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Mattarella e l’immigrazione: lasciamo in pace i morti

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Il presidente Mattarella col suo ricordo di Marcinelle ha scatenato un mare di polemiche. E il 61° anniversario del disastro nella miniera belga di Bois du Cazier, dove morirono 262 persone tra cui 136 emigrati italiani, è diventato il terreno di un discutibile scontro politico. Come mai? Nel commemorare le vittime, il Capo dello Stato ha detto tra l’altro che quella tragedia “è un motivo di riflessione verso coloro che oggi cercano anche in Italia opportunità che noi trovammo in altri Paesi. E che sollecita attenzione e strategie coerenti da parte dell’Unione Europea”.

Le ire di Salvini

Tanto è bastato a Matteo Salvini, leader della Lega, per scrivere un tweet al veleno. “Mattarella paragona gli italiani emigrati (e morti) nel mondo ai clandestini mantenuti in Italia per fare casino? Si vergogni. Mattarella non parla a nome mio”. A rincarare la dose ci ha pensato il deputato leghista Paolo Grimoldi, segretario della Lega lombarda. “Paragonando questi richiedenti asilo nullafacenti agli italiani morti a Marcinelle il presidente Mattarella infanga la memoria dei nostri connazionali. Si vergogni”.

La risposta velenosa di Saviano

L’immancabile Saviano entra in campo e risponde a Salvini con toni altrettanto duri. Lo scrittore definisce il leader della Lega “imbarazzante, dal linguaggio superficiale e sgrammaticato”. In un video inizia così una filippica dove lo accusa di utilizzare slogan senza contenuto, come “aiutiamoli a casa loro”. E di non avere idee sull’immigrazione se non quella di raccogliere la rabbia delle persone. “Attacca gli ultimi per raccattare la canaglia razzista”. Poi Saviano difende a spada tratta l’operato delle Ong. E assicura Salvini che con strumenti pacifici e democratici cercherà di impedire che acquisti ruoli dirigenziali in Italia.
La replica del leader leghista non si è fatta attendere. “Per Saviano sono razzista, ignorante, sgrammaticato… Se andiamo al governo, dopo aver bloccato l’invasione, gli leviamo l’inutile scorta”.

Serve altro

In giornate così un po’ di silenzio non guasta. Oppure servono riflessioni e domande un po’ più alte, che superano il muro contro muro e la strumentalizzazione delle vittime di Marcinelle. Perché per esempio Salvini non ha criticato Mattarella anche per non aver usato toni più duri verso l’indifferenza dell’Europa? E perché Saviano non ha sfidato il deputato europeo Salvini sul piano della concretezza? E cioè a riempire di contenuti a Bruxelles quell’aiutiamoli a casa loro, dimostrando che si può fare? Forse tra mille pregiudizi è pretendere troppo. Ma intanto, per favore, lasciamo in pace i morti.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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