Economia

Giochi, slot e scommesse: ma quanto perdono gli italiani?

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Giochi, slot e scommesse. Altro che popolo di poeti, santi e navigatori. Gli italiani sono un popolo di giocatori d’azzardo e perdono un sacco di soldi tentando la fortuna. Il totale 2017? Una “manovra finanziaria” da quasi 19 miliardi di euro.

Giochi: chi sale e chi scende

Sì, avete capito bene. Per la precisione 18,944 miliardi al netto delle vincite e del gioco illegale. Si tratta di una cifra praticamente stabile rispetto ai 19,07 miliardi del 2016. Che conferma la crescita dai 17,36 miliardi del 2015.
L’anno scorso per esempio sono calate le giocate alle slot machine (7,11 miliardi, -5%) e a lotterie e gratta&vinci (2,25 miliardi -7,5%). Ma sono cresciute soprattutto le puntate per scommesse (1,15 miliardi, +22,4%) e Poker cash e casinò (640 milioni, +25,5%). Mentre le videolottery hanno fatto segnare un lieve incremento (2,8 miliardi, +1,2%).
Tutto sommato, sempre secondo le stime di Agipronews, i 50,6 milioni di italiani maggiorenni hanno speso 374 euro a testa. Con le entrate erariali che hanno sfiorato i 10 miliardi, in calo del 1,9%.

Giochi: limitazioni e divieti

Un magro risultato, con una riduzione di soli 126 milioni (circa 2,5 euro a testa), per la serie di limitazioni e divieti messi in campo soprattutto dai Comuni per combattere la ludopatia. Misure a volte bloccate dai Tar, in un cortocircuito istituzionale che la dice lunga sul caos nel settore. Dove lo Stato, come abbiamo visto, tra l’altro fa lauti guadagni.
E a poco sembra sia servita anche la nuova arma del “distanziometro“. E cioè il divieto di avere punti gioco nelle vicinanze di luoghi sensibili, come scuole, chiese e ospedali, applicato con tempi e distanze diverse da regione a regione.

Giochi: il decreto del Mef

Le speranze per dare un colpo decisivo alla ludopatia degli italiani – che tra l’altro è entrata nelle prestazioni sanitarie minime – risiedono nell’applicazione del decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 1° settembre scorso. Prevede una drastica riduzione delle slot machine, che devono diminuire a 265mila. Un taglio del 34,9% da realizzare entro la fine di aprile 2018. A cui dovrebbe seguire, nel prossimo triennio, un dimezzamento dei circa 100mila punti gioco.

Tempi lunghi?

Ma non ci sono ancora i decreti attuativi del governo, come sottolinea anche La Stampa. E intanto continuano le discussioni con gli enti locali sul riordino del settore. Tempi lunghi, insomma. Così gli italiani “malati” di slot potranno continuare a giocare senza questa restrizione. Ed è probabile che la palla passi al nuovo esecutivo che uscirà dalle urne il 4 marzo.

 

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