Francesco Rolleri: il presidente di Confindustria e il futuro delle imprese piacentine. Il futuro prossimo, più vicino, da affrontare su mercati sempre più competitivi; ma anche quello apparentemente più lontano, da preparare comunque oggi. “Quello che guarda alle nuove generazioni da inserire nelle nostre aziende, offrendo loro la possibilità di capire chi siamo, di conoscerci meglio”, spiega il leader dell’Associazione degli industriali.
Presidente Rolleri, partiamo da un bilancio sul 2022: che anno si chiude?
“Un anno interessante. Abbiamo i portafogli ordini pieni e prospettive di crescita anche nel 2023, tenuto conto comunque di tutti i problemi che stiamo ancora affrontando: guerra in Ucraina, crescita dei prezzi di materie prime ed energia, e da ultimo l’aumento dei tassi d’interesse deciso dalla Bce, che poi è quello che mi preoccupa di più”.
Perché lo ritiene un problema così importante?
“Con l’aumento dei tassi le banche diventano più selettive sui crediti da erogare alle imprese e così si raffredda la crescita. Si sta lavorando per andare verso una recessione, che però non sia troppo pesante, allo scopo di ridurre l’inflazione. È un errore clamoroso”.
Ci spieghi…
“Guardi, nel momento in cui si arriva in recessione non si sa quanto tempo serva poi per riprendersi. A maggior ragione se questa inflazione 2022 è stata originata dall’aumento dei costi dell’energia ed ha ereditato il rimbalzo post Covid con la corsa a riempire i magazzini, vista la grande incertezza di quei momenti. In queste condizioni era già facile prevedere un raffreddamento ‘naturale’ dell’inflazione. Per questo l’aumento del costo del denaro rischia di frenare ulteriormente la propensione agli investimenti da parte degli imprenditori”.
Guardiamo a Piacenza. Nelle scorse settimane due big esteri sono venuti a fare shopping: la belga Sibelco (due miliardi fatturato), ha acquistato la Bassanetti; e gli austriaci di Egger (4,2 miliardi) hanno acquisito il 60% di Saib. Come valuta queste operazioni?
“Se grandi gruppi esteri sono interessati alle nostre aziende non possiamo che essere contenti. Significa che sono aziende sane, gestite bene e con una buona redditività costruita nel tempo, tanto che il management resterà saldamente in mani piacentine. Si tratta di dinamiche assolutamente normali all’interno di un mondo globalizzato che richiede grandi dimensioni per aumentare la competitività sui mercati. Abbiamo già visto tanti casi in cui l’ingresso di partner esteri ha avuto riscontri molto positivi. E poi vorrei ricordare anche l’altro lato della medaglia”.
Quale sarebbe?
“Ci sono imprenditori piacentini che a loro volta fanno shopping, come per esempio Musetti che ha acquistato la milanese Bonomi per sviluppare il suo mercato. Sono tutti ingredienti che dimostrano la vivacità del nostro tessuto imprenditoriale, capace di competere a tutti i livelli”.
Passiamo alla politica: nella seconda parte del 2022 c’è stato l’arrivo di un nuovo sindaco a Piacenza, Katia Tarasconi, e di un nuovo presidente della Provincia, Monica Patelli. Che cosa chiedono le imprese a questa stagione amministrativa targata centrosinistra?
“Di proseguire il confronto serrato su tutti i progetti di sviluppo per Piacenza e il territorio provinciale, come avevamo fatto con le amministrazioni precedenti. Le cose stanno già andando in questa direzione. Noi abbiamo sempre voglia di crescere e lavoriamo perché questo spirito così ambizioso sia condiviso dalle nostre amministrazioni pubbliche. Serve unità, si deve pensare in grande e applicarsi con tanta concretezza, come stiamo facendo per i finanziamenti del Pnrr”.
E per il mondo dei giovani, ragazze e ragazzi a cui lei fa sempre riferimento, invitandoli a conoscervi meglio, cosa state preparando concretamente?
“Siamo consapevoli che il futuro delle aziende piacentine passa attraverso di loro. Nel tempo però c’era stato un progressivo allontanamento tra le esigenze delle aziende e i programmi formativi delle scuole. Un gap che adesso stiamo colmando”.
In che modo, presidente?
“Lavorando di concerto con le scuole, le famiglie, e soprattutto con i professori, che ringraziamo per il loro impegno in questo percorso, come dimostra la nostra attività nei laboratori tecnici. Ma siamo solo all’inizio di un viaggio che ci deve portare a un collegamento ancora più stretto”.
Può anticiparci qualche novità?
“Quest’anno porteremo gli studenti della scuole piacentine al centro dell’Assemblea di Confindustria. Da un lato per far capire a loro e alle loro famiglie quanto siano importanti per le nostre aziende e per tutto il territorio. Dall’altro per far comprendere quanto possiamo offrire per costruire il loro futuro”.
Come state preparando questo evento?
“Nei mesi che ci porteranno all’Assemblea di giugno faremo una serie di incontri nelle scuole per raccontare ancor meglio chi siamo. Poi chiederemo ai nostri imprenditori di far sì che i ragazzi, e se lo vorranno anche i loro insegnanti, possano accompagnarli, fianco a fianco, almeno in una giornata di lavoro”.
Un bel modo per “entrare” in azienda dalla porta di Confindustria…
“Direi di sì, apriamo una finestra tra mondo delle imprese e mondo della scuola. Soprattutto per far capire ai ragazzi qual è la vita di un imprenditore e quali sono tutti i problemi che dobbiamo affrontare quotidianamente. Un vero tuffo nella realtà che è alla base dell’economia piacentina e di quella italiana”.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.