citato anche il lodo arbitrale vinto da Terrepadane sulla correttezza delle elezioni, spiegano che “il potere di vigilanza esercitato dal Ministero non poteva avere ad oggetto il sistema di votazione”. A maggior ragione, “laddove tale sistema adottato faceva comunque salvi i citati principi mutualistici”. Quindi, si legge sempre nel dispositivo, “il Ministero, nell’esercizio del potere di vigilanza, ha esorbitato dai poteri conferiti ex lege, disponendo un sindacato sul Consorzio per nulla attinente alla verifica della mutualità cooperativa”.

La seconda ispezione

Il Tar di Parma bacchetta il Mimit anche sulle motivazioni della seconda procedura ispettiva a cui ha sottoposto Terrepadane nel 2022. La prima ispezione “aveva registrato l’assoluta regolarità dell’attività svolta dall’Assemblea consortile”. Così, scrivono i giudici, “nel rinnovare l’attività di vigilanza ispettiva”, si era “in assenza di evidenti ragioni di pubblico interesse”. Per cui, “il Ministero ha evidentemente utilizzato il potere di vigilanza per finalità diverse da quelle per cui detto potere è attribuito ex lege, giungendo ad esiti immotivatamente contraddittori, circostanze queste che rivelano ulteriori profili di illegittimità dei gravati provvedimenti e confermano la fondatezza del ricorso” di Terrepadane.

Elezioni e commissario

Altro punto contestato al Mimit dai magistrati: non aver tenuto conto delle dimissioni del Consiglio di amministrazione del Consorzio e delle nuove elezioni indette nel luglio scorso, procedendo comunque al commissariamento di Terrepadane, così come era stato comunicato dalla Vigilanza con una precedente diffida. “Dopo la comunicazione di avvio del procedimento, il fatto che vi fosse stata la riconvocazione dell’Assemblea e la rielezione degli organi sociali, peraltro puntualmente comunicata, avrebbe dovuto indurre li Ministero quanto meno ad attivare una ulteriore istruttoria, al fine di verificare se e in che termini, con gli esiti della suddetta assemblea, potessero ritenersi soddisfatti gli obblighi imposti al Consorzio nell’atto di diffida”.

Così, per il Tar di Parma, anche “tale segmento dell’esercizio del potere di vigilanza risulta, pertanto, viziato da eccesso di potere per difetto dei presupposti e carenza di istruttoria, che vanno ad aggiungersi alla già dichiarata illegittimità per svolgimento contra legem del potere”.

Ignorate le Coop

Infine il Tribunale contesta al Mimit di aver ignorato il parere obbligatorio, ma non vincolante, del Comitato Centrale per le Cooperative. La Vigilanza può non tenerne conto, ma nei suoi provvedimenti deve motivarne le ragioni. In questo caso, scrivono i giudici, “con verbale del 24 luglio 2023, li Comitato Centrale per le Cooperative aveva espresso parere non favorevole alla proposta di commissariamento, con voto espresso a maggioranza di quattro componenti su sei”.

Tuttavia, “il Decreto direttoriale che dispone li Commissariamento si limita laconicamente alla presa d’atto del parere”. Cosa che fa “senza in alcun modo precisare le ragioni per cui il provvedimento adottato intenda discostarsi dall’esito del siffatto parere e, quindi, evidenziando una carenza sotto li profilo motivazionale”.

Crotti: fiducia e trasparenza

Dopo la sentenza favorevole, da Terrepadane per ora arriva solo un commento stringato del presidente Crotti: “Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia e operato con la massima trasparenza”. Ma è indubbia la grande soddisfazione per un dispositivo che fa tabula rasa di tutti i provvedimenti del Mimit. Soprattutto perché il giudizio del Tar non sembra lasciare fianchi scoperti in vista del ricorso in appello al Consiglio di Stato, che adesso tutti si aspettano dai vertici del ministero.

Chiudiamo con una nota di colore: la vittoria in tribunale è stata annunciata dai vertici del Consorzio nella serata di ieri alla cena degli auguri di fine anno riservata a soci e dipendenti. E si può proprio dire che sotto l’albero di Terrepadane un regalo più gradito di questa sentenza non poteva arrivare.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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