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Sì alla Camera di Commercio dell’Emilia: perché ha vinto Piacenza

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Camera di Commercio dell’Emilia: nasce la sesta realtà italiana e la prima su scala regionale. Con numeri di rilievo e prospettive di crescita per le imprese dei tre territori coinvolti dalla fusione: Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Non è stato un parto facile. Reggio pochi mesi fa ha provato a dare la spallata, mettendo in crisi i vecchi accordi paritetici. Prevedevano dieci consiglieri per Camera territoriale, due membri in giunta per ente, e un terzo componente a rotazione. Come a rotazione era previsto il presidente, che al primo giro sarebbe toccato a Reggio, mentre la sede legale della Camera dell’Emilia era stata fissata a Parma.

Obiettivo chiaro

Il tentativo di far saltare il banco aveva un obiettivo chiaro. Forte delle sue soverchianti dimensioni, Reggio chiedeva alla Regione Emilia-Romagna che si contassero iscritti e fatturato senza se e senza ma. E quindi, in sostanza, che si stabilissero consiglieri e membri di giunta su base percentuale. In tal modo Reggio avrebbe prevalso in lungo e in largo, lasciando poco spazio a Parma e le briciole a Piacenza. Il tutto per evitare che le ultime due, anche alleandosi, potessero prevalere nei suoi confronti. Il rischio così era che Parma e Piacenza vedessero Reggio decidere per loro. Non solo a livello generale, ma anche nei territori di competenza, dove avrebbero perso definitivamente voce in capitolo su tutte le iniziative camerali.

Ossi duri

La campagna partita da Est del territorio emiliano però ha trovato due ossi duri. In particolare, diverse associazioni di Piacenza e Parma, in rappresentanza delle loro categorie hanno ritenuto inaccettabile che Reggio avesse formalmente fatto decadere l’accordo del 2016, ricorrendo al Tar contro questa decisione. A capitanare i “ribelli” in entrambe le province è stata soprattutto Confindustria. Al di là dei numeri, in nome della qualità delle imprese e del rispetto delle specifiche esigenze dei territori. In una parola, di una “sovranità” che negli anni ha sempre dato risultati importanti nella gestione dei bilanci e nel sostegno che le Camere di Commercio locali hanno offerto ai loro associati in modo indipendente.

E il segretario?

Da qui è ripartita una lunga trattativa che si è conclusa ieri. Perché ha vinto Piacenza? Perché di fatto era la Camera che in base ai numeri si poteva considerare la sorella minore. E nonostante questo, alleandosi con Parma, ha rivendicato con orgoglio la sua identità, ottenendo un trattamento sostanzialmente paritario rispetto alle due Camere di commercio maggiori. Adesso però manca la ciliegina sulla torta per chiudere il match: se Reggio avrà il presidente del primo mandato, e la sede sarà a Parma, Piacenza potrebbe avere il segretario generale… Ma al di là di quella che può sembrare solo una partita politica, vediamo intanto la nota divulgata ieri sull’accordo di fusione delle Camere di Commercio di Piacenza, Parma e Reggio, firmato davanti all’assessore regionale Vincenzo Colla.

L’intesa a tre

«Stamani presso la sede della Borsa merci della Camera di Commercio di Parma, si sono riuniti i rappresentanti delle Associazioni imprenditoriali di categoria delle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia che hanno sottoscritto, alla presenza e con la condivisione dell’Assessore allo sviluppo economico della Regione Emilia- Romagna Vincenzo Colla, un’intesa per la nascita della futura Camera di Commercio dell’Emilia.

L’intesa è frutto di un intenso lavoro responsabile che ha trovato la giusta mediazione per costituire una grande Camera di Commercio di valenza internazionale ma che tiene i rapporti con tutto il sistema sociale, economico ed istituzionale di questo territorio che sta nel mondo con le sue filiere e così importante anche per la Regione Emilia-Romagna.

Di seguito i contenuti dell’intesa sottoscritta oggi.

“Le Associazioni coinvolte nell’accorpamento delle Camere di Commercio di Parma, Piacenza e Reggio Emilia comunicano di avere raggiunto un’intesa al fine di assicurare un’ampia partecipazione ed un governo rappresentativo ed efficace del nuovo soggetto Camerale.

I punti sui quali hanno concordato sono i seguenti:

  • la Camera di Commercio dell’Emilia avrà sede legale a Parma e sedi operative a Reggio Emilia e Piacenza;
  • il Consiglio Camerale della Camera di Commercio dell’Emilia sarà costituito da 33 consiglieri di cui 30 in rappresentanza delle Associazioni di categoria. Dei 30 consiglieri, al fine di garantire parità ed equivalenza dei territori in ordine alla capacità di rappresentanza, 10 saranno in rappresentanza di Parma, 10 di Piacenza e 10 di Reggio Emilia;
  • la Giunta camerale sarà costituita dal Presidente e da 7 membri, per un totale di 8 componenti;
  • dei 7 membri, 2 saranno espressione del territorio di Parma, 2 di Piacenza, 2 di Reggio Emilia e 1 del territorio con più alto parametro per numero di imprese, occupazione, valore aggiunto e diritto annuale e che, per il primo mandato coincide con la Provincia di Reggio Emilia. Tale membro sarà una figura riconosciuta sull’intero territorio della Camera di Commercio dell’Emilia;
  • il Presidente della Giunta camerale rappresenterà tutti i territori; sarà nominato per acclamazione e sarà individuato per il primo mandato dal Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia e a rotazione (tra i tre territori) per i successivi. Nel caso di parità di voti all’interno della Giunta camerale, il Presidente non eserciterà il diritto di voto “doppio” in materia di designa-zioni/nomine per le strutture territoriali partecipate e delle loro partecipazioni societarie (acquisizione o alienazione di quote) e sottoporrà le proposte di deliberazione su tale argomento al Consiglio camerale;
  • Due saranno le cariche di Vice Presidenza, attribuite a valere per il primo mandato alle rappresentanze dei territori di Parma e di Piacenza e a rotazione (tra i tre territori) per i successivi;
  • la governance, le designazioni e le nomine per le strutture partecipate (società, fondazioni ecc.) saranno espressione del territorio di riferimento su cui le stesse sono localizzate;
  • gli avanzi patrimonializzati e i patrimoni immobiliari delle singole Camere di Commercio, dopo verifica e riconduzione agli stessi principi contabili utilizzati per la loro individuazione, saranno destinati nel tempo all’originario territorio o comunità di imprese che ha contribuito al loro accumulo.

Infine, le Associazioni dei territori di Parma e di Piacenza che hanno sottoscritto il ricorso al TAR in data 13 marzo 2023 e le Associazioni del territorio di Reggio Emilia che hanno sottoscritto lo scioglimento dell’apparentamento datato 11 febbraio 2023 si impegnano a ritirare tali atti ed a rispettare integralmente quanto concordato».

Borsa merci – I rappresentanti delle Camere commercio Parma, Reggio Emilia, Piacenza ©foto annarita melegari

 

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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