Città d’arte locomotiva del turismo italiano. I dati parlano chiaro: le località d’interesse storico ed artistico del nostro Paese hanno fatto registrare un boom soprattutto dei turisti stranieri. Un trend confermato anche dalle previsioni per i prossimi ponti primaverili del 25 aprile e del 1° maggio. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa emerge dallo studio di Cst elaborato per Assoturismo Confesercenti.
Numeri da record
Gli arrivi nel 2017 hanno sfiorato i 44 milioni. Per l’esattezza sono stati 43,8, milioni con una crescita di 2,3 milioni (+5,2% sul 2016). Le presenze (pernottamenti) invece hanno superato quota 115 milioni (115,3, +4,5 milioni e +3,9%).
A farsi catturare dal fascino del nostro infinito patrimonio culturale sono stati soprattutto i visitatori stranieri: hanno rappresentano infatti oltre il 60% delle presenze turistiche nelle città d’arte. Ed hanno speso per le loro vacanze culturali circa 13,9 miliardi di euro nel solo 2017. In sostanza, il 38,3% della spesa complessiva dei turisti stranieri in Italia. Con un plus non indifferente. I visitatori esteri che vengono per motivi culturali spendono ogni giorno il 27% in più: 133 euro rispetto ai 105 della media di tutti i turisti stranieri.
La corsa del Sud
L’ottimo risultato del 2017, sempre secondo il report di Cst, conferma un prolungato trend di crescita. Dal 2010 infatti le presenze turistiche nelle città d’arte italiane sono passate da 93,9 a 115,3 milioni, con un incremento complessivo del 22,8% (+21,4 milioni), segnando una diminuzione solo nel 2012, l’anno più duro della crisi.
E il Sud ne esce molto bene. Tra le principali località, a registrare la performance migliore è stata Matera con un aumento boom del 176% delle presenze negli ultimi 7 anni, dovuto soprattutto alla domanda straniera (+216%). Nella top 5 delle città d’arte a maggior crescita turistica la Capitale europea della cultura 2019 è seguita da Napoli (+91,3% sul 2010), Verona (+62,7%), Padova (+55,6%) e Bologna (+55%).
Città d’arte: non solo alberghi
Il periodo positivo del turismo delle città d’arte ha portato anche ad un incremento eccezionale delle attività ricettive. Sempre tra il 2010 ed il 2017 sono aumentate di 21mila unità, con un balzo dell’81%. I posti letto disponibili sono cresciuti del 19% (+155mila), trainati dall’offerta extra-alberghiera (+37,8% sul 2010). Così nelle città d’interesse storico ed artistico, ormai il 52,5% dei posti letto è nel circuito extra-alberghiero (erano il 45,4% nel 2010).
Musei e dintorni
Il record di arrivi e presenze nelle città d’arte naturalmente va di pari passo con la crescita dei visitatori di musei, monumenti e aree archeologiche statali. Nel 2017 sono aumentati del 10,8%, raggiungendo la quota record di 50 milioni. Un incremento straordinario dal 2010 al 2017: i visitatori di musei e monumenti sono stati 12,9 milioni in più, con un aumento sia di quelli paganti (+55%) che non paganti (+20%).
In crescita anche gli introiti dei musei che sono quasi raddoppiati al lordo della quota per il concessionario del servizio biglietteria. Dai 104,5 milioni di euro realizzati nel 2010 le entrate sono passate a 194 milioni del 2017 (+85,6%). In questo quadro, Roma si conferma regina, con 21 milioni di visitatori nel 2017 (+66% sul 2010). Seguono Firenze (6,5 milioni, +32%), Pompei (3,4 milioni, +47%), Napoli (2,6 milioni, +45%) e Torino (1,3 milioni, +44%).
Il tesoro dei piccoli borghi
Ma lo scorso anno ha visto anche il boom dei piccoli borghi. Secondo le stime Cst gli oltre 5.500 borghi italiani hanno registrato 22 milioni di arrivi e 95 milioni di presenze. Tradotti in euro hanno portato una spesa turistica complessiva stimata in circa 8,2 miliardi, di cui il 54,8% da turisti stranieri. E anche nel caso dei piccoli borghi sono proprio i visitatori esteri a dare il maggior contributo alla crescita. Le presenze turistiche straniere sono salite del 30,3% tra il 2010 ed il 2017, contro un calo del 5,4% di quelle italiane.
Città d’arte: i ponti primaverili
E veniamo alle previsioni per il 25 aprile e il 1° maggio. Secondo un’indagine realizzata sempre da Cst su un campione di circa 3.400 strutture ricettive, le previsioni per i ponti primaverili indicano una crescita dei flussi turistici nelle città d’arte dell’1,1%. E finora nelle principali località italiane con queste caratteristiche risultano già prenotate l’82% delle camere disponibili online per il periodo del 25 aprile e l’88% per il 1° maggio.
Appuntamento a Bologna
Sempre in maggio, nel weekend dal 18 al 20, a Bologna si terrà la XXII Borsa delle 100 città d’arte, organizzata da Confesercenti e Assoturismo, con il sostegno di Enit e Apt Emilia Romagna e il patrocinio del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. L’obiettivo? Valorizzare le bellezze artistiche, ambientali e l’ospitalità di molti centri italiani agli occhi degli operatori turistici provenienti dal tutto il mondo. Alcune località infatti sono ancora poco note. Ma di certo meritevoli di essere conosciute e visitate, anche per aumentare questo business sempre più strategico per l’economia del nostro Paese.
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