Sanremo 2018 comincia a regalare qualche polemica e alcuni dubbi. Il mio Festival sarà un ’68 ha affermato Claudio Baglioni, richiamandosi al cambiamento rispetto all’era Conti e al numero della prossima edizione della kermesse. un Festival “musica e parole“. E giù le sviolinate degli osservatori. Noi per adesso stiamo a guardare. E non possiamo fare a meno di notare anche i punti deboli che stanno emergendo a un mese e mezzo dall’apertura del teatro Ariston.
Sanremo: i dubbi sui Big
Partiamo dalla lista dei Big. Avevamo già messo in luce come tra i cantanti scelti da Baglioni e dalla commissione musicale ci siano pochissime donne. Sulle 20 canzoni di Sanremo 2018 solo 4 saranno interpretate da voci femminili (Annalisa, Noemi, Ornella Vanoni e Nina Zilli). Poi, ecco tanti duetti e tutti al maschile. Infatti canteranno in coppia Riccardo Fogli e Roby Facchinetti, Enzo Avitabile e Peppe Servillo, Ermal Meta e Fabrizio Moro, Diodato e Roy Paci. Troppi? Forse sì, con una formula che sul palco dell’Ariston potrebbe annoiare il pubblico, al di là della qualità delle canzoni. Perché Sanremo è anche spettacolo e glamour. Un fenomeno di costume che richiede un equilibrio dei brani e dei personaggi in scena. E qui torniamo all’assenza delle cantanti sul palco, una pecca che anche da questo punto di vista non sarà facile colmare.
Vecchie glorie e niente rap
D’altra parte emerge come tra gli interpreti di Sanremo 2018 la facciano da padrone soprattutto volti storici della musica italiana. Nel bene e nel male. Per carità, coperti di gloria e magari ex vincitori di Sanremo, da Ron ai pezzi dei Pooh (sul palco, oltre alla coppia Fogli-Facchinetti, canterà anche Red Canzian), da Luca Barbarossa a Enrico Ruggeri. Si dirà, la musica non ha età e in giro non ci sono giovani fenomeni. Ma l’aver escluso anche un genere come il rap, che in radio va per la maggiore, non è sembrata una scelta molto azzeccata. I più malevoli la chiudono così: Baglioni è un mostro sacro della musica italiana, ma non va dimenticata la sua scheda anagrafica.
Sanremo: polemiche di rito?
E adesso veniamo alle polemiche via social, partendo da Loredana Bertè e L’Aura. La prima ha raccontato che dopo aver presentato la sua proposta musicale secondo tutti i crismi previsti dal regolamento, è stata contattata all’ultimo per interpretare un brano di Biagio Antonacci. A questo punto la Bertè ha preferito rinunciare, per non snaturare il suo modo di fare musica. L’Aura invece si è soffermata sibillina sul detto “chiusa una porta si apre un portone”.
Da Morgan alla rabbia del Gatto
A stretto giro sono arrivate anche le lamentele di Morgan, che aveva annunciato di aver proposto a Baglioni la sua più bella canzone mai scritta. E dopo l’esclusione da Sanremo 2018 ha postato: “Il Morgan che avete conosciuto fino ad oggi è morto”. Più duro, anzi durissimo, Gatto Panceri.”Cambiano i direttori artistici, ma la storia è sempre la stessa: Sanremo non è mai una cosa pulita, ci sono sempre mille magagne sotto, conflitti di interessi subdoli e questa volta avendo davvero sfiorato miracolosamente di esserci ho visto cosa succede da molto vicino. Parlerò e dirò tutto quello che ci sta dietro e vi svelerò dei meccanismi che voi non potete neanche immaginare”. Cosa che Panceri ha fatto in un’intervista a LetteraDonna. E i bene informati raccontano di una lunga lista di scontenti, da Malika Ayane a Mariella Nava, da Marco Carta ad Alexia e Mario Venuti.
Sanremo 2018: chi presenterà?
Nel frattempo il problema della conduzione all’Ariston è ancora aperto. “Andrò pochissimo sul palco”, ha annunciato Baglioni. “Ho chiesto di fare il sacrestano, che accende le candele all’inizio e chiude la chiesa quando sono andati via tutti”. Così è quasi certa la presenza di Michelle Hunziker. Ma difficilmente da sola potrà reggere la conduzione al fianco di un “assente” Baglioni, abituata com’è soprattutto al bancone di “Striscia la notizia”. Allora? In Rai circola il nome di Pierfrancesco Favino per supportare Michelle. Ma il tempo stringe. E il vero grattacapo non sono gli ospiti, ma trovare la chiave comica delle serate, come ci ha insegnato il successo di Virginia Raffaele nelle scorse edizioni. Con un sogno chiamato Fiorello.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.