Cultura

Dubuffet e l’Art Brut: gli outsider dell’arte al Mudec di Milano

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Jean Dubuffet: "La vie pastorale II", olio su tela, 1964 (foto Silvio Scaffoletti)

“Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider”: allestita nelle sale del Mudec di Milano, la mostra vuole raccontare la straordinaria e rivoluzionaria potenza espressiva di una corrente artistica ancora poco conosciuta dal grande pubblico.

L’arte grezza

L’Art Brut, letteralmente Arte grezza, nasce a Parigi nel 1945, poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale, lontano dagli ambienti museali e dai salotti raffinati. L’intuizione è dell’artista, teorico e collezionista francese Jean Dubuffet che ne conia il termine per dare voce a quegli artisti “inconsapevoli”, non professionisti e autodidatti, a cui si interessa per tutta la vita. Persone spesso ai margini della società, alcuni internati in ospedali psichiatrici, che trovano il modo di esprimere le loro emozioni, senza regole e preconcetti accademici, senza filtri, a volte con tratti quasi infantili e una grande libertà di forma.

Come scrive Dubuffet, nel catalogo dell’esposizione “L’Art Brut préféré aux arts culturels”, alla Galerie René Drouin nel 1949, si tratta di “un’operazione artistica del tutto pura, bruta, reinventata dal suo autore, a partire unicamente dai propri impulsi, in tutte le sue fasi”.

La mostra al Mudec

Il percorso espositivo al Mudec è suddiviso in quattro parti. Nella prima sala, intitolata ”Jean Dubuffet”, troviamo un’ampia panoramica del suo lavoro: 18 tra dipinti, disegni, e sculture, prodotti tra il 1947 e il 1982 e provenienti da prestigiose collezioni come il Musée des Arts Décoratifs di Parigi, il Musée Cantonal des Beaux-Arts di Losanna, oltre a libri, cataloghi, lettere, manifesti e fotografie.

Nella seconda sezione, intitolata ”L’Art Brut”, ecco le composizioni delle figure più importanti e storiche dell’Art Brut. Tra queste, Aloïse CorbazCarlo Zinelli (l’autore italiano di Art Brut più celebre), Adolf Wölfli ed Emile Ratier.

Le ultime due sale sono dedicate a ”Credenze e Corpo” con opere di artisti provenienti dai cinque continenti. Tra loro, Marie BouttierGiovanni Battista PodestàMadge GillGuo Fengyi, Giovanni BoscoGiovanni Galli e Sylvain Fusco.

L’esposizione è curata da Sarah Lombardi e Anic Zanzi, con il supporto di Baptiste Brun per la sezione Jean Dubuffet, in collaborazione con la Collection de l’Art Brut di Losanna: possiede una straordinaria raccolta di oltre 70.000 opere, nata dal nucleo storico raccolto da Dubuffet e donato alla città svizzera nel 1971.

Tutte le info

Per godersi la mostra, aperta fino al 16 febbraio 2025, è disponibile anche un’audioguida in forma di app, che può essere scaricata gratuitamente presso la biglietteria. Tra le voci e i commenti che accompagnano la visita si possono ascoltare anche le parole dello stesso Jean Dubuffet e di altri artisti di Art Brut.

Il Mudec (via Tortona 56, telefono 02/54917) è aperto nei seguenti orari: lunedì 14.30‐19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30‐19.30;  giovedì e sabato 9.30‐22.30.

Biglietti: Intero € 16 –  Ridotto € 14 – Ridotto speciale € 12.00 – altri tipologie di riduzioni e gratuità previsti – acquistabili su ticketone e in loco. Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.

La mostra “Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider” è prodotta da 24 Ore Cultura–Gruppo 24 Ore, e promossa dal Comune di Milano-Cultura con il patrocinio del Consolato Generale Svizzera a Milano.

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Giornalista professionista dal 1991. Inizia il suo percorso professionale presso la Casa Editrice Rusconi. Dal 1987 lavora in Mondadori nelle redazioni di Telepiù, Guida Tv e Sorrisi e Canzoni. Dal 2010 riveste il ruolo di vicecaporedattore nella redazione di Mondadori Tv. Nel 2013 inizia un nuovo percorso presso la LUA (Libera Università dell’Autobiografia) ottenendo i titoli di “Cultore in scrittura autobiografica” ed “Esperto in metodologie autobiografiche”.
Freelance per scelta dal 2014, scrive di arte e viaggi, e conduce laboratori di scrittura autobiografica.

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