Donna e impresa: un matrimonio di successo. L’anno scorso sono nate quasi 10mila nuove aziende al femminile. E oggi in Italia se ne contano oltre un milione e 320mila su un totale di poco più di 6 milioni. L’incremento è stato dello 0,72% rispetto al 2015. Un dato che in tempi di crisi, di un’economia italiana che cresce a ritmi di zero virgola, rappresenta un segnale positivo. In pratica, ogni 100 imprese italiane quasi 22 sono guidate da una donna.
Commercio, agricoltura e moda
Ma quali sono le attività preferite dalle donne? Per l’Osservatorio sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere oltre il 70% si concentra in cinque settori produttivi: commercio (368mila aziende), agricoltura (217mila) servizi di alloggio e ristorazione (128mila), altre attività dei servizi (120mila) e manifattura (97mila). Quindi dirigono negozi, aziende vitivinicole e allevamenti, ristoranti o alberghi. Ma si occupano anche della cura e del benessere della persona o interpretano l’Italian style nella moda. Con un peso che cresce sempre di più.
Donna e impresa: dove vince il rosa
Le 120mila imprese femminili impegnate nel settore delle altre attività dei servizi, per esempio, coprono oltre la metà del mercato e sono vincenti nei servizi alla persona. Nella sanità, le 15.200 imprese rosa sono al 38% del totale e primeggiano nell’assistenza sociale residenziale e non residenziale. Nel settore del noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, le 50mila aziende rosa sono il 26% del totale, soprattutto per il peso tra le agenzie di viaggio e di servizi per tour operator. Nel manifatturiero invece le 97mila imprese guidate da donne sono meno del 17% del totale. Ma in alcune aree del made in Italy la loro creatività vale tantissimo. Come nelle attività di confezione di articoli di abbigliamento, dove le imprese femminili sono il 43% del totale, tra le industrie tessili (circa il 30%) e nella pelletteria (25%).
Stavolta il Sud batte il Nord
E le donne del Sud sono le più dinamiche. Le imprenditrici infatti si concentrano con maggiore densità in Molise (28,3%), Basilicata (26,8%), Abruzzo (25,8%) Umbria (24,8%) e Sicilia (24,1%). Mentre Trentino Alto Adige (17,6%), Lombardia (18,5%) e Veneto (19,7%) sono le regioni dove la loro incidenza è più bassa.
Donna e impresa: il ruolo dell’artigianato
La distribuzione dell’artigianato, sia sotto il profilo geografico che produttivo, è un altro fattore chiave per delineare l’identikit della donna che fa impresa in Italia. Con le sue quasi 217mila aziende registrate a fine 2016, rappresenta solo il 16% del mondo imprenditoriale femminile italiano. Ma vanta quote elevate nelle Marche, in Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, dove circa 21 imprese femminili ogni 100 attività guidate da donne sono artigiane. Seguono Veneto, Toscana e Piemonte, dove lo sono in media 20 su 100. E la formula dell’impresa artigiana piace molto alle donne nel settore manifatturiero. Sulle 97mila imprese femminili registrate, ben 57mila sono artigiane. L’incidenza è del 58,6%, mentre tra gli uomini è pari al 53,2%. E questo matrimonio tra donne e artigianato funziona molto bene nel tessile, nell’abbigliamento e nella pelletteria.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.