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Piazza Cittadella e il suo degrado: un emblema delle contraddizioni di Piacenza

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Piazza Cittadella: la notizia è che non ci sono notizie. O meglio, una notizia c’è: questa piazza di Piacenza ormai fa solo tanta tristezza. Perché da ovunque la si guardi, il contrasto tra i fasti di Palazzo Farnese e il degrado dell’ex stazione dei bus è sempre più stridente.

Senza entrare nel merito delle soluzioni sul tavolo – abbattimento dell’ex autostazione e parcheggio sotterraneo; abbattimento senza parcheggio sotterraneo; mantenimento e ristrutturazione dell’ex autostazione – registriamo che dopo anni la scelta definitiva tarda ancora ad arrivare.

Così Piazza Cittadella è diventata un manifesto sul degrado che non ha pari in città. Perché è proprio davanti alla storia secolare di Piacenza e a quella recente che si fregia di importanti investimenti appena realizzati, come le nuove palestre da 4 milioni di euro nell’ex Laboratorio Pontieri, a pochi passi dall’ex autostazione abbandonata.

Una situazione tanto contraddittoria che sta diventando anche l’emblema di un’Amministrazione comunale che pare sempre in difficoltà sulle scelte che contano. E questo dopo quasi quattro anni dall’insediamento a Palazzo Mercanti della sindaca Patrizia Barbieri e della sua maggioranza di centrodestra.

Ma su Piazza Cittadella va detto che c’è anche un’opposizione che latita; che affonda ogni tanto; e che pare quasi voglia tenersi lontana da una vicenda che in passato l’ha vista protagonista dell’approvazione del progetto del parcheggio sotterraneo con annessa demolizione dell’ex autostazione, quando era nella stanza dei bottoni di Palazzo Mercanti.

Chi invece non molla la presa è il Laboratorio Popolare della Cultura e dell’Arte. Mercoledì prossimo propone “Fiat Lux”, l’ennesima manifestazione per denunciare la vicenda di Piazza Cittadella, come racconta Piacenza Diario. Una performance di public art con l’installazione di lampioncini solari per accendere la luce ancora una volta su questo degrado imbarazzante.

Su Piazza Cittadella non abbiamo preconcetti rispetto alla decisione da prendere, anche se la costruzione del parcheggio sotterraneo ci lascia sempre più perplessi. Insomma, non siamo veri partigiani dell’una o dell’altra soluzione. Ma siamo partigiani del fare. Perché lascia solo l’amaro in bocca pensare che spazi del genere possono in un modo o nell’altro essere rigenerati, riprogettati, rilanciati per diventare sani punti di aggregazione al posto di periferie sociali che invece oggi proliferano attorno all’ex autostazione, con palesi problemi di sicurezza per attività e residenti.

In altre città italiane luoghi analoghi sono diventati occasioni uniche per aprire locali pieni di vita, negozi, centri culturali. A Piacenza no. A Piacenza restano lì a ricordare quello che potrebbero essere e che forse non saranno mai.

 

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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