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Nuovi “Lea”: dai vaccini alle esenzioni dai ticket, ecco che cosa cambia

Per il rinnovo dei Livelli essenziali di assistenza stanziati dal Governo 800 milioni di euro. Aggiornate 6mila prestazioni mutuabili, i nomenclatori di specialistica ambulatoriale e protesi. Ma per molte novità si dovranno aspettare i provvedimenti attuativi.

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin

I nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. “Giornata storica”, ha scritto in un tweet il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Bloccati da 15 anni, annunciati e poi sempre rinviati, i Lea entrano in vigore dal 19 marzo. Ma andiamo con ordine e vediamo tutte le novità contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

Il piano vaccini 

Ai nuovi Lea, per prima cosa, viene collegato il nuovo Piano nazionale vaccini. Diventano gratis per tutti i cittadini e non più soggetti al pagamento del ticket. Tra le vaccinazioni gratuite, l’anti-Pneumococco, anti-Meningococco, Papillomavirus (anche per gli adolescenti maschi) e il vaccino anti-influenzale per gli anziani oltre i 65 anni di età. Tutto questo in attesa di una legge che li renda obbligatori su l’intero territorio nazionale, come richiesto dalle Regioni al Governo. Il tema sta diventando sempre più caldo, soprattutto dopo l’aumento dei casi di morbillo. Dall’inizio dell’anno ne sono stati già registrati oltre 700 (+230%) rispetto agli 844 dell’intero 2016.

Le prestazioni mutuabili

Nei nuovi Lea c’è l’elenco aggiornato delle oltre 6mila prestazioni mutuabili e dei servizi che devono essere dati ai cittadini dal Servizio sanitario nazionale gratuitamente o con il pagamento di un ticket. Nell’elenco, tra l’altro, entrano la fecondazione assistita (eterologa ed omologa), i trattamenti per la celiachia e per altre 110 malattie rare. Entra nei Lea anche il trattamento dell’autismo, dalla diagnosi all’integrazione sociale, al sostegno per le famiglie. Viene rivisto anche l’elenco delle malattie croniche e invalidanti con l’inserimento di 6 nuove patologie esenti da ticket. Tra queste, Broncopneumopatia ostruttiva, sindrome da talidomide ed endometriosi moderata e grave. Previsti poi screening alla nascita per individuare con anticipo l’eventuale sordità e cataratta congenita, e circa 40 malattie metaboliche ereditarie. In più, alcune malattie rare già esenti vengono spostate tra quelle croniche, come la sindrome di Down. Spazio anche a terapia del dolore e trattamenti contro la ludopatia

I nuovi nomenclatori

I Lea prevedono anche l’aggiornamento del nomenclatore della specialistica ambulatoriale e di quello protesico. Il primo, fermo da 21 anni (1996), contiene ad esempio le prestazioni per la procreazione medicalmente assistita, finora erogata solo con ricovero ospedaliero. Entrano nell’elenco anche cure innovative come l’adroterapia per i tumori o la radioterapia stereotassica.
Il nomenclatore protesico era datato 1999. Ora invece elenca nuovi apparecchi di ausilio informatico e di comunicazione, utili ai malati di Sla, e altri dispositivi a tecnologia avanzata. Il Servizio sanitario nazionale fornirà dunque sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo. Ma anche arti artificiali di ultima generazione e carrozzine hi-tech.  

La Commissione Lea

Per evitare che si ripeta un blocco degli aggiornamenti dei Lea e per controllare che tutto funzioni in modo corretto opera la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza. Per il ministro Lorenzin dovrà lavorare “escludendo prestazioni, servizi o attività che divengano obsoleti. E valutando di erogare a carico del Servizio sanitario nazionale trattamenti che nel tempo si dimostrino innovativi o efficaci per la cura dei pazienti”.

Ancora nodi da sciogliere

Lo stanziamento stabilito dal Governo è di 800 milioni di euro. Una cifra che secondo i critici non sarebbe sufficiente. E non metterebbe al riparo in alcuni casi da un possibile aumento dei ticket. Questo per la probabile esclusione dai Lea di alcune patologie molto diffuse tra la popolazione e di prestazioni ritenute superate e quindi non più erogabili.

I possibili ritardi

Non tutte le novità saranno subito operative. Lo stesso Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri prevede che l’elenco delle 110 malattie rare in più diventerà operativo sei mesi dopo la pubblicazione in Gazzetta. Come sottolinea anche Il Sole-24 Ore, saranno poi necessari una serie di Accordi Stato-Regioni. Serviranno per stabilire criteri, limiti e modalità di erogazione delle prestazioni demandate a Regioni e Province autonome. Per i nomenclatori di specialistica ambulatoriale e protesico bisognerà attendere invece i provvedimenti con le tariffe massime per le prestazioni.
Senza dimenticare il problema del controllo dei medici di famiglia, cioè del monitoraggio sul loro comportamento rispetto a quelle prestazioni da indicare o meno nella ricetta. La soluzione? Anche in questo caso ci vorrà un apposito accordo Stato-Regioni.

 

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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