Il terrorismo islamico è diventato ormai una delle variabili del nostro quotidiano. Soprattutto nel valutare gli spostamenti o la partecipazione a eventi come per esempio concerti o manifestazioni sportive. Purtroppo, se ce ne fosse stato ancora bisogno, l’abbiamo ben capito in queste ultime settimane. E adesso che si avvicina l’estate, ne va tenuto conto anche nella programmazione delle meritate vacanze o dei viaggi studio per i nostri ragazzi. Da questo punto di vista, può essere molto utile un servizio dell’inglese The Telegraph. Il giornale ha pubblicato infatti una mappa dei Paesi più a rischio di attentati. La fonte è l’MI5 e cioè l’agenzia Britannica che si occupa di sicurezza e controspionaggio.
I Paesi più a rischio
Secondo l’MI5 i Paesi in cui è da ritenersi probabile un attacco terroristico islamista sono 48. In Europa spiccano prima di tutto Germania, Francia, Gran Bretagna e Turchia. Ma anche Spagna e Belgio rientrano nel livello 4, quello di massima allerta. Può sembrare banale, ma non bisogna nemmeno prendere in considerazione l’idea di programmare un viaggio in Nord Africa, dove vanno evitati anche Marocco, Algeria ed Egitto. Rientrano sempre nel livello 4 Stati Uniti, Russia, Australia e Sudafrica. Così come Kenia, India, Malesia, Indonesia, Thailandia e Filippine.
E l’Italia? Con Austria, Olanda, Svezia e Danimarca si posiziona al livello successivo e non fa parte dei 48 Paesi più a rischio. Nella stessa categoria, al livello 3, ci sono anche Cina, Canada e Perù. Ma meglio ancora di questi Paesi fanno Grecia, Portogallo, Slovacchia e Croazia, inseriti nel livello 2, insieme a Norvegia, Finlandia, Brasile e Argentina.
Terrorismo, le mete col semaforo verde
E veniamo ai Paesi che sono considerati più sicuri in relazione al rischio di restare coinvolti in un attentato terroristico islamista. In Europa, al livello 1 troviamo Irlanda, Svizzera, Islanda, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia. In questa categoria ci sono anche Nepal e Giappone. Poi è la volta dell’Indocina, dal Vietnam alla Cambogia, e della penisola coreana. Passando al continente americano, semaforo verde anche dal Messico a Panama. Stesso discorso per le Isole dei Caraibi, da Cuba alle Barbados. Ma con un’eccezione per Portorico, Trinidad e Tobago, che rientrano nel livello 3.
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