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Svelato il gioco di Ausl e Regione: ecco dove sono finiti i 20 milioni promessi ai piacentini

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Ausl di Piacenza e Regione Emilia-Romagna: qualcuno ha usato parole forti. Ha parlato di “scippo” e di “presa in giro”. Una reazione di pancia, quando ieri in Conferenza Sociosanitaria finalmente si è capito che fine hanno fatto i 20 milioni di euro promessi dal ministro della Salute Roberto Speranza un anno fa.

La provincia martire

Ricordate? Erano i fondi stanziati dal Governo per risarcire la provincia martire del Coronavirus. Quella provincia che dopo la tragedia della pandemia doveva avere una sanità migliore negli ospedali di Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola. Con nuovi investimenti anche nella medicina territoriale, case della salute in primis.

I 20 milioni però i sindaci non li hanno mai visti. Per loro non sono mai arrivati a Piacenza. Come hanno lamentato anche ieri riuniti con il direttore generale dell’Ausl, l’ingegner Luca Baldino. Il tutto in una situazione diventata a dir poco paradossale e ormai insostenibile. Soprattutto per la sanità in Val d’Arda, dove i disservizi per i cittadini sono all’ordine del giorno, con il pronto soccorso dell’ospedale di Fiorenzuola chiuso da oltre un anno.

L’amara verità

Così la verità alla fine è venuta a galla. Incalzato dalle domande in particolare del presidente della Conferenza e sindaco di Castel San Giovanni, Lucia Fontana, e del primo cittadino di Bobbio, Roberto Pasquali, il direttore generale dell’Ausl ha dovuto capitolare. E svelare che i fondi da Roma sono già arrivati. Ma invece di essere utilizzati per i servizi ospedalieri e territoriali, sono stati destinati al progetto del nuovo nosocomio di Piacenza. Sì, avete capito bene: quello che forse vedremo tra non meno di dieci anni alla Farnesiana.

Promesse bolognesi

In effetti l’accordo tra Governo e Regione Emilia-Romagna del settembre 2020 prevedeva che i 20 milioni stanziati da Roma fossero davvero destinati al progetto del nuovo ospedale di Piacenza. Ma in parallelo il governatore Stefano Bonaccini e l’assessore regionale Raffaele Donini si erano impegnati a destinare “una cifra di pari importo al potenziamento dei piccoli ospedali e dei servizi territoriali del piacentino, per una medicina di prossimità vicina ai cittadini e a chi ha bisogno di cura e assistenza”.

Mutuo da evitare

Baldino, come riporta anche il quotidiano Libertà, avrebbe spiegato che i 20 milioni del fondo Speranza sono stati messi sul nuovo ospedale perché servono ad evitare l’apertura di un mutuo su questo investimento, tra l’altro lievitato da 156 a 240 milioni di euro. Una motivazione che lascia perplessi, trattandosi di una cifra che anche in rapporto alla valutazione iniziale di 156 milioni offre una copertura soltanto del 12,8% del totale, che scende addirittura all’8,3% dei 240 milioni previsti attualmente.

Aspetta e spera

Non basta. Le perplessità aumentano. Il top manager dell’Ausl, invece di rifarsi all’impegno della Regione di elargire una cifra pari al fondo Speranza, avrebbe garantito che rispettando i vincoli di bilancio l’Azienda sanitaria in questo caso può accendere i mutui per i 20 milioni di investimenti promessi sugli altri ospedali piacentini e sulla medicina territoriale.

Tutto risolto, allora? Se non paga la Regione ci pensa l’Azienda sanitaria? Per niente. Alla richiesta di come mai dopo un anno l’Ausl non abbia ancora proceduto in tal senso e di farlo al più presto, altra doccia fredda per i sindaci: Baldino avrebbe risposto che per aprire i mutui serve l’autorizzazione della Regione…
Insomma, per usare un eufemismo siamo di fronte a un cane che si morde la coda. E intanto i piacentini si tengono una sanità che fa acqua da tutte le parti.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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