De André: chi tocca Faber si prepari, le polemiche sono dietro l’angolo. Il cantautore, per molti un mito assoluto e uno dei più grandi poeti contemporanei, sarà al centro di una fiction prevista l’11 e 12 febbraio su Rai1. Ma prima “Fabrizio De André. Principe libero” sarà al cinema per soli 2 giorni, il 23 e 24 gennaio, distribuito da Nexo Digital (presto l’elenco delle sale).
De Andrè: i protagonisti
Il biopic sulla vita del cantautore, dall’infanzia alla maturità, è prodotto dalla Rai e dalla Bibi Film. E vede nei panni di Fabrizio Luca Marinelli. Con lui, agli ordini del regista Luca Facchini, Valentina Bellé (interpreta Dori Ghezzi). Poi, Elena Radonicich, Davide Iacopini, Gianluca Gobbi e la partecipazione straordinaria di Ennio Fantastichini.
L’opinione di Dori
Tutto bene? A sentire Dori Ghezzi sembra di sì. Ecco cosa ha detto sull’interpretazione di Marinelli, come ricorda anche play4movie.com. “È stato talmente bravo pur avendo a disposizione non tanto materiale, perché di Fabrizio anche visivamente c’è molto poco. L’archivio è scarso, attraverso poche foto e frammenti di repertorio è riuscito veramente a somigliargli. Mi domando dove sarebbe arrivato se l’avesse conosciuto”.
De André: il trailer della discordia
Ma a far partire le polemiche è bastata la pubblicazione del trailer della fiction. E le poche battute dette dal romano Marinelli. La protesta nasce dal fatto che le parole dell’attore non sembrano pronunciate con l’accento ben conosciuto del cantautore genovese. Una “cocina” leggera, ma comunque caratteristica del parlare del vero Fabrizio. E questo lascerebbe presagire che sentiremo il De André di Marinelli con un’inflessione capitolina. La cosa naturalmente ha scatenato i fan di Faber che lo ritengono inaccettabile.
Un vizio antico
Se così fosse, il dito si infilerebbe ancora una volta in una piaga della nostra tv. Un vizio antico delle fiction made in Italy incuranti delle inflessioni (spesso solo romanesche) con cui parlano gli attori che interpretano personaggi che nelle trame sono di tutt’altre origini. Un errore che ne svilisce il valore, più volte rimarcato da critici e pubblico. E che sarebbe ancor più evidente, se fosse confermato, in un’opera che ha l’ambizione di essere non solo un omaggio ma anche un’operazione filologica sul grande artista ligure.
De André, il principe libero
Quel principe Libero, citato nel titolo della fiction, deriva infatti da una frase scelta da De André per le note di copertina dell’album “Nuvole” . Attribuita al pirata britannico Samuel Bellamy, recita: “Io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare”. Cadere sull’accento di De André vorrebbe dire perderla? Magari gli ascolti in tv faranno faville, ma di certo, ancora una volta, resterebbe l’amaro in bocca.
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