Domenica In: per farla breve, al peggio non c’è mai fine. La prima parte del programma pomeridiano di Rai1 il 28 gennaio ha fatto registrare 1.848.000 telespettatori, con uno share dell’11%. Solito dato, in linea con i già pessimi risultati di questa stagione, direte. Ma è nella seconda parte che si è aperta la voragine dell’Auditel. Sono letteralmente fuggiti mezzo milione di spettatori. E a vedere gli ultimi 20 minuti della trasmissione sono rimaste 1.340.000 persone, pari a uno share sprofondato all’8,5%. Un record negativo che non ha eguali per “Domenica In”.
Il giallo di Benedetta
Tra l’altro, il nervosismo in studio non è mai stato così palpabile. Mentre la sorella Cristina salutava il pubblico, Benedetta Parodi, chiaramente insofferente, è poi letteralmente fuggita dietro le quinte, scatenando tutte le illazioni possibili. E lasciando chiaramente intuire che il clima terreo, quantomeno tra gli autori e Benedetta, sempre più ai margini del programma, se non addirittura tra le due sorelle Parodi, abbia raggiunto un livello di guardia preoccupante.
Domenica Live al top
E dire che la puntata di “Domenica In” proponeva un carnet di ospiti di tutto rispetto: da Mara Maionchi a Claudio Cecchetto, senza dimenticare Mudimbi e Alice Caioli, due delle nuove proposte in gara al prossimo Sanremo, per attirare il pubblico più giovane. Ma il tutto non è bastato per competere con Barbara D’Urso e “Domenica Live”. Il programma di Canale5 ha girato partendo dal 12,5% di share della presentazione (2.283.000 spettatori) fino ad arrivare al 23,8% (3.806.000 persone) con l’ospitata di Loredana Lecciso. E la sua presenza ha fatto da traino a quella di Matteo Renzi. Ma l’intervista della D’Urso al segretario del Pd ha interessato “solo” 2.739.000 (15,5% di share).
Domenica In: che fare?
A questo punto, se ce ne fosse stato ancora bisogno, il segnale dato dal pubblico per l’ennesima volta in questa stagione è chiarissimo. E forse in viale Mazzini è venuto il momento delle scelte difficili, anche se c’è chi continua a gettare acqua sul fuoco. Di certo cambiare in corsa, puntando su qualche volto nuovo da inserire nel programma o sostituendo addirittura le Parodi, comporterebbe dei rischi. Ma arrivare fino a maggio con ascolti del genere per Rai1 non sembra proprio possibile.
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