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Latte e formaggi: rivoluzione in arrivo dal 19 aprile

Cambia tutto per i prodotti lattiero caseari: sulle confezioni sarà obbligatoria l’indicazione del Paese d’origine e di quello di lavorazione degli alimenti.

Per latte e formaggi è in arrivo una bella rivoluzione. Da mercoledì 19 aprile sarà obbligatoria l’indicazione dei Paesi d’origine e di lavorazione sulle confezioni dei prodotti lattiero caseari. Così finalmente si saprà da dove arrivano le materie prime di molti alimenti. Latte UHT, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini dovranno rispettare questa norma, che siano di mucca, pecora, capra, bufala o di altra origine animale.

Più tutela per consumatori e produttori

Con questa decisione il Governo punta a migliorare la tutela e la trasparenza a favore di
 consumatori e produttori. Per ora si tratta di una sperimentazione. Ma secondo il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, con un bel vantaggio per le produzioni nazionali. “Chi compra avrà la possibilità di optare per il Made in Italy. Con tutte le informazioni necessarie per fare una scelta consapevole”.

Latte e formaggi: le nuove etichette

Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 15 del 19 gennaio 2017. E prevede per il latte o i suoi derivati un’etichetta con l’indicazione dell’origine della materia prima e delle successive lavorazioni. Naturalmente in modo chiaro, visibile e leggibile con facilità. Ecco alcuni esempi.

  • Se il latte per la produzione di formaggio e il formaggio stesso sono italiani, troveremo solo l’indicazione col nome del nostro Paese.
  • Se le fasi di produzione, dalla mungitura alla trasformazione, hanno avuto luogo in Stati dell’Unione europea, troveremo scritto “latte di Paesi Ue” per l’indicazione dell’origine. E “latte condizionato o trasformato in Paesi Ue”, nel caso siano queste le operazioni svolte sul territorio dell’Unione.
  • Se la produzione del latte e la trasformazione sono fatte fuori dall’Unione europea, sulla confezione ci sarà scritto invece “Paesi non Ue”.

Le eccezioni

Sono previste però anche alcune eccezioni. Resteranno fuori dalla nuova etichettatura il latte fresco, già tracciato. E i prodotti Dop e Igp, perché hanno dei disciplinari che fanno uno specifico riferimento alla loro provenienza.

 Per Coldiretti è un momento storico

La Coldiretti, in riferimento all’applicazione della nuova etichettatura, parla di “un momento storico per il Made in Italy, che rivoluziona la spesa degli italiani e difende gli allevatori dal falso Made in Italy”. E per spiegarlo l’associazione fa un esempio concreto. “Oggi 3 buste di latte a lunga conservazione su 4 contengono prodotto straniero, ma fino ad ora era impossibile riconoscerle”.

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