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Ponte Lenzino: Foti e il pesce d’aprile dell’ex ministra De Micheli

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Ponte Lenzino: Tommaso Foti non molla la presa. Domani sarà discussa in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera una sua interrogazione sull’infrastruttura dell’Alta Val Trebbia crollata sei mesi fa. L’ennesimo atto ispettivo che negli anni il deputato di Fratelli d’Italia ha presentato sulle criticità della Statale 45.

Così coglie l’occasione per ribadire la necessità di “fare presto ed ascoltare il territorio” nella ricostruzione del Ponte Lenzino. Ma anche per sferrare un attacco alla collega del Partito democratico Paola De Micheli, ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il commissario che non c’è

“Nonostante i roboanti proclami susseguitisi sin dal crollo di Ponte Lenzino, ovvero dall’ottobre 2020, lo stato del cantiere per il ponte provvisorio, nonché l’iter progettuale per quello definitivo, rappresentano una situazione tanto preoccupante quanto sconfortante”, afferma il parlamentare.

“Del commissario individuato per far fronte rapidamente all’emergenza (Aldo Castellari, ndr), la cui designazione era stata subito annunciata, non vi è traccia di operatività”, commenta sardonicamente Foti. “Quanto alla soluzione individuata dai competenti ministeri per la progettazione del ponte definitivo con la ‘benedizione’ dell’allora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli dal territorio è arrivata una sonora bocciatura”.

Un passo di lato

Foti ricorda come “i sindaci della Alta Val Trebbia, unitamente ai cittadini costituitisi in comitato, stanno chiedendo a gran voce che il nuovo ponte sia realizzato ben più a monte rispetto a quanto ideato da Anas, Ministero delle Infrastrutture e Ministero dei Beni Culturali, al fine di eliminare le pericolose curve attualmente presenti sul tracciato ma, soprattutto, di distanziare il manufatto dalla frana attiva nella zona”.

Così, per il deputato piacentino, “è di tutta evidenza come il Governo debba fare ‘un passo di lato’ e riaprire una riflessione sulla progettazione del ponte definivo, il cui iter così come ora individuato si presenta purtroppo non breve, oltre che eccessivamente costoso, essendo fissata la data ipotetica di conclusione del progetto medesimo per febbraio 2022, per tacere della fattiva realizzazione del viadotto immaginata per il marzo 2023”.

De Micheli sulla graticola

Poi Foti prende in esame la recente presa di posizione di Paola De Micheli sul ponte Lenzino. In sostanza, l’ex ministra ha riproposto agli amministratori locali di ricorrere alla procedura di superamento del dissenso tra amministrazioni (in questo caso i ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dei Beni Culturali). Il tutto in relazione al vincolo posto dalla Soprintendenza sul ponte, con un confronto in Consiglio dei Ministri, direttamente tra i titolari dei dicasteri competenti.

Un’ipotesi che il deputato di FdI mette alla berlina. “Va inoltre rilevata – sottolinea – la recente presa di posizione dell’ex Ministro De Micheli, che nemmeno a farlo apposta è stata resa nota in data primo aprile e che, quindi, assume un sapore per lo meno ironico, nella quale la stessa ventila formidabili soluzioni da attuarsi di concerto con il neo-ministro Giovannini, sulla cui poltrona sino a pochi giorni fa proprio lei sedeva”.

Oltre “a questo quadro già allarmante, si aggiungono le numerose criticità incontrate nella realizzazione del ponte provvisorio di tipo bailey, la cui fine lavori è prevista per giugno 2021. Quest’opera, ancorché necessaria per un territorio sprofondato in una situazione gravissima a causa della interruzione della strada che porta in Alta Valle, deve necessariamente essere conclusa al più presto e ciò al fine di favorire il turismo estivo”, conclude Foti.

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