Economia

Banca di Piacenza: Nenna confermato alla Presidenza, Antoniazzi diventa Amministratore delegato

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Da sinistra, in primo piano, Antoniazzi e Nenna

Banca di Piacenza: dopo l’approvazione del bilancio dei record da parte dell’Assemblea dei soci di sabato scorso, arrivano conferme e novità nella governance dell’Istituto di credito. Il Consiglio di amministrazione, che si è riunito al termine dell’Assemblea del 12 aprile, ha confermato Giuseppe Nenna nella carica di Presidente. Poi ha esercitato la facoltà, prevista dallo statuto, di nominare l’Amministratore delegato, chiamando a tale carica Angelo Antoniazzi; ferma restando la coincidenza, sempre prevista dallo statuto, con quella di Direttore generale, ruolo che Antoniazzi riveste dal 2020 e continuerà a svolgere. Questa scelta, spiegano da via Mazzini, è volta ad assicurare sempre maggior organicità, alla gestione aziendale attraverso un sempre più stretto raccordo tra l’Organo di amministrazione e le strutture operative della Banca di Piacenza.

L’Assemblea dei soci, oltre alla rielezione di Nenna e di Antonio Rebecchi, e alla designazione di Antoniazzi nel Consiglio di amministrazione, ha pure nominato alla carica di Presidente del Collegio sindacale Maria Luisa Maini; e con lei, quali Sindaci effettivi Cristina Fenudi e Cristiano Guidotti e quali Sindaci supplenti Claudio Carpanini e Valentina Visconti.

Il miglior risultato di sempre

Tornando all’approvazione del bilancio, nella Sala Corrado Sforza Fogliani del PalabancaEventi (e nelle altre sale collegate), con la partecipazione di circa un migliaio di soci, sabato scorso è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2024, che chiude con un utile netto di 34,5 milioni di euro (29,9 nel 2023), in crescita del 15,01%.

L’Assemblea, prosegue la nota della Banca di Piacenza, ha approvato anche la proposta del Cda di corrispondere un dividendo di 1,34533 euro per azione in contanti, oltre a 0,65467 euro tramite l’assegnazione di un’azione ogni 75 possedute e così per un totale unitario lordo di 2 euro ad azione (1,591 nel 2023).

La solidità patrimoniale dell’Istituto è confermata da un Cet1 Ratio e da un Total capital ratio entrambi pari al 19,62%, coefficienti che si posizionano su valori notevolmente superiori ai requisiti minimi regolamentari e al di sopra dei valori normalmente riscontrati nel sistema bancario italiano. 

Raccolta, impieghi e conto economico

Sul fronte della massa amministrata, si evidenzia una variazione positiva della raccolta diretta da clientela, passata da 3.183,3 a 3.409,1 milioni di euro, con una crescita del 7,09%. La raccolta indiretta è passata da 3.284,9 a 3.496,5 milioni di euro, mostrando un incremento del 6,44%, dovuto principalmente all’aumento del risparmio amministrato (+14,91%) per effetto, in particolare, della maggiore attrattività dei tassi dei titoli governativi.

Il volume degli impieghi alla clientela, al netto delle rettifiche di valore, si è collocato a 2.260,4 milioni di euro, con un aumento dell’1,63% rispetto al 31 dicembre 2023 (2.224,2 milioni di euro). Nel 2024, infatti, sono stati concessi quasi 448 milioni di nuovi mutui, con una crescita, per il comparto dei mutui ipotecari ordinari, del 29,45% rispetto al 2023, a dimostrazione del continuo sostegno finanziario rivolto a famiglie e imprese del territorio.

Il conto economico ha visto il margine di interesse sostanzialmente in linea rispetto all’esercizio precedente (84,6 milioni contro gli 83,6 del 2023). Le commissioni nette, pari a 45,5 milioni, mostrano un trend positivo anche nel 2024 (+1,95%). Il margine d’intermediazione si è attestato a 126,5 milioni, in crescita del 3,54% rispetto all’esercizio precedente (122,1 milioni), per effetto principalmente dell’aumento dei dividendi da partecipazioni (+1,1 milioni).

Gestione finanziaria, costi e conti correnti

Il risultato netto della gestione finanziaria chiude in lieve diminuzione di 0,6 milioni (-0,55% rispetto al 2023), a causa di maggiori rettifiche di valore su crediti verso la clientela. Per quanto riguarda le sofferenze – che rappresentano lo 0,30% del totale degli impieghi netti (0,23% nel 2023) gli indicatori di rischiosità del portafoglio crediti risultano migliori della media di sistema (0,4% – fonte Banca d’Italia “Rapporto sulla stabilità finanziaria 2/2024”: dato al mese di giugno 2024). Il rapporto dei crediti deteriorati netti sugli impieghi netti è pari all’1,84% (1,70% nel 2023) e il grado di copertura dei crediti deteriorati è pari al 56,22%.

I costi operativi presentano una riduzione di 7,2 milioni rispetto al 2023. All’interno dell’aggregato, la voce “spese per il personale”, +2,7 milioni di euro, risulta influenzata principalmente dall’aumento delle retribuzioni a seguito dell’entrata in vigore a pieno regime del rinnovo del contratto nazionale, avvenuto a fine dello scorso esercizio. La voce “altre spese amministrative”, +0,9 milioni rispetto al 2023, presenta un incremento dei costi di gestione principalmente riconducile alle spese di manutenzione degli immobili, ai costi per servizi Cse e ai canoni di noleggio software. La voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”, invece, si è ridotta di 10,3 milioni rispetto al 2023, nel quale risultava gravata dall’accantonamento prudenziale stanziato per la copertura degli oneri derivanti dal salvataggio della società di assicurazioni Eurovita S.p.A.

In ulteriore costante progresso anche quest’anno il numero dei conti correnti (+1,07%), con oltre 6 mila nuovi rapporti aperti. L’Assemblea ha anche determinato il prezzo di ogni azione della Banca di Piacenza, confermato in 49,10 euro, conclude la nota dell’Istituto di via Mazzini.

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