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Blade Runner 2049: profumo di capolavoro?

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Harrison Ford e Ryan Gosling in una delle locandine di Blade Runner 2049

Blade Runner 2049: ormai ci siamo. L’appuntamento nelle sale italiane è per il 5 ottobre. Si tratta indubbiamente del film più atteso dell’anno. Una sfida costata 185 milioni di dollari per il sequel dell’opera che ha cambiato non solo la storia della fantascienza, ma per molti anche quella del cinema. Provare ad eguagliare successo e mito di Blade Runner? Quando uscì la notizia in molti avevano storto il naso. Oltretutto, 35 anni dopo Ridley Scott si ritagliava il ruolo di produttore esecutivo, lasciando la regia a Denis Villeneuve (Arrival). Adesso si avvicina il momento della verità. Ma diciamo subito che si sente il profumo di un nuovo capolavoro.

Blade Runner 2049: i tormenti dell’agente K

Partiamo dalla trama, apparentemente abbastanza semplice. Il nuovo protagonista del film è l’agente K della polizia di Los Angeles (Ryan Gosling). Il detective si muove, tra umani e replicanti, in una realtà divenuta se possibile ancora più oscura e insopportabile di quella di 30 anni prima. La scoperta di un segreto sconvolgente, legato agli eventi del passato e che potrebbe gettare nel caos ciò che di buono è rimasto nella società, lo spinge a indagare. Così K si mette sulle tracce di un ex blade runner, Rick Deckard (Harrison Ford), sparito nel nulla 30 anni prima. E sulla scena, in un crescendo di tensione e mille ambiguità, si muovono personaggi come il creatore di replicanti, Neander Wallace (Jared Leto), la fidanzata di K, Joy (Ana de Armas) e il capo della polizia, Joshi (Robin Wright).

Blade Runner 2049: le critiche

Sequel o no, l’opinione prevalente è che Blade Runner 2049, girato anche a Budapest per 5 mesi, sia un grande film. Secondo IndieWire “forse non reinventerà le regole della narrazione dei blockbuster. Ma riempie la forma con le ambizioni dell’arte, mantiene un’intensità sconvolgente per tutta la sua durata. Molte delle domande del primo film sono riprese anche qui, cos’è reale? Cos’è la realtà? L’elemento brillante del film è che dà senso a queste domande di essere poste”. Per Variety “Villeneuve offre un punto di vista avvincente su dove l’umanità stia andando, avvicinando momenti eccitanti al suo profondo scopo filosofico”. The Guardian lo definisce invece sbalordivo e “capace di unire insieme l’ironia, la tragedia e il romanticismo”. Infine, Collider, sito temuto nel mondo del cinema perché non fa sconti a nessuno, invita “ad inchinarsi davanti al regista, perché ha fatto l’impossibile”.

Appuntamento in sala

Insomma, vedremo se sarà davvero il miglior film dell’anno come ha scritto Usa Today’s. Ma soprattuto se Villeneuve avrà fatto davvero l’impossibile. E cioè se il sequel di Blade Runner, che si era ispirato al racconto capolavoro di Philip K. Dick “Il cacciatore di androidi”, sarà in grado di rivaleggiare o addirittura di superare l’indimenticabile originale. Tra emozioni da grande thriller, fantascienza visionaria e quella sostanza culturale che fa del cinema una delle forme d’arte più importanti del nostro tempo.

 

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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